Mentre scrivo questo articolo è il giorno 179 dell’anno, ciò significa che siamo quasi al giro di boa. Fine giugno è un po’ come quando ti fermi in Autogrill per pranzare durante un lunghissimo viaggio in macchina oppure come quando leggi un libro e ti accorgi che le pagine sotto la tua mano destra sono esattamente uguali a quelle che hai già sfogliato.
Un punto sulla mappa a metà di un percorso, un punto dal quale poi possono partire le strade in salita, le curve o le strade in discesa, non lo sapremo mai fino a che non continueremo ad andare avanti. Non possono essere veramente passati sei mesi, non possono essere passati 179 giorni da quando scrivevamo su un foglio immaginario una decina di buoni propositi e una ventina di promesse che puntualmente sono andate in fumo. Così dobbiamo ancora iscriverci in palestra, andare a fare quella camminata, organizzare quel weekend fuori porta, iniziare la dieta e, soprattutto, dire quello che dobbiamo dire.
Le canzoni, invece, loro ci hanno sempre fatto compagnia, sia quando stappavamo da soli in casa bottiglie di spumante la notte di San Silvestro, che quando aspettavamo l’ennesimo treno sbagliato in stazione con la mascherina che ci dava fastidio e gli occhiali che, puntualmente, si appannavano e non ci facevano vedere chi stavamo aspettando.
Questo giro di boa, quindi, lo dedico a loro. Una canzone per ogni mese, sei canzoni che hanno scritto, cancellato, pensato e distrutto una storia d’amore in questi primi sei mesi del 2021.
Gennaio: Una canzone d’amore buttata via – Vasco Rossi
Non lasciarmi andar via Non lasciare che sia Una stupida storia, una notte ubriaca, una sola bugia Non lasciarmi andar via, non lasciare che sia Una canzone d’amore buttata via
Siamo abituati a descrivere tutto con una canzone e le canzoni d’amore, si sa, suonano nell’aria come i pollini che circolano in primavera. Esistono però canzoni che non possiamo buttare via. Canzoni che non si possono ascoltare e poi buttare nel cestino, dimenticate come i souvenir impolverati sul mobile della cucina. Ci sono storie che vivono tra le note di queste canzoni, storie per le quali vale la pena lottare anche se abbiamo sbagliato. Non possiamo permetterci di rovinare tutto e farle diventare pezzi che non riusciremo più ascoltare. Non dobbiamo lasciarle andare via e, insieme a loro, non dobbiamo lasciar andare via chi amiamo.
Febbraio: Venere e Marte – Takagi & Ketra feat. Marco Mengoni e Frah Quintale
Io ti prometto
Che staremo insieme senza cadere
E ogni mio giorno ti appartiene
Ti prometto che
Inganneremo anche gli anni
Come polvere di stelle filanti
Se fossimo tutti uguali sarebbe tutto più semplice, forse, ma sarebbe tutto più monotono. Se trovassimo subito la persona giusta, non ci sarebbe il gusto di cercarla… che poi, giusta, in che senso? Venere e Marte sono opposti, ma si allacciano le scarpe per arrivare l’uno dall’altro. Perché quando ci si innamora bisogna indossare scarpe comode e iniziare a camminare, il percorso non è per niente facile. Ci allontaniamo dalla nostra zona di comfort, dal nostro porto sicuro, dalla nostra routine e dalla nostra spesa settimanale per arrivare a condividere la nostra vita con un’altra persona. Una persona che non possiamo cambiare, ma dobbiamo imparare ad accettare, anzi, che può insegnarci qualcosa di nuovo per rendere più luminoso il nostro cammino insieme.
Marzo: Glicine – Noemi
Ma forse ho solo dato tutto per scontato e
E mi ripeto: “Che scema a non saper fingere”
Dentro ti amo e fuori tremo
Come glicine di notte
Malinconia, nostalgia, ricordi che riaffiorano. Una storia finita e per la quale si sta ancora soffrendo. Come il glicine, fiore delicato ma fortissimo, pianta che trema ma in realtà non ha paura di far crescere i suoi rami ed arrampicarsi con l’arrivo della primavera. Come il glicine, anche noi, soffriamo ancora, ma abbiamo la certezza che prima o poi torneremo a vivere, superando il ricordo di una storia che ha lasciato immagini nitide e ricordi che sembrano parte di un passato “lontano come Marte”. Tremiamo ancora perché non sappiamo fingere, non abbiamo maschere e dentro di noi ci sono miliardi di cose da dire, ma non possiamo più.
Aprile: Che senso ha – Franco 126
E me ne vado con la giacca sulla spalla Giro l’angolo e in un attimo è già l’alba E non è nulla di che Se non so nulla di te E me ne vado con la giacca sulla spalla Lascio indietro dubbi e punti di domanda E ci sta un silenzio che Sembra che parli per te
Che senso ha continuare a cercare risposte che non esistono? Che senso ha continuare ad aspettare chi non arriverà mai? Che senso ha far finta che le cose siano rimaste uguali quando è cambiato tutto? Nessuno. Allora dobbiamo prendere la giacca e andare via, girare l’angolo e lasciare indietro tutti i punti di domanda. Anche in amore ci sono cose che non riusciamo a spiegare, domande alle quali nessuno ci darà una risposta tranne chi amiamo. Ma tra di noi solo un lunghissimo silenzio, quindi che senso ha fasciarci la testa fino a farcela esplodere? Nessuno.
Maggio: Chicchi di riso – Frah Quintale
Non so nemmeno più perché non riesco a stare Due secondi senza che mi passi per la testa e penso Non so nemmeno più se adesso vorrei dire “Vai” oppure “resta”, “vai” oppure “resta qui con me”
Il racconto di un amore difficile da dimenticare, che ci fa rimanere nel caos. Come se fossimo anime accartocciate da sistemare senza ferro da stiro. Come se fossimo in trappola perché chi amiamo è ancora nella nostra testa e ogni tanto fa capolino tra i nostri pensieri. Non sappiamo quale sia la vita d’uscita e non sappiamo nemmeno quale sia la soluzione. Possiamo fare di tutto per farlo andare via e allontanarlo definitivamente dalla nostra vita oppure alla fine gli chiederemo di restare perché con lui è tutto più bello. Quindi cosa fai, vai o resti qui con me?
Giugno: Tuttecose – Gazzelle e Mara Sattei
Mare, fammici stare bene Dentro c’è tuttecose Stiamocene io e te Che stare male non vale Se non lo puoi gridare Portati via ste cose Portale via con te
Gazzelle, Mara Sattei e il mare. Quel mare di NMRPM che adesso è l’unica soluzione per portare via tutto ciò che è negativo. Un amore che sta per finire e le onde che devono sistemare una situazione scomoda, ma che ricorda due sagome sulla spiaggia al tramonto che guardano le scie degli aerei che passano nel cielo. Il mare ha il potere di farci stare bene, di entrare nei nostri pensieri e rinfrescare tutto, permettendoci di trovare un po’ di serenità. Come quando scriviamo un ti amo sulla sabbia e dopo dieci secondi, arriva un’onda e cancella tutto. Ecco, ogni tanto non serve dare tanto spazio alla malinconia, serve solo chiudere gli occhi e lasciarsi cullare dalla corrente.
Sei canzoni che si intrecciano in una storia che potrebbe essere la mia, la vostra, la nostra, insomma, una storia condivisa da tutti noi. Sei canzoni che riassumono lati diversi dell’amore, sei facce della stessa medaglia. Di sicuro canzoni che non abbiamo buttato via, ma che continuiamo ad ascoltare a tutto volume.