Raccontiamo l’amore con una canzone
Qualche notte fa è cambiata l’ora e per me questo cambio significa luce fino a tardi, giornate in ufficio che si allungano fisiologicamente, fioritura di tutte le piante da frutto nel giardino della nonna e quella voglia di primavera che arriva all’improvviso.
Stiamo ancora aspettando il colpo di coda dell’inverno ma io sono già proiettata verso il giubbotto leggero, le camminate nel verde, gli occhiali da sole, l’estate e… sì, i matrimoni.
È arrivato anche per me quel momento della vita in cui tutti i tuoi amici si sposano, fanno figli, abbozzano su un foglio un’idea di famiglia e invece tu sei perennemente con la valigia, vaghi da un posto all’altro, leggi l’oroscopo tutte le mattine, parli d’amore bene ma razzoli male. Almeno, in tutto questo caos, hai il sostegno degli spritz del sabato con vista panoramica sulla vallata.
Insomma che tra un gruppo di addio al nubilato e l’altro, ho pensato a una canzone che calza a pennello. E se uno di quei matrimoni fosse proprio del tuo ex?
Nel pezzo “Al tuo matrimonio” Cesare nazionale va a scavare nel lato più nascosto e si immedesima una persona che si presenta proprio il giorno in cui la sua ex sta per convolare a nozze e, come in un film, arriva il gran colpo di scena. Certo, forse tutte vorremmo vedere Cremonini che arriva al nostro matrimonio, anche con la giacca sbagliata a noi andrebbe bene ugualmente.
Verrò al tuo matrimonio
Con una giacca sbagliata e negli occhi il demonio
E una bottiglia di bianco in mano
Con la faccia stanca di un uomo ubriaco
Darò calci alle sedie e pugni nel vuoto
Già è difficile vedere tutti i tuoi amici che si costruiscono una vita, figuriamoci realizzare che quella persona, proprio quella persona, sta procedendo a passi da gigante. Sono fortemente convinta che ci sia qualcuno nella vita che non riusciremo mai a dimenticare e che in un modo o nell’altro ha lasciato il segno. Il nostro cuore è stato spezzato ma ci sarà sempre una briciola dedicata a lui. Ma noi siamo persone forti e orgogliose e pur di ammettere ciò, ci presentiamo al suo matrimonio. Ma voi ci pensate se potessimo veramente irrompere in una chiesa con il trucco sbavato, una giacca sbagliata e i capelli legati proprio nel momento del “Parli ora o taccia per sempre?”.
Al tuo matrimonio
Fuori la macchina è accesa, la strada è in discesa
Una carezza a tua madre e andiamo
Anche se dove neanche lo sappiamo
Potremmo fare la spesa, Natale in crociera
Portami sulla luna se questa è la vita che hai sempre sognato
Forse il segreto in questi casi potrebbe essere quello di lasciarci guidare dall’istinto e non dalla ragione, una volta per tutte, ma credo che tra uno e l’altro possano aver già combinato abbastanza disastri. Così ci immaginiamo di essere le principesse intrappolate in una vita che non è la nostra, salvate dal principe ribelle all’ultimo minuto oppure siamo noi le principesse ribelli che spalancano le porte della chiesa per dichiarare al principe il loro amore e salvarlo dall’incantesimo malefico. La maggior parte delle volte, però, stiamo tra le panche a pensare come sarebbe stata diversa la vita se in quel vestito bianco ci fossimo state noi.
Al tuo matrimonio
Vorrei sapere come stai
Ti amo e ti odio
Che sia nel male o nel bene
Potremmo vivere insieme
Secondo me ci conviene
Ma la vita ci fa correre sempre una corsa a ostacoli e quando sembra che le nostre gambe abbiano capito le distanze e il ritmo d tenere, inciampiamo e cadiamo a faccia a terra. Quel “sì lo voglio” fa più male dell’ostacolo dritto sul ginocchio, ma si mischia al sapore agrodolce di quell’amore che non se n’è andato del tutto via. Fa ancora più male quando sappiamo che tra di noi e quell’altare ci sono pochi ostacoli, quelli che non siamo mai riusciti a saltare. Si chiamano tempismo, orgoglio e paura. Il tempismo di chi ha aspettato troppo, l’orgoglio di chi non si è voltato indietro e la paura di sbagliare di chi non ha mai ammesso i propri sentimenti e facendo così ha sbagliato alla grande.
Perché a baciare la sposa dovrei essere io
Ma ho giurato l’amore alla vita davanti a Dio
E non sarà una promessa a tenermi legato a te
Che sia nel male o nel bene se non saremo più insieme
È stato un vero piacere
Se la vita fosse un film, allora, si sistemerebbe tutto. I due innamorati scapperebbero dalla chiesa e partirebbero per un viaggio intercontinentale, mentre gli amici festeggerebbero comunque e brinderebbero all’amore vero perché loro lo sapevano che sarebbe finita così. Nella realtà, invece, passiamo la giornata a bere, lamentandoci del mal di piedi causato dai tacchi, e conserviamo nel nostro cuore la speranza che anche nel suo sia rimasto un pezzettino di noi.
Non ci resta che incassare il colpo e stamparci in faccia un sorriso, il sorriso di chi si è arreso e ha deciso che è ora di percorrere un’altra strada. Nel male o nel bene, sarà una strada lunga e difficile ma che ci porterà lontano, lontano dal passato e lontano da ricordi che bruciano ancora. Possiamo anche metterci la giacca sbagliata che vogliamo e fare indigestione di confetti, ma le cose importanti sono due: non voltarci mai indietro e non indossare i tacchi per camminare, se non per un nuovo matrimonio. Forse il nostro stavolta.
Ps: e anche se mi sposassi, io Cesare che entra con una bottiglia e una giacca sbagliata, non lo disdegnerei per niente!
C’è sempre una canzone (d’amore) | Playlist
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