A tu per tu con l’artista italo-eritrea, per parlare della sua partecipazione all’Eurovision Song Contest in rappresentanza di San Marino
A un anno di distanza dalla nostra precedente chiacchierata, ritroviamo con piacere Senhit alla vigilia della sua partecipazione all’Eurovision Song Contest, in rappresentanza di San Marino, con il brano “Adrenalina“, impreziosito dal cameo di Flo Rida, rapper statunitense che vanta collaborazioni con Timbaland, Lady Gaga, Kesha, Will.i.am, David Guetta, Sia, Jennifer Lopez e molti altri ancora. A partire dallo scorso 12 marzo, è disponibile un’inedita versione del brano, diversa da quella che verrà presentata a Rotterdam dal 18 maggio, accompagnata dal videoclip ufficiale che si avvale della direzione artistica di Luca Tommassini. Abbiamo raggiunto l’artista via Zoom, per carpire le sue sensazioni a poche settimane dall’evento.
Ciao Senhit, bentrovata. Partiamo da “Adrenalina”, ci racconti com’è nato questo pezzo e come è avvenuto l’incontro con Flo Rida?
«Dopo la cancellazione dell’edizione 2020 dell’Eurovision, c’è stata la meravigliosa notizia della mia riconvocazione da parte di San Marino. Da lì è partita la ricerca del nuovo brano, nonostante fossi molto legata al pezzo proposto lo scorso anno. “Adrenalina” è nata perché mi sono accorta che in tutto questo anno ho accumulato una voglia irrefrenabile di tornare a cantare dal vivo, di calcare quel palco.
Con il team di autori e di musicisti internazionali che hanno già scritto diverse canzoni per l’Eurovision, abbiamo creato questa canzone, impreziosendola con un arrangiamento un pochino più etnico, in modo da richiamare le mie origini eritree, lasciando volutamente il titolo in italiano. E’ venuto fuori questo piccolo gioiellino che, fortunatamente, sta riscuotendo già numerosi positivi consensi.
L’incontro con Flo Rida non è avvenuto fisicamente considerato il momento, ma ho pensato di coinvolgerlo inviandogli il brano, a lui è piaciuto molto, così mi ha regalato queste barre che ho deciso di utilizzare per l’Eurovision, anche se è bene precisare che il suo è soltanto un cameo. Sono molto contenta che abbia appoggiato il progetto e gli sia piaciuto il mood, l’atmosfera di “Adrenalina”».
A causa del protrarsi della pandemia, non sappiamo ancora come avverrà la reale messa in onda dell’Eurovision, per ora è prevista la presenta limitata di pubblico. Tu, personalmente come te la immagini questa edizione alle porte?
«Ad oggi sembra che lo scenario migliore sia quello di avere il pubblico distanziato, ma da qui a maggio tutto può cambiare, il Covid ci ha insegnato a vivere giorno per giorno, senza poter programmare niente. Io spero e conto di poter essere in presenza, perchè ho tanta voglia di cantare live, di vedere un pubblico che reagisce in Arena. Noi stiamo lavorando affinché la performance si possa realizzare dal vivo, sono carichissima, ho un gran desiderio di cantare, così come immagino tutti i miei colleghi e le persone che sono state ferme in questo ultimo anno. Quello che spero si riesca a percepire è questa grande voglia di ricominciare».
Per il momento sono previste le esibizioni in presenza, ma senza pubblico. Sulla falsariga di quello che è stato il Festival di Sanremo appena concluso. Lo hai seguito? Cosa ti è piaciuto?
«Mi sono piaciute molto le canzoni, il direttore artistico Amadeus ha fatto una scelta molto coraggiosa, prendendo gran parte del cast dal mondo indie. Personalmente sarei stata un po’ più equilibrata, insieme ad Orietta Berti avrei messo qualche altro veterano. Abbiamo la fortuna di vedere come ospiti Loredana Bertè e Ornella Vanoni, anche se personalmente le avrei preferite in gara, per equiparare il tipo di proposte. Sono rimasta molto colpita da diversi artisti che non conoscevo, come i Coma_Cose e La Rappresentante di Lista, ma anche gli stessi Maneskin. Meritatissima la loro vittoria, sono convinta che riusciranno a calcare degnamente un palco come quello dell’Eurovision».
Per concludere, in un momento in cui siamo tutti un po’ provati dalla situazione, che messaggio ti senti di rivolgere alle persone che non riescono a produrre questa adrenalina, che soffrono un po’ il peso psicologico e tutte le conseguenze della pandemia?
«E’ complicato, perchè non è ovviamente facile. Io ho il privilegio di fare il lavoro che amo, di collaborare con un’azienda e con un team artistico che non si sono mai fermati. Ci sono persone che il lavoro lo hanno perso o che fanno realmente fatica di arrivare a fine mese, da parte mia non posso far altro che cercare di trasmettere positività, perchè non bisogna mai dimenticarsi che la luce in fondo al tunnel arriva sempre, bisogna solamente essere un po’ pazienti. Prima o poi tutto questo finirà e si ricomincerà da capo, più forti e temprati che mai».
© foto di Fabrizio Cestari
Nico Donvito
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