domenica 24 Novembre 2024

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“Voglio amarti”, Iva Zanicchi canta il nobile sentimento per antonomasia – RECENSIONE

L’Aquila di Ligonchio torna al Festival di Sanremo con “Voglio amarti”, una ballata sentimentale e profondamente popolare

Classico ma non troppo. C’è del blues nelle vene di Iva Zanicchi, come dimostrato sin dai tempi di Come ti vorrei. Artisti di questo calibro nobilitano lo spessore della gara, con la propria storia e il proprio innato carisma. “Voglio amarti” è un inno al nobile sentimento per antonomasia, impreziosito dalla possente voce, a tratti pulita e a tratti graffiata, della sua interprete.

Dal punto di vista musicale è piacevole l’innesto dell’assolo di chitarra elettrica, così come riuscire a riconoscere all’ascolto tutti gli strumenti singolarmente, uno ad uno, proprio come si faceva una volta. Un brano che non sfigura nel confrontarsi con il presente e con il buon livello delle altre proposte in gara, ma che gioca decisamente in un campionato a parte.

Iva Zanicchi torna al Festival di Sanremo per l’undicesima volta, dopo aver vinto tre edizioni ed essere diventata la donna più titolata nella storia della kermesse canora. “Voglio amarti” è un brano che si incastra alla perfezione in questo suo percorso e che ci restituisce il talento di un’autentica regina della canzone italiana, che non mancherà di regalarci una serie di performance da brivido.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.