venerdì 22 Novembre 2024

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Emis Killa e le sonorità latin friendly del singolo “Linda”

Dal 25 ottobre disponibile in streaming e nei digital store il brano che segna il ritorno del giovane rapper.

A tutti coloro che nutrono nostalgia di “Parole di ghiaccio”, “Mercurio” e “Scordarmi chi ero” e che si chiedono con insistenza che fine abbia fatto l’Emis Killa di borgata degli esordi, è seriamente sconsigliato l’ascolto di “Linda”, ultimo singolo che rappresenta l’apripista della nuova “era artistica” del rapper lombardo. Se già la terza stagione non aveva convinto, questa quarta lascia direttamente di stucco, anche se mi hanno insegnato a non giudicare mai un libro dalla copertina. Diciamo pure che questa canzone rappresenta la scelta peggiore per rompere un silenzio discografico e tornare sulle piattaforme radiofoniche, un brano così kitsch che metterebbe d’accordo persino il parlamento spagnolo con quello catalano. Volete sapere perché? Basta ascoltarlo anche solo per sbaglio una volta, per capire come le sonorità latine siano lontane anni luce sia dalla nostra cultura italiana che dalla scena hip hop di matrice statunitense. Se i mariachi potessero esprimersi nella nostra lingua, non sarebbe di certo un “cielito lindo”.

E pensare che la crisi del settore discografico dovrebbe portare ad un maggiore rigore e ad una più impegnativa selezione da parte degli addetti ai lavori, che dovrebbero frenare e stemperare certe trovate, non fomentarle. Mi dovrei astenere dal parlare del videoclip, ma per dovere di cronaca sono deontologicamente obbligato a non soprassedere. In uno scenario surreale, a metà tra una puntata de “Il segreto” e un episodio di “Gomorra”, un matrimonio si tramuta improvvisamente in una sparatoria, ma dietro a tutto sto popò di telenovelas argentina c’è una storia seria ed “educativa”, che parla di dipendenza dalla droga… si perché se per J-Ax la Maria Salvador sta alla cannabis, per Killa la Linda rappresenta la cocaina, metaforicamente raffigurata come una sposa vestita di bianco. Vabbè. Al principio era il “Maracanà”, oggi quello che è rimasto è soltanto il delirio. Eeh, ooh, eeh.

Linda | Video

Linda | Testo

Me gusta bere tequila e matar
mi vida con Linda fino a mañana
estoy loco per esta chica
sembra una bimba ma ora
quei gringos mi sparano
andale andale andale
mi madre che grida al telefono
llamame llamame llamame

Mi sono innamorato di una chica loca
la classica bambina con cui non si gioca
mi avevano avvertito e sono stato idiota
con quel vestito bianco mi sembrava innocua
pensavo avrei vissuto bene assieme a lei
ma per stare con Linda servono i cojones
quando vorrei dormire all’alba delle sei
Linda mi tiene sveglio, niente buenas noches
dovrei lasciarla porta solo guai ma ne sono schiavo
penso solo a noi quando il fine settimana
ci uniamo tutta la mañana
ci uniamo tutta la mañana
sognando di scappare prima o poi
di partire per non ritornare mai
e lasciarci tutti dietro
hasta luego

Me gusta bere tequila e matar
mi vida con Linda fino a mañana
estoy loco per esta chica
sembra una bimba ma ora
quei gringos mi sparano
andale andale andale
mi madre che grida al telefono
llamame llamame llamame

Per te farei di tutto mami stai conmigo
io che ero un bravo chico ora sono un bandido
so che finirò male come ogni tuo tipo
che sia finito in cella oppure desaparecido
ora che per la calle parlano di noi
se sento le sirene corro come Pablo
come ogni uomo immerso nei pensieri suoi
non parlo molto ma più sto con te più hablo
con te neanche del diablo tengo miedo
ma ora quei gringos mi sparano dietro
e mi gridano cabrón stai fermo o te mato
e adesso che mi hanno beccato
mi sa che sono fatto per davvero
chiuso dentro queste sbarre
senza amigos e senza dinero
e ancora te quiero

Me gusta bere tequila e matar
mi vida con Linda fino a mañana
estoy loco per esta chica
sembra una bimba ma ora
quei gringos mi sparano
andale andale andale
mi madre che grida al telefono
llamame llamame llamame

Me gusta bere tequila e matar
mi vida con Linda fino a mañana
estoy loco per esta chica
sembra una bimba ma ora
quei gringos mi sparano
andale andale andale
mi madre che grida al telefono
llamame llamame llamame

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.