domenica 24 Novembre 2024

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“Giovani wannabe” è l’inno generazionale dei Pinguini Tattici Nucleari – RECENSIONE

Per l’estate 2022 la band bergamasca canta di chi cerca un posto nel mondo sfidando le convenzioni

Il futuro è dei giovani. Un mantra che ci sentiamo ripetere continuamente ma che, poi, con difficoltà vediamo applicato. Il tranello, di fatto, risiede nella parola stessa “futuro” che, a rigor di logica, dovrebbe essere sostituita da “presente”. Il presente è dei giovani. Hanno scelto di cantarlo, in qualche modo, con una loro riflessione assolutamente personale anche i Pinguini Tattici Nucleari con il singolo che segna il loro ritorno dopo due anni di grandissimo successo, “Giovani wannabe“.

Riccardo Zanotti e compagni si concentrano stavolta nel dar voce ai propri coetanei che al mondo chiedono spazi e occasioni senza riuscire spesso a riceverli. Lo fanno per quei giovani  che alla vita continuano a chiedere un momento per sè per uscire allo scoperto e vincere davvero le proprie sfide. Spesso non ricevendo quello che cercano, ragazzi e ragazze arrivano a sperare, sull’onda della delusione, che un tu qualsiasi  possa semplicemente “portami dove vuoi, basta che sia lontano da me”.

Sulla chiave di un pop che rimane fidale al sound più tipico dei Pinguini Tattici Nucleari, “Giovani wannabe” è una perfetta continuazione di quel percorso musicale fin qui intrapreso con successo. Strumenti concreti accompagnano una voce che non aspetta che l’inciso per lasciarsi andare in un canto non troppo attento alle regole ma che trasmette perfettamente tutta la voglia di liberare ciò che sente dentro di sè. Se gli spazi e le occasioni latitano almeno l’arte può continuare a costituire una vincente via di fuga per chi ha la capacità d’immaginare diversi e nuovi orizzonti.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.