lunedì 25 Novembre 2024

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C’è sempre una canzone (d’amore): Un milione di cose da dirti

Raccontiamo l’amore con una canzone

Scrivere d’amore non è sempre così facile. Molti pensano che basti parlare di cuori, arcobaleni, diamanti, principi azzurri e altre storie degne della miglior serie tv adolescenziale. I principi azzurri non esistono, o meglio, spesso chi ci cambia la vita non arriva su un cavallo bianco ma arriva totalmente a caso mentre siete in pigiama con la vostra tisana rilassante e con la vostra copertina di Linus, davanti alla televisione, dopo l’ennesima giornata orribile e i capelli raccolti in una cipolla che sta un po’ sulla destra e un po’ sulla sinistra. Scrivere d’amore è ancora più difficile quando siamo in mezzo ad una pandemia mondiale, ci dividono i confini e ci separano i chilometri che avremmo potuto decidere di percorrere prima e invece, al posto di accelerare, abbiamo tirato il freno a mano.

Menomale che ci pensano le canzoni a dire quello che non riusciamo a dire, ci pensano le playlist pesate con la bilancia di precisione a colmare le distanze e i vuoti che si fanno sentire. Perché, alla fine, la distanza si accorcia se ascoltiamo la stessa musica, no?

C’è qualcuno che al Festival di Sanremo, quest’anno, ha presentato una canzone d’amore così diretta, così limpida e sincera, che anche se non siamo innamorati, si vuol far dedicare per forza a qualcuno. Ermal Meta con la sua “Un milione di cose da dirti”, fa sciogliere anche il ghiaccio e accende la speranza anche per chi ormai ci ha rinunciato.

Senza nome io, senza nome tu
E parlare finché un nome non ci serve più
Senza fretta io, senza fretta tu
Ci sfioriamo delicatamente
Per capirci un po’ di più

Ermal Meta scrive un pezzo che nasce da un blocco emotivo, una canzone d’amore che si sviluppa in verticale, che si riferisce a qualcuno di importante che nella nostra vita c’è o deve ancora arrivare, ma che non se n’è andato: è una lettera d’amore universale.

Le storie non nascono in un giorno, spesso ci vuole pazienza. Sono conoscenze e rapporti da coltivare e da innaffiare giorno per giorno, come quella piantina sul nostro davanzale della quale ci prendiamo cura. Sono due sguardi che si studiano anche da lontano e due persone che camminano su strade distanti anni luce ma che ascoltano la stessa canzone.

Siamo come due stelle scampate al mattino
Se mi resti vicino non ci spegne nessuno

Quante volte ci guardiamo attorno e pensiamo che tutto quello che ci servirebbe sarebbe semplicemente un complice. Qualcuno che ci completi, che ci faccia sentire migliori. Qualcuno che ci insegni che nel mondo non c’è solo il buio che siamo abituati a vedere, ma c’è tanta luce. Ed è proprio la luce dei nostri occhi che si accende quando incontriamo quella persona. Non siamo più l’unica stella rimasta sola nel mattino, ma ne troviamo un’altra. Una spalla che ci dà la forza di affrontare ogni giorno, anche quello più difficile. Quando non dormi perché hai un esame il giorno dopo, quando non ti tornano i conti e resti in ufficio fino alle otto di sera, quando tutto va a rotoli e ti sembra che il peso della vita sia tutto sulle tue spalle. Ma ti volti e vedi che c’è un’altra stella accanto a te. Magari un po’ sfigata come te e che ogni tanto rischia di spegnersi, ma è lì per te, con te.

È la mia mano che stringi, niente paura
E se non riesco ad alzarti starò con te per terra

Lasciamo che qualcuno illumini il nostro cammino, ma anche noi possiamo illuminare quello degli altri. È uno scambio reciproco in qualsiasi momento. Siamo pronti ad allungare il braccio e lasciare che lui stringa la nostra mano per poterlo salvare dalle palle curve che ci lancia la vita. Non possiamo fare i miracoli, per quelli ci dobbiamo ancora attrezzare, ma possiamo sederci per terra anche noi, per vedere il mondo dalla stessa prospettiva e trovare una soluzione insieme.

Tutto quello che ho scritto fino ad ora in questo articolo è piuttosto romantico, lo so. Per alcuni può risultare anche banale e per altri irraggiungibile. Ma sapete una cosa? La vita sarebbe davvero un film dal finale felice se ognuno di noi riuscisse a dire tutto quello che ho scritto sopra.

Perché tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare ma tra il pensare ad un milione di cose da dirgli e poi non dirgli niente c’è di mezzo un cuore che batte fortissimo. E se non lo facciamo continueremo ad ascoltare la stessa canzone a chilometri di distanza, continueremo a sbirciare le storie su Instagram. Continueremo a vedere nel cielo del mattino solo una stella senza sapere che dietro alla vetta della montagna se ne nasconde un’altra e dovremo continuare ad alzarci da soli.

Ermal Meta ci sta dando una mano preziosissima, sfruttiamola e dedichiamo questa canzone a colui al quale non riusciamo ad esprimere con le parole tutto l’amore che proviamo. E no, non valgono i messaggi contraddittori su Whatsapp, quindi facciamo un bel respiro e ricordiamoci che chi deve capire, ha capito già.

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