Tutte le nostre mini-recensioni sui nuovi singoli in rotazione radiofonica
- IL MIO NEMICO INVISIBILE – Daniele Silvestri e Rancore
I due avevano già collaborato sul palco del Festival di Sanremo 2019 ed in altre occasioni ma stavolta lo fanno per ritualizzare un successo di Silvestri di qualche anno fa. “La dittatura c’è ma non si sa dove sta, non si vede da qua” recita il pre-inciso che, in questo momento storico in particolare, cattura tutta l’attenzione. Buono l’inserimento di Rancore che arricchisce il pezzo con alcuni versi da lui scritti ed interpretati con la sua abituale cadenza melodica e portandosi appresso anche una produzione più elettronica che contribuisce a calare nell’oggi un brano di qualche anno fa. Insieme funzionano sempre benissimo e comunicano in modo preciso e non banale. VOTO: 7
- UN’ALTRA ESTATE – Diodato
Nuovo esempio di gran bel disco messo già da parte per pescare un brano inedito per la rotazione radiofonica. Mettendo da parte questo peccato (e spreco) Diodato anche questa volta si conferma essere un bravo autore prima ancora che un abile cantante: la sua scrittura è sempre rincuorante, raffinata ed avvolgente. Stavolta si opta per un suono più ritmico con la chitarra in grande spolvero e qualche suono elettronico a riempire l’atmosfera per far risuonare il tutto più adatto alla bella stagione. Ed è bello pensare che l’estate possa avere una canzone che la racconta anche senza far ricorso alle solite immagini di cocktail o luoghi esotici: “e ce ne andiamo al maro, chissà che effetto fa vediamo se questo tempo ci rincuora, se questa estate ci consola”. Già la canticchio. VOTO: 7.5
- INSIEME: GRANDI AMORI – Francesco Renga
Francesco è dotato di una delle più belle voci maschili della nostra scena della musica leggera eppure da qualche tempo si ostina con scelte bizzarre ed incomprensibili che non fanno che banalizzarlo ed indebolirlo. Ed è così che a cinquant’anni lo ritroviamo ancora a canticchiare canzoncine che, di solito, sentiamo proporre dai ventenni con una produzione tutta electropop che, in realtà, già appartiene al passato visto che oggi il pop guarda da ben altra parte. Insopportabile, poi, continuare a sentirlo utilizzare un tappeto di continue doppie voci che svalutano ulteriormente una vocalità preziosa ma che non sentiamo esprimersi da quando ha scoperto il tormentone ‘Il mio giorno più bello del mondo’ ormai 6 anni fa. Non tutte le ciambelle, però, escono con il buco e di questo continuo ripetersi di “tutto bene, tutto bene, stiamo insieme” potevamo farne anche a meno. A Francè ripigliate perchè da te ci si aspetta ben altro: dovrebbe averti suggerito qualcosa l’andamento del tuo ultimo (brutto) disco… VOTO: 4
- IL SENSO DI OGNI COSA – Fabrizio Moro
Fabrizio ripesca dal suo repertorio questo pezzo datato 2009 scegliendo di ritualizzarlo anche in relazione al tempo presente che tutti viviamo ponendoci in relazione con le cose che davvero ci arricchiscono la vita. La canzone meritava sicuramente quest’esposizione più importante rispetto a quanto era riuscita ad avere all’epoca della sua pubblicazione che coincideva con un periodo di non così grande popolarità per il cantautore romano. Moro qui se la gioca con un arrangiamento più essenziale rispetto alle sue ultime pubblicazioni mettendo (fortunatamente) da parte anche le troppe sovrapposizioni vocali che qui intervengono solo in una misura minima per sostenere l’apertura ariosa dell’inciso che, comunque, non risulta esasperata. Bello riascoltarla in attesa di un disco d’inediti che sappia riprendere questa emotività comunicativa. VOTO: 7+
- MEDITERRANEA – Irama
Lo si aspettava al varco con attesa perchè dopo che si azzeccano due tormentoni estivi consecutivi il terzo è telefonato ma, contemporaneamente, assai difficile da piazzare in modo convincente. Irama, però, supera la prova anche questa volta giocando ovviamente sul reggaeton ma riprendendo scelte più vicine a ‘Nera’ che ad ‘Arrogante’ ed inserendo un inciso che, in realtà, fa del tutto leva su di un bit contagioso. Fosse un’estate come tutte le altre questo sarebbe sicuramente uno dei pezzoni della stagione con cui scatenarsi nelle piazze e nelle spiagge il punto, però, è: quest’anno che ce ne facciamo delle canzoni estive? Balleremo in macchina perchè questa funziona pure lì… VOTO: 7
- POVERO DIO – Mariella Nava
Mariella è una poetessa delle parole in musica e lo dimostra ogni volta che sceglie di scendere in campo con qualche nuova proposta artistica. Questa volta sceglie di rivolgersi a Dio, quell’entità a cui tutti, consapevolmente o meno, ci rivolgiamo per le più diverse situazioni come ben mettono in evidenza delle strofe dense di parole e che giocano su di una continua crescita per sfociare ad un inciso che, invece, sceglie di implodere ritornando ad esplorare un arrangiamento fatto di archi e melodia che sottolineano il dolore di una “Terra più sola”. Fa riflettere nel momento in cui si conclude citando i “poveri noi senza più un Dio”. Profonda, a sprazzi anche attutale e perfetta nella sua dimensione cantautorale. VOTO: 7
- FORZA E CORAGGIO! – Pierdavide Carone
Pierdavide è dotato da sempre di una penna interessante e circolare perchè risulta essere sempre capace di accompagnare l’ascoltatore per mano all’interno del racconto che, verso per verso, disegna con le proprie parole. Stavolta guarda con fiducia alla vita malgrado le avversità che ogni giorno ci si presentano davanti imponendoci lacrime e sudore per continuare a guadagnarci il domani per amore e riconoscenza verso l’esistenza più che verso la speranza (o la certezza) che, per forza di cose, domani sarà un giorno banalmente migliore. E allora ecco che chi “non inciampa mai non è mai saggio né lo diventerà”. Fresca, radiofonica nel suo sviluppo armonico che sacrifica in parte anche quelle melodie distese a cui Carone ci aveva abituato negli anni. Piacevole! VOTO: 7
- SONO UN BRAVO RAGAZZO UN PO’ FUORI DI TESTA – Random
E’ la scommessa di Maria de Filippi per queste nuove quattro puntate del suo “Amici Speciali” e per lui questa è la grande occasione per passare dallo step “tormentone fortunato” a quello “proviamo a fare sul serio per rimanere”. “Mi riprendono, fanno le foto ma non si godono mai il momento / E non voglio morire da solo, sotto terra con i pezzi da cento / Col denaro non ci compri il tempo ma con il tempo il successo ti comprerà” canta il ragazzo che già a partire da questi versi dimostra la sua originalità rispetto ad un mondo rap sempre più appiattito su prevedibili richiami e riferimenti. Non ha l’inciso del facile tormentone ma ha un buon arrangiamento, dei continui cambi di melodia e le potenzialità per convincere sul lungo periodo il che significa che il ragazzo è bravo davvero. VOTO: 7.5
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Ilario Luisetto
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