Al via la prima conferenza stampa della lunga e intensa settimana sanremese, in scena a partire da domani
Tutto pronto per la 72esima edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo, la terza annata dell’era Amadeus. La macchina organizzativa della kermesse canora è ufficialmente ripartita, in diretta dalla Sala Stampa del Casinò Municipale è andata in scena la prima conferenza alla presenza del direttore artistico, del direttore di Rai Uno Stefano Coletta, del capoprogetto Claudio Fasulo, del Presidente del Casinò Adriano Battistotti e del sindaco Alberto Biancheri.
«Sono felice di iniziare questa terza avventura – racconta il dirottatore artistico Amadeus – i ringraziamenti vanno a tutto il gruppo di lavoro. Quando si realizza un Festival di Sanremo si condividono idee con la voglia di fare e portare qualcosa di nuovo. Quello che mi auguro è che questo possa essere il Festival della gioia, nonostante le regole e le restrizioni del caso». Un pensiero all’amico Fiorello, da poco arrivato in Riviera: «Lo conosco da trentacinque anni, adoro la sua imprevedibilità e sono felice di averlo ancora una volta al mio fianco».
Una riflessione sul ruolo sociale che la kermesse ha coltivato nel tempo: «Penso che il palco dell’Ariston sia il luogo con maggior risonanza rispetto a qualsiasi altro posto. La luce del Festival va utilizzata non solo per portare la bella musica, ma anche forza, speranza e positività. Far sì che da Sanremo vengano veicolati messaggi importanti anche per i giovani. Questo accadrà anche quest’anno, ciascun ospite arriverà per portare il proprio contributo».
«La scelta delle canzoni è per me fondamentale, la decisione ruota attorno all’attualità, al fatto che possano passare il giorno dopo in radio e andare fortissimo in rete attraverso lo streaming. L’unico criterio è questo, insieme all’emotività naturalmente». Un pensiero ricorre allo scorso anno, a quel Teatro Ariston completamente vuoto: «La presenza del pubblico in sala è fondamentale per lo spettacolo, premette di dare maggiore spazio all’improvvisazione. A Sanremo tutto può accadere e io amo l’idea di non sapere al lunedì cosa accadrà fino a sabato».
Nico Donvito
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