lunedì 25 Novembre 2024

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Camilla Magli: “La mia musica è rivolta a tutti, chiunque può ritrovarsi” – INTERVISTA

A tu per tu con la giovane cantautrice pugliese, in uscita con il suo nuovo singolo intitolato “Eterno rosso

Tempo di nuova musica per Camilla Magli, artista che ricordiamo per aver partecipato all’ottava edizione italiana di X Factor. Si intitola “Eterno rosso” il brano che segna il suo ritorno discografico, a un anno di distanza dalla pubblicazione del suo primo singolo “Baciami assiduamente”. Approfondiamo la sua conoscenza.

Ciao Camilla, benvenuta. Partiamo dal tuo nuovo singolo “Eterno rosso”, cosa racconta?

«”Eterno rosso” racconta il corteggiamento tra due estranei alla guida delle loro auto che in coda al semaforo si guardano, si desiderano e sperano che il rosso del semaforo non scatti più».

Un brano scritto da Gianluca De Rubertis, com’è stato lavorare con lui?

«Abbiamo iniziato a lavorare molto bene sin da subito. Gianluca ha anche prodotto “Baciami assiduamente” e insieme abbiamo scritto delle canzoni. Un giorno in studio mi ha fatto sentire “Eterno rosso” e mi è piaciuta così tanto da volerla assolutamente interpretare».

A livello testuale, c’è una frase che rappresenta e sintetizza al meglio il significato del brano?

«Sicuramente nel ritornello è racchiusa l’anima della canzone e racconta chiaramente quello che sta accadendo. Il semaforo, gli sguardi, il desiderio di intrappolare un brivido e renderlo eterno».

Dal punto di vista narrativo, cosa aggiungono le immagini del videoclip diretto da Simone Rovellini?

«Abbiamo girato il video durante il lockdown. Io ero in Puglia, Simone a Piacenza e Gio, che ha curato le grafiche, a Milano. E’ stato molto interessante scambiarci idee per cercare di riproporre questo corteggiamento in un altro contesto che riuscisse anche a rispecchiare la situazione che ognuno di noi stava vivendo. Da qui l’idea della chat e lo scambio di messaggi».

Facciamo un salto indietro nel tempo, come e quando hai scoperto la tua passione per la musica?

«Diciamo che non l’ho mai scoperta. Non ricordo il giorno in cui ho deciso, ero molto piccola. E’ stato molto naturale, una passione che ho sempre portato avanti senza esitazione».

Quali ascolti hanno influenzato e accompagnato il tuo percorso?

«Ho ascolti molto diversi. Principalmente ascolto cantautori italiani e francesi. Poi quello che mi influenza forse non lo scelgo neanche. E’ quello che trova spazio e si deposita nel mio inconscio e che in qualche modo lascia il segno dentro me».

Analizzandola a distanza di tempo, cosa ti ha lasciato l’esperienza di X Factor?

«E’ stata sicuramente un’esperienza che mi ha insegnato molte cose e che mi ha spinto a cercare un modo più personale di esprimermi. Infatti ho iniziato a scrivere canzoni dopo questa esperienza».

Venendo all’emergenza sanitaria Covid-19 ancora in corso, personalmente, come stai affrontando tutto questo?

«Ho cercato di cogliere il buono da questa situazione, e di provare ad occupare il tempo per leggere, scrivere e stare con la mia famiglia. Ho imparato anche ad essere paziente».

Al netto dell’incertezza discografica dovuta a questo difficile momento, quali sono i tuoi prossimi progetti in cantiere?

«Io sto continuando a scrivere molto e lavorare a nuovi pezzi. Nessuno sa come andrà, di certo questa incertezza non può bloccare il processo creativo, anzi!».

Per concludere, a chi si rivolge oggi la tua musica e a chi ti piacerebbe arrivare in futuro?

«La mia musica è rivolta a tutti, arriva a chi piace. Non c’è un pubblico a cui punto. Chiunque può ritrovarsi».

© foto Hugo Weber

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.