A tu per tu con il giovane cantautore pugliese, in uscita con l nuovo singolo intitolato “Katy Perry“
A qualche mese di distanza dall’uscita dei singoli “Vabbè” e “fuori” è uscito “Katy Perry”, il nuovo singolo di Valerio Vacca, alias Reietto. Abbiamo incontrato vis-à-vis il cantautore pugliese classe ’91, per approfondire la sua visione di vita e di musica.
Ciao Valerio, benvenuto. Partiamo da “Katy Perry”, ci racconti la genesi di questo pezzo?
«E’ un brano che parla d’amore, di sesso e di tutte quelle sensazioni viscerali che non ti fanno dormire di notte e ti fa pensare alla tua lei. Molti di noi hanno vissuto il periodo dei lockdown stretti tra le proprie quattro mura, una gabbia che a volte può essere interpretata anche come il proprio corpo. Spesso si tende a cercare una via d’uscita rifugiandosi negli occhi di un’altra persona, per cercare di liberarti da delle vere e proprie catene. Il punto è che, per certi versi, ci sentivamo già chiusi prima di quella situazione e non ce ne rendevamo nemmeno conto».
La scelta del tuo nome d’arte, riflette un tuo stato d’animo o un pensiero generale?
«Mi considero bipolare in un certo senso e mi divido a metà strada, nel senso che mi faccio molto condizionare, a seconda delle situazioni posso sentirmi felice o triste. Sicuramente si tratta di una mia condizione, mi sento spesso un emarginato, per questo motivo ho scelto di parlarne con la mia musica. Però, d’altro canto, quello che vedo intorno è una situazione sociale molto simile».
A chi si rivolge oggi la tua musica e a chi ti piacerebbe arrivare in futuro?
«Principalmente faccio musica per me stesso, con i miei brani amo raccontare un periodo della mia vita per averne un ricordo, proprio come accade per le fotografie. Di conseguenza, è normale che qualcuno ci si possa rivedere e riconoscere. La mia musica è per tutti, l’obiettivo è sempre quello di fare rete, arrivando a più persone possibili».
Nico Donvito
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