Le pagelle del quarto live show di X-Factor 11
Tutto iniziò con la puntata del buonismo che poi sfociò rapidamente nella puntata con più odio di sempre. Gianni Morandi si trasforma da idolo dei popoli nel più odiato in Italia e l’eliminazione di Camilla genera degli strappi irriducibili nella giuria. Un meccanismo mai visto prima nel talent scombina le carte e porta al drammatico finale.
Ma passiamo alle pagelle.
Camille Cabaltera – Sorry Not Sorry: Camille interpreta il brano di Demi Lovato sfoderando capacità canore e qualità nel rap ma con la grinta di un oritteropo. Peccato, un ammosciamento che non fa bene all’esibizione che poteva decisamente venire meglio ed influisce sull’ingresso in ballottaggio dell’italo-filippina. Voto: 7-
Samuel Storm – A Song For You: Anche in questo caso il divertimento non è di casa. Samuel canta in modo pulito e senza strafare ma non punta decisamente alla radiofonicità. Tutto quello che fa risulta smorzato, quasi come se non riuscisse a fare di più. Meglio delle volte scorse però. Voto: 6.5
Lorenzo Licitra – Nothing Else Matters: A Licitra non si può assolutamente dire niente come interprete. Riuscirebbe pure a cantare l’elenco del telefono senza grossi problemi. In questo caso però a non farmi impazzire per la sua performance è l’arrangiamento. Il pezzo dei Metallica diventa una specie di canzone jazz che sembra uscita da un disco di Michael Bublè, i classici di Natale. Questo nel mio giudizio influisce ma voi, se preferite, potete tranquillamente ignorarlo perchè, come già ribadito più volte, le qualità del ragazzone siciliano non sono assolutamente da mettere in discussione. Voto: 7
Rita Bellanza – La Donna Cannone: Se fischiano Gianni Morandi figurati cosa potrebbero dire a me. Silenzio stampa.
ROS – Why’d You Only Call me When You’re High: I ROS decidono di puntare sulla sensualità di Camilla e sui toni meno accesi, abbandonando il loro classico urlato. Il risultato è memorabile e porta ad una delle loro migliori esibizioni finora. Intriganti, decisi e rock. Così vi vogliamo, ROS! Voto: 8
Enrico Nigiotti – Make You Feel My Love: Non essere nè Adele nè Bob Dylan ma semplicemente Enrico Nigiotti. Il giovane cantautore ci mette tutto sè stesso nella sua reinterpretazione di questo grande classico e decide di struggere con l’aiuto della sua chitarra. Bravo, emozionante ed intenso, convince appieno. Voto: 9
Maneskin – Un temporale: I Maneskin decidono di cambiare rotta e virare sul conscious rap, con il bravissimo Ghemon. La canzone non è propriamente nelle loro corde ma loro riescono a renderla bene lo stesso. Non sono bravi come quando fanno il loro classico genere però. Voto: 7/8
Andrea Radice – Love Me Again/Get Lucky: Mashup ardito per il pizzaiolo napoletano. I look son sempre più brutti ma l'”attitude” è quella giusta e lui si districa bene nella musica dance. Promosso, vedremo verso quali lidi lo porterà l’inedito. Voto: 8+
Gabriele Esposito – Hotel California: La canzone è storica e va interpretata e messa in scena in un certo modo. Esposito non riesce a distinguersi dalla massa e realizza un performance fuori fuoco. La sua vocalità è elegante ma l’idea è scarna. Il pezzo degli Eagles viene appiattito e deturpato, soprattutto quando sbaglia le parole nel momento più cruciale. Speriamo Glenn Frey non si sia fatto troppo male capottandosi nella tomba. Voto: 4/5
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