A tu per tu con Gianluca e Antonio Brugnano in uscita, insieme al producer Valerio Nazo, con l’album “Contrasti“
E’ disponibile dallo scorso 29 aprile il nuovo EP realizzato dai fratelli Gianluca e Antonio Brugnano (qui la nostra precedente intervista) insieme al producer Valerio Nazo. Si intitola “Contrasti” ed è stato anticipato dal singolo “Mal di te“, impreziosito dal featuring con il rapper napoletano ‘Ntò. Approfondiamo la loro conoscenza.
Ciao ragazzi, bentrovati. Partiamo da “Contrasti”, com’è nata l’idea di realizzare insieme questo progetto?
«Da tempo avevamo in mente di realizzare un progetto tutto nostro. Gianluca ha conosciuto Valerio circa 10 anni fa perché lavoravano insieme su un disco di ‘Ntò. Poi tre anni fa hanno suonato insieme in un progetto con Rocco Hunt. Io ho sempre avuto predilezione per la scrittura e l’idea è stata di contaminare le due strade, la nostra musica e la sua. Valerio viene dall’elettronica e uscì subito fuori ‘Mal di te’, ci innamorammo di questa contaminazione».
Come siete riusciti ad unire e a far confluire i vostri rispettivi mondi?
«Questo disco rappresenta proprio l’unione di mondi diversi, di stili e percorsi differenti. Ma è avvenuto tutto in modo molto naturale. Ci ritrovammo alla fine con sette brani e l’ep aveva preso forma. All’inizio fu una sorta di trance. Venivamo tutti e tre da un difficile momento sentimentale. Al di là del conoscerci musicalmente è stato anche bello sotto il profilo umano, delle dinamiche sociali, relazionali».
A livello testuale, cosa avete l’urgenza di raccontare in queste sette tracce?
«L’esigenza è quella di raccontare noi stessi e i nostri mondi. Lo raccontiamo attraverso le parole, la musica suonata e i codici attuali, intesi come sonorità, linguaggio e strutture. Questo disco rappresenta per noi un momento di evoluzione molto importante: il nostro esordio. Il contrasto genera sempre in qualche modo evoluzione. Il contrasto è vissuto negli sbagli, nell’amore, nelle relazioni, nelle verità, nei ricordi e nelle emozioni vissute che oscillano tra passato e presente. Parliamo anche di una notte a Milano, città di opportunità ma anche di incertezze».
Dal punto di vista musicale, che tipo di lavoro c’è stato per quanto riguarda la ricerca del sound?
«Sono brani molto diversi fra loro che, come dicevamo, risentono di varie contaminazioni musicali che spaziano tra il pop, l’indie e il rap di ‘Ntò nel brano “Mal di te” e di Carl Brave in “Scintille”. Siamo andati alla ricerca di un sound particolare che dà risalto alla sonorità e agli strumenti. Si passa dai synth al basso elettrico, dal sax di Luigi di Nunzio in “Mal di te” all’utilizzo di una stridente tromba di Gianfranco Campagnoli in “Scintille”, dalla ritmica incalzante di “Milano” e agli archi morbidi e romantici di “Pioveva”, entrambi con l’aggiunta delle tastiere di Alessio Busanca».
L’Ep è impreziosito dalla presenza dei feat. con ‘NTÒ e Carl Brave, com’è stato lavorare con loro?
«Anche lì è stato molto naturale, noi abbiamo sempre odiato il fatto che i numeri dettano un po’ le cose. A noi non va di mettere tanti feat. solo per alzare i numeri. ‘Mal di te’ risente un po’ di Napoli e della napoletanità. A ‘Nto mandammo il brano e lui accettò, a Carl lo mandammo di notte, spiegando che stavamo pensando solo alla musica. Lui ha amato questa cosa e la mattina in poche ore ci aveva mandato la strofa. Ci disse che non stava bene fisicamente ma che aveva mandato la strofa comunque perché si era innamorato totalmente del brano».
Quali elementi e quali caratteristiche vi rendono orgogliosi di un disco come questo?
«Siamo felici della risposta avuta da chi ci segue, da coloro che hanno iniziato a conoscerci ma anche da persone che lavorano in questo ambiente. Abbiamo ricevuto molti complimenti e siamo orgogliosi di come il disco sia venuto fuori. Ci abbiamo messo l’anima e il cuore. Adesso non vediamo l’ora di presentarlo anche live».
Nico Donvito
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