Raccontiamo l’amore con una canzone
Nei weekend in zona rossa la vita è così frenetica che ho anche tempo di pulire l’armadio. Mia madre è la persona più felice del mondo, io un po’ meno. Un po’ perché sono allergica alla polvere ed inizio a starnutire al primo maglione di lana e un po’ perché riesumo ricordi. Ad esempio, le magliette comprate nei vari viaggi o, ancora peggio, quelle che mettevo quando ero una tredicenne con un ciuffo fucsia alla Avril Lavigne e che non ho il coraggio di buttare via.
Chissà cosa direbbe quella ragazzina quattordicenne alla me stessa di oggi. Forse le direbbe di togliere sempre le chiavi dalla macchina, di studiare il teorema di Lagrange, di non fidarsi mai dei prof che dicono di studiare solo sugli appunti e le direbbe di rimanere a Milano durante i weekend, ma di non perdersi neanche un viaggio in macchina con suo padre. Le direbbe di prepararsi perché in una sera d’autunno potrebbe bussare alla sua porta qualcuno che le cambierà la vita e che per ogni lacrima c’è una canzone ma anche per ogni gioia ce n’è una. Ma soprattutto, le direbbe di non rinunciare mai a cercare l’amore, anche quando il cuore ormai è ridotto in briciole.
Oggi vi parlo, quindi, dell’unione perfetta tra i voli pindarici della nostra adolescenza e l’anima indie di oggi. Vi parlo di “Astronave”, il pezzo degli Zero Assoluto scritto insieme a Gazzelle. Per tutti quegli eterni adolescenti che sono diventati grandi perché in mezzo ci è passata una vita, ma che comunque restano sempre con il cuore sospeso a mezz’aria.
Vorrei tornare indietro per restare
Su quella strada sotto casa mia
Passeggiavamo insieme con il cane
Tu ti specchiavi nella faccia mia
Con i tuoi occhi a forma di astronave
Se c’è un dato di fatto nella vita è che il tempo passa, l’acqua scorre e le persone cambiano. Così anche l’amore che nasce non è detto che sia per sempre. Ci sono percorsi che si incrociano, si fondono e poi si dividono. Anche noi ogni tanto dobbiamo staccare la spina dal mondo, fermarci un attimo e guardarci indietro. Che cosa resta di quegli occhi che un tempo ci sapevano di casa? Come finisce poi quella storia che mi raccontavi e ti fermavi sempre a metà? Quanto male può fare una storia che finisce come una passeggiata sul filo del coprifuoco?
Ti sei scordata di portarmi via
Quando sei andata su per lavorare
E mi hai lasciato solo una bugia
Sopra un foglietto giallo da buttare
Quando siamo innamorati non capiamo più niente. Il mondo ci sembra tutto rosa, ci svegliamo cercando il suo nome sul cellulare e la sua foto profilo tra l’elenco delle visualizzazioni su Instagram, che ha un ordine ormai che conosciamo a memoria. Ma l’amore non è solo tutto rosa, l’amore è un gran casino, è affrontare la vita insieme giorno per giorno. Se ci accorgiamo che stiamo prendendo la strada sbagliata, freniamo all’improvviso.
Niente di malе se non ti, se non ti
Se non riеsco più a farti volare
Che ti hanno vista atterrare
Ma non eri più tu
A cosa serve tornare se non eri più tu
Così il cuore ci si spezza e non possiamo fare altro che sbattere la testa contro la realtà. Le strade si separano, la vita ci può portare lontani e noi possiamo non riconoscere più quella persona. Come un’astronave ora la vediamo così lontana da non riuscire più a capire come avessimo fatto ad innamorarci. È vero, al cuore non si comanda, ma ad un cuore ferito non puoi più fare male se è già pieno di cicatrici. E come un’astronave piomba nuovamente nella nostra vita per riportare scompiglio, ma noi questa volta abbiamo l’orgoglio che ci fa da scudo e una bomba a mano di delusione pronta ad esplodere.
Ho provato a spostarti dai miei sogni ma resti
Ogni volta che parli faccio viaggi pazzeschi
Come gli extraterrestri
Non esiste amarezza più grande di quando ci sembra di conoscere così profondamente una persona ma poi si rivela totalmente l’opposto. Come un extraterrestre che atterra nelle nostre vite all’improvviso, anche noi dall’oggi al domani dormiamo accanto ad uno sconosciuto e dichiariamo il nostro amore a chi non siamo riusciti a leggere davvero. Noi che abbiamo calcolato ogni mossa con la precisione di un orologio svizzero, abbiamo messo sul piatto tutto quello che potevamo rischiare, abbiamo sperato e urlato contro il cielo tutto il nostro amore. Ci rifugiamo nei nostri errori e passiamo in rassegna ogni singola mossa: avrò interpretato male? Avremo fatto il passo più lungo della gamba? No, semplicemente, eravamo innamorati e quando si è innamorati è normale volersi buttare tra le fiamme per chi amiamo, anche col rischio di rimanere ustionati.
Gli Zero Assoluto mi fanno tornare indietro di anni, ma mi fanno capire che, volenti o nolenti, tutti prima o poi cresciamo. E che l’amore ci fa crescere. Quindi dobbiamo solo trovare chi vuole crescere insieme a noi, tra un concerto, una canzone, un battibecco e un film romantico. Tutti gli altri saranno solo temporali che non ci bagneranno più se chi amiamo ci tiene sotto l’ombrello.
C’è sempre una canzone (d’amore) | Playlist
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