A tu per tu con il giovane cantante classe 2002, in uscita con il suo album d’esordio “Il cielo contromano“
Tra gli indiscussi protagonisti della ventesima edizione di “Amici” c’è Dennis Rizzi, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Deddy. Lo abbiamo incontrato per voi in occasione del suo debutto discografico con “Il cielo contromano“, rilasciato da Warner Music Italy a partire dallo scorso 14 maggio.
Ciao Dennis, benvenuto. Come stai vivendo questo bel momento a poche ore dal tuo debutto discografico ufficiale?
«Direi bene, anche se tutto quello che mi sta capitando è difficile da realizzare, perchè è come toccare con mano il sogno di una vita. Sono incredulo, mi chiedo spesso se stia accadendo davvero, però è bellissimo, un qualcosa che mi riempie di gioia, un’emozione unica».
Come descriveresti il tuo percorso all’interno della scuola di “Amici“?
«Già prima di entrare nel programma ero una persona molto sicura, semplicemente perchè non avevo mai avuto un confronto con nessuno a livello artistico, per cui pensavo automaticamente che quello che facevo andasse bene.
Nella scuola ho avuto la possibilità di interfacciarmi con professionisti, dai coach ai compagni di classe, soprattutto con quelli che già avevano avviato un percorso di studi. In un primo momento mi sono sentito inferiore, poi impegnandomi nel migliorare ho acquisito maggiore sicurezza, questa sicuramente molto reale, completamente diversa da quella che avevo prima di entrare ad “Amici”.
Studiando e costruendo delle basi, ho trovato più consapevolezza in me stesso, anche se penso che ci sia ancora molto da migliorare, perchè c’è sempre qualcosa sempre da imparare nella vita. L’insegnamento più grande che mi ha lasciato questa esperienza è la costanza».
Anna Pettinelli all’inizio ti consigliava di lavorare sulla tua personalità, dal serale in poi hai acquisito sicuramente più sicurezza. Cosa è scattato esattamente? Cosa ti ha sbloccato?
«Non so se da casa si è notato il momento in cui Rudy mi ha annunciato che sarei passato al serale, ma è stata una svolta importante. Calcola che nella mia testa mi ripetevo da circa tre settimane che se ce l’avessi fatta, a quel punto, avrei potuto crederci per davvero. Ho capito che dovevo rimboccarmi le maniche, darmi da fare per mostrare me stesso al 100%. Chi è davvero Dennis, prima ancora di Deddy».
Con chi hai legato all’interno della scuola e con chi credi di poter continuare a coltivare in futuro un legame di amicizia?
«Senza pensarci due volte? Aka, anche perchè abbiamo deciso di andare a vivere insieme! Probabilmente a Roma, perchè mi piacerebbe continuare a studiare con i vocal coach della scuola di “Amici”, persone fantastiche che sanno come farti crescere, per cui vorrei poter continuare questo percorso con loro».
C’è stato un momento in cui hai pensato di poter vincere?
«No, assolutamente no (ride, ndr), anzi pensavo di uscire durante la semifinale! Se fosse accaduto sarebbe stata comunque una grande vittoria, perchè era già stato annunciato il contratto discografico con Warner, quindi la possibilità di continuare a seguire il mio sogno lavorando in questo ambito.
Fondamentalmente ho trascorso tutta la fase pomeridiana non sentendomi all’altezza del sogno che avevo, questa è la realtà. Al serale ho acquisito più sicurezza, ma sono sempre rimasto con i piedi per terra, approfittando di questa opportunità per cercare di costruire delle basi solide per il mio futuro».
Quando e come ti sei avvicinato alla musica?
«Quando avevo dodici anni, ero solito scrivere i miei pensieri su tutto quello che mi succedeva. Poi, ad un certo punto, mi sono reso conto che quei pensieri potevano in qualche modo incontrare quelli degli altri attraverso la musica, così ho iniziato ad avvicinarmi a questo mondo».
Sul portafortuna che porti al collo, queste forbicine che in qualche modo rimandano al tuo passato, chi te le ha regalate e cosa rappresentano esattamente per te?
«La collana me l’ha regalata un mio collega, lo stesso al quale ho sempre confidato i miei sogni, le mie ambizioni. Prima di entrare ad “Amici” facevo il barbiere, queste forbici rappresentano il punto da dove tutto è iniziato. Tra una pausa e l’altra, tra un cliente e l’altro, immaginavo di realizzare tutto questo.
Un simbolo che rappresenta la base da dove è iniziato tutto, nonché un’altra grande passione per me, perchè anche mia madre è una parrucchiera. Sono legatissimo al mio passato, anzi, chissà, spero magari in futuro di aprire un’attività tutta mia».
Sei reduce dall’esperienza degli instore, cosa ti ha lasciato?
«La cosa più bella degli instore è stata incontrare le persone che si sono ritrovate nella mia musica, che si ritrovano in quello che sto vivendo perchè, magari, inseguono anche loro un sogno come me. Questa è la cosa più bella, un’emozione grandissima. Incontrare ragazzi che mi dicono: “grazie a te sto imparando a credere nelle mie capacità”, penso che valga più di qualsiasi disco d’oro».
Per concludere, come descriveresti “Il cielo contromano”?
«”Il cielo contromano” è un po’ come se fosse la descrizione di me, del mio lato artistico. Ogni canzone racconta chi sono e rappresenta una sorta di biglietto da visita, almeno io lo considero così».
© foto di Fabrizio Cestari
Nico Donvito
Ultimi post di Nico Donvito (vedi tutti)
- X Factor 2024, le pagelle degli inediti proposti giovedì 21 novembre - 21 Novembre 2024
- Il Sanremo che verrà, Carlo Conti: “Il resto è fumo, le canzoni sono l’arrosto” - 21 Novembre 2024
- Negramaro: guida all’ascolto di “Free Love”, istruzioni per l’uso - 21 Novembre 2024
- Sanremo 2025, Carlo Conti anticipa l’annuncio dei big al 1° dicembre - 21 Novembre 2024
- Fausto Leali: “La musica porta con sé l’amore e la pace” – INTERVISTA - 21 Novembre 2024