lunedì 25 Novembre 2024

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Nuovi singoli, settimana 1: Emma, Casalino e Chiara colpiscono – tutte le recensioni

Tutte le mini-recensioni dei nuovi brani in rotazione radiofonica

  • VASAME – Arisa

Arisa si mette nuovamente al servizio del cinema con questa nuova colonna sonora destinata alla nuova pellicola di Ferzan Ozpetek, Napoli velata. A guidare l’artista potentina è la firma di Enzo Gragnaniello, autore della leggendaria Cu’mme interpretata nel 1992 da Roberto Murolo e Mia Martini. Arisa canta come solo lei sa fare gorgheggiando tra gli echi di una tradizionale canzone partenopea senza sovrastrutture o architetture troppo articolate e destinate a tradire l’emozione del cuore. Sicuramente meno accessibile degli altri episodi cinematografici che hanno visto Rosalba impegnata negli ultimi mesi ma è, senza ombra di dubbio, una nuova perla. VOTO: 7.5

  • FORTUNA CHE CI SEI – Biagio Antonacci

Biagio Antonacci

Biagio si affida nuovamente ad una nuova ballata d’amore che risulta pienamente intrisa del proprio abituale linguaggio musicale. Si gioca tra falsetti triti e ritriti e con una musicalità profondamente pop con l’apporto di una bella chitarra elettrica che fa da sostegno alla melodia dall’inizio alla fine esplodendo nel ritornello arioso ed espressivo. Biagio si dimostra sempre pienamente avvezzo e capace alle liriche d’amore eterno ma, forse, è giunto il momento di ricercare un’evoluzione o una “consacrazione” capace di fargli tornare a scrivere qualcosa di estremamente convincente pur nel proprio estremo tradizionalismo. In questo caso scorre via senza se e senza ma, nella sua piacevolezza mista ad indifferenza. VOTO: 6-

  • L’ISOLA – Emma

Emma - Essere qui“Ed io ti dicevo <<amore non avere paura troveremo il modo per andare via di qua>>” canta Emma nel suo non-ritornello di questo primo nuovo singolo radiofonico alludendo allegoricamente a quel mondo pop che per anni ha, in un modo o nell’altro, funto da propria comfort zone. La salentina per il suo ritorno sceglie un brano dal non facile impatto radiofonico calcando la strada già battuta ultimamente con successo dai suoi colleghi Negramaro con un brano che, similmente a questo, non vuole cercare il ritornello dal forte impatto quanto piuttosto esplorare mondi sonori nuovi, indecifrabili e dotati di un linguaggio proprio e innovativo. Canta con voce delicata, mai piena e, pur parlando sempre d’amore, sembra voler comunicare altro, un sentimento nuovo, altrettanto inesplorato. Convince con gli ascolti e regala nuove sfumature di sè dimostrando che della ragazzina che “giocava” a fare la rockstar è stata sostituita da una donna che ha voglia di ricercare linguaggi nuovi e sorprendenti che, in questo caso, si concretizzano in un più avanzato uso dell’elettronica sperimentata nell’ultimo lavoro discografico. VOTO: 8

  • MI CONTRADDICO – Federica Abbate

Federica si dimostra, anche in questo caso, una abile innovatrice e sperimentatrice nel suo fuorviante estro creativo che per questo nuovo singolo si confronta con un sound più trattenuto dei due episodi precedenti che vengono, però, evocati con un beat che a tratti richiama quel primo Fiori sui balconi. La produzione di Takagi e Ketra permette alla “cantautrice di platino” di mostrarsi fresca, metallica nella resa sonoro-vocale e fuori dagli schemi più classici. Il testo è tutto incentrato nel desiderio di mostrarsi sempre completamente nuova anche a costo di contraddirsi. VOTO: 6.5

  • GRAVITY – Leo Stannard e Chiara Galiazzo

L’hit internazionale di Leo Stannard trova in Chiara un’abile duettante grazie ad un timbro sempre capace di regalare nuove sfumature. In un perfetto mid-tempo costruito tutto intorno ad una chitarra acustica, che si accompagna alla ritmica nell’inciso secondo il dilagante modello imposto da Ed Sheeran, le due voci si sposano alla perfezione realizzando qualcosa di gradevole e leggero. Il problema rimane il fatto che la giovane veneta par riuscire a risplendere soltanto grazie a duetti o collaborazioni speciali: si trovi un repertorio adatto anche a lei. VOTO: 7

