venerdì 22 Novembre 2024

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Cioffi, la forza della gente e la bellezza della vita in una sospesa “Anima fragile” – RECENSIONE

Recensione del singolo di debutto del cantautore

La vita è bella m’hanno detto”. Parte così, con un assunto tanto banale quanto fuorviante il racconto profondo ed intimo di un’”Anima fragile”, quella di Cioffi, che attraverso la musica è riuscita a conoscersi, forse, un po’ di più di quanto avrebbe potuto fare con altre forme.

La vita: l’unica cosa che l’essere umano, ogni essere umano, possiede davvero in ogni istante della sua esistenza. Si, perché si può essere ricchi, avere una famiglia perfetta, gli amici migliori del mondo o il lavoro dei propri sogni ma tutto, nulla escluso, è destinato a soccombere di fronte al tempo della vita. I soldi si consumano, i famigliari ci lasciano o prendono strade diverse e lontane dalle nostre, proprio come spesso avviene per gli amici, ed il lavoro, soprattutto di questi tempi, è più precario che mai ed è comunque limitato ad un ciclo del nostro vivere. E allora, alla fine di tutto questo enorme gioco che ci resta se non la vita stessa? Impalpabile, inafferrabile, invisibile eppure eternamente presente in noi. Talmente piccola da non poter essere visibile eppure talmente grande, contemporaneamente, da essere il nostro tutto.

E non è un caso che, poi, nei versi della canzone si trovi la certezza che “la vita è un attimo che passa” e lo fa esattamente come ogni cosa pur ricoprendo il tempo più lungo di presenza rispetto ad ogni altra cosa di noi: nulla vive più della vita stessa. Ed è per questo che vivere la vita è, e deve essere, il comandamento supremo di ogni esistenza, di ogni giorno, di ogni essere umano: vivere non ha prezzo perché tutto, anche ogni piccolissima cosa, dipende dalla vita.

Cioffi s’immerge in questa certezza e lo fa raccontando di sè con semplicità, un filo di voce sufficiente a riempire di senso i propri versi e delle parole misurate ed autentiche che sono in grado di tracciare il profilo perfetto dei destinatari a cui tutto ciò si rivolge: ‘voi ragazzi del millennio’. Quei ragazzi del nuovo presente e del prossimo futuro, quelli del domani ma anche tutti coloro i quali che, andando oltre la carta d’identità, sanno dimostrarsi giovani e proiettati in avanti ogni giorno per mezzo delle proprie scelte e del proprio modo di gustarsi la vita. E’ a loro che Cioffi parla tracciandone un profilo ben definito e raccontandoli come coloro che vivono “tra bisogni ed incertezze e la paura di sognare”. Quella stessa paura che, in larga parte, gli impedisce di vivere accollandogli il timore del giudizio, del compiere uno sbaglio, del fallimento, delle etichette, dell’impossibilità del riuscire a fare le cose per le più disparate ragioni spesso imposte dalla dialettica della società.

Dalle paure nasce la fragilità e l’insicurezza ma contemporaneamente anche quella certezza di essere diventati “dei bambini ormai già grandi” spesso proprio perchè impossibilitati, dagli altri o dai noi stessi, di sognare una vita con delle regole nuove, con degli obiettivi più grandi da raggiungere o, semplicemente, con le nostre regole ed i nostri obiettivi, grandi o piccoli che siano. E così arriverà un nuovo giorno e poi un altro ed un altro ancora. Diventeremo grandi a forza di aspettare e rinunciare perchè ‘se resti a casa sai quanti tramonti perdi’?. Li perdi a prescindere dal fatto che ‘più strada fai, più fossi prendi’ perchè se mai accetti la sfida del viaggio mai potrai davvero raggiungere la pienezza della vita. Ed è a quella che Cioffi punta invitando ciascuno a riscoprire la poesia che portiamo dentro, i giovani in particolare, proprio perchè noi siamo la gente.

La vita è bella ma la vita passa e per questo abbiamo il dovere, verso noi stessi in primis, di viverla al massimo delle sue possibilità mettendo da parte le paure e giocando, se così si può dire, che le regole che ciascuno di noi ha dentro di sè. Ne nascerà poesia per noi stessi e, di riflesso, anche per gli altri. Nel frattempo una piccola poesia già risuona intorno a noi è quella di questo bel brano che segna un debutto coraggioso per un ragazzo di talento che non ha avuto paura nel raccontare la preziosità dell’esistenza nel suo singolo di debutto e nel farlo usando una profondità musicale d’altri tempi con strumenti veri, nessun artificio vocale o trucchetto radiofonico, nessuna paura di poter suonare “vecchio” perchè capace di padroneggiare la melodia nella sua scrittura già matura, profonda e proiettata verso la bellezza, nessuna paura di confezionare una canzone senza stagione e senza tempo proprio com’è la vita. ‘La vita è bella m’hanno detto’, con Cioffi nella musica, oggi, lo è anche un po’ di più.

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Anima fragile | Testo

La vita è bella, mi hanno detto
e ho fatto i conti con noi stessi
fogli di quaderni scritti
cancellati mille volte
il tempo è trovare un senso
voi ragazzi del millennio
tra bisogni ed incertezze
e la paura di sognare
la vita passa mi hanno detto
siamo rimasti lì ad aspettarla
cambi di stagione e foglie
ma lei non arriva mai

Carte e prenderete forma
voi ragazzi del ‘21
santi e angeli di giorni
ma poi diavoli di notte
quelle notti in quella strada
sembra lì apposta per te
fermi a guardare il cielo
domandandoci perché
Le promesse fatte ai tuoi
quella persona che ormai è tardi
che poi in fondo siamo noi
dei bambini ormai già grandi

E poi sarà domani un giorno
e crescerai anche tu
Un viaggio andata, senza ritorno
un treno, i tuoi capelli e le tue Chesterfield blu
E mi hanno detto che più strada fai
più fossi prendi
Ma se resti a casa sai
quanti tramonti perdi
aspettali anche tu
anima fragile

La vita è un attimo che passa
un momento tra la gente
non rincorrerla che tanto
verrà lei a cercare te
siete solo frasi fatte
voi ragazzi del ‘21
ma guardateci più a fondo
e dentro troverete poesia
quelle notti in cui sognare
costa solo la metà
tra bisogni ed incertezze
chiedersi quel che sarà
che poi forse lì a quel bar
c’è ancora Biagio sulla porta
cantan Vasco e Ligabue
questa notte è ancora nostra

E poi sarà domani un giorno
e crescerai anche tu
un viaggio andata, senza ritorno
un treno, i tuoi capelli e le tue Chesterfield blu
E mi hanno detto che più strada fai
più fossi prendi
Ma se resti a casa sai
quanti tramonti perdi
aspettali anche tu
anima fragile
Io e te
Io e te
Io e te

E poi sarà domani un giorno
e crescerai anche tu
un viaggio andata, senza ritorno
un treno, i tuoi capelli e le tue Chesterfield blu
E mi hanno detto che più strada fai
più fossi prendi
Ma se poi resti a casa, sai
quanti tramonti perdi
aspettali anche tu
anima fragile
Io e te
Io e te
Io e te

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.