  • FATTI AVANTI AMORE – Max, Nek e Renga

L’ultimo fortunato episodio sanremese di Nek viene rimesso in rotazione radiofonica in questa versione “live” con i nuovi compagni d’avventura (Max Pezzali e Francesco Renga) per anticipare quella che sarà l’imminente del prossimo tour congiunto. Ad uscirne è una versione del brano indebolita e priva di quell’energia che l’artista di Sassuolo aveva saputo mettere in campo per riprendersi quella scena discografica e musicale che negli anni precedenti lo aveva, forse, emarginato. Max Pezzali apre le strofe e poi sparisce letteralmente sovrastato dai due colleghi decisamente meglio dotati vocalmente. Francesco Renga non si accontenta di spalleggiare il legittimo proprietario del brano e ricorre a quella sua sinuosità e sensualità vocale che, di tanto in tanto, oscura il timbro più mascolino e scandito di Filippo. VOTO: 5

  • GLI ANNI – Max, Nek e Renga

Nel sempreverde successo del Pezzali del 1995 le tre voci paiono fondersi nel modo migliore tra i tre episodi “live” proposti in questa assurda pianificazione radiofonica pre-tour alquanto insensata. Il problema, però, è che l’anima di questo brano si perde e si confonde non trovando più l’originale spirito che ne aveva caratterizzato la nasciata: per i tre “macho-man” della musica italiana questo non è altro che un perfetto karaoke da fare da ubriachi in una di quelle pazze notti tra una birra di troppo e gli strusciamenti del caso di una qualsiasi festa a cui imbucarsi. (Sempre sperando che reggano bene l’alcool e che sappiano strusciarsi ovviamente). VOTO: 4

  • STIAMO TUTTI BENE – Mirkoeilcane

E’ il brano già potenzialmente e fortemente candidato alla vittoria del premio della critica nel circuito Nuove Proposte al prossimo Festival di Sanremo. In Riviera, con questo brano dedicato al dramma dei migranti, torneranno le canzoni completamente parlate nella migliore tradizione di Giorgio Faletti che avviò il tutto con la storica Signor Tenente. A far da narratore è la voce di un bambino incosciente costretto ad imbarcarsi con la propria madre per raggiungere papà in un Paese migliore. Attorno a lui, però, uomini e donne muoiono, vengono gettati in mare e soffrono freddo e fame. Commovente, attuale e abilmente lontana dall’enorme rischio della retorica del già sentito. Certo, non conquisterà le radio o il mercato ma il messaggio lo farà arrivare forte e chiaro da un palco importante che ha anche il ruolo di rappresentare il Paese con la voce dei suoi artisti. VOTO: 8

  • LE MIE GIORNATE – Roberto Casalino

Casalino parte lento e offuscato in questo nuovo singolo anticipatore del suo terzo lavoro discografico di prossima uscita. Conferma il suo tollerare “meglio i miei difetti piuttosto che la somma dei miei pochi pregi” dimostrandosi libero da quelle paure e “quell’ansia di dovere fare tutto” già raccontata, da un altro punto di vista, nel primo bellissimo episodio (Errori di felicità). Una voce più matura e sostanziosa sottolinea questa percezione e rende il tutto più struggente e vero preparando al giusto modo l’esplosione nel ritornello in cui “di essere triste non c’è motivo”. Nel bell’inciso arioso e melodico il talento autorale della sua raffinata e sinuosa penna esce allo scoperto scoprendo un nuovo incedere di parole che creano un sorprendente e funzionale suono tra loro incastrandosi come in un perfetto puzzle che confermano la maestria unica di Roberto in questi giochi semantici e fonici (“le mie giornate cominciano sempre con un forse e quasi mai con un sicuramente“). Il suono si fa più pop e melodico rispetto al primo episodio ma vanta un energico e crescente special finale che spezza il tutto aprendo un salto nel vuoto verso una voce che nella sua ruvidità sa coccolare l’ascoltatore che non può. Continuo a ripeterlo, questo “ragazzone” si merita qualcosa d’importante non solo come autore! VOTO: 7.5

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.