Che Festival ci aspetta?
Finalmente abbiano i nomi ed i titoli delle canzoni che comporranno l’ossatura portante del Festival di Sanremo 2020 o “venti-venti” come sembra tanto di moda dire in questa nuova annata. Amadeus si è salvato in extremis aggiungendo (oppure soltanto svelando, non lo sapremo mai) due nuovi nomi che non solo contribuiscono a riequilibrare le (ancora) scarse quote rosa di questo cast ma, anche, ad alzarne l’età media e, soprattutto, la popolarità mainstream agli occhi del pubblico tipico di Rai Uno.
Ventiquattro big, dunque: come l’ultima edizione condotta da Claudio Baglioni. E a questi si aggiungono le 8 Nuove Proposte per un totale di 32 canzoni da ascoltare nell’arco delle cinque serate che andranno dal 4 all’8 febbraio prossimi. Sette saranno le donne tra i 24 campioni, ben 11 gli esordienti sul palco dell’Ariston (10 se si considera Rancore come artista in gara lo scorso anno). L’età media è di 39 anni (lo scorso anno era di 37.8) ma sono ben 9 gli under 30 che compensano i 4 over 55 (lo scorso anno erano soltanto 2).
L’impressione è quella che si ballerà, che si daranno tanti pezzi adatti all’alta rotazione radiofonica anche a costo di un generale “impoverimento” ed appiattimento della proposta, soprattutto testuale. Non potremmo, certo, aspettarci grandi concetti filosofici dall’esordiente Elettra Lamborghini che sicuramente farà discutere per la sua presenza e per il brano ‘Musica (e il resto scompare)’ che non potrà fare a meno del suo tradizionale abito sonoro reggaeton. Più di classe ma pur sempre radiofonica vorrà essere Elodie che con ‘Andromeda’ riporta Mahmood (come autore) sul palco che lo scorso anno lo ha lanciato. Persino Levante ha parlato di “ritmo che fa ballare” per presentare la sua ‘Tiki bom bom’ che sicuramente piacerà alle radio come la ‘Carioca’ di Raphael Gualazzi (un altro da cui non ci si aspettava esattamente un titolo simile) e la ‘Viceversa’ di Francesco Gabbani che, invece, di balli all’Ariston ne sa qualcosa.
La melodia e la classicità della tradizione orchestrale sanremese saranno probabilmente prerogativa dei “giovani-vecchi” Alberto Urso, a cui è affidato ‘Il sole ad est’ ed il bel canto del pop-lirico, Giordana Angi, che con un brano intitolato ‘Come mia madre’ già promette di andare in profondità dei sentimenti come la sua penna ha già dimostrato di saper fare alla grande, ed Enrico Nigiotti, che torna per confermarsi con ‘Baciami adesso’.
Tantissimo il rap che ascolteremo da quello focoso ed irruento di Anastasio, che ci racconterà nel vero senso della parole la sua sua ‘Rosso di rabbia’, e di Rancore, con una “primitiva” ‘Eden’. E poi ci saranno anche Junior Cally, che per ‘No grazie’ si è rimesso anche la maschera, e Achille Lauro, che con ‘Me ne frego’ saprà confermarsi sicuramente tagliente anche se su di un vestito anni ’90.
Fanno piacere ritorni di signore della musica italiana come Tosca, vera e propria voce regina che ascolteremo con ‘Ho amato tutto’, Rita Pavone, che già appare una presenza controversa e che con ‘Niente (Resilienza 74)’ dovrà puntare senz’altro a lanciare un messaggio, e, soprattutto, Irene Grandi, che torna meritatamente sulle scene con ‘Finalmente io’ che porta la firma di Vasco Rossi proprio come fu esattamente 20 anni fa per la rock ‘La tua ragazza sempre’ di cui, ci si augura, possa ricalcare le orme.
Dal lato dei signori v’è il ritorno di Marco Masini, che all’Ariston vuole festeggiare i 30 anni di carriera con una ballata avvolgente ma anche up-tempo come ‘Il confronto‘, e di Michele Zarrillo (il più veterano del lotto) che sicuramente emozionerà con i suoni avvolgenti di ‘Nell’estasi o nel fango’, mentre, invece, Piero Pelù vi giunge per la prima volta con ‘Gigante’ che dovrà confermarlo numero uno del punk-rock all’italiana dopo qualche periodo di latitanza dalle classifiche.
Lato gruppi piuttosto povero: ci sarà il tradizionale pop-rock de Le Vibrazioni, di ritorno con ‘Dov’è’, la sorpresa indie dei Pinguini Tattici Nucleari, che saranno della partita con ‘Ringo Starr’, e l’unico duetto dell’annata con Bugo e Morgan che con ‘Sincero’ puntano anch’essi a far muovere la platea.
Fortissima la quota cantautori di questo Festival che si arricchisce anche della delicatezza orchestrale di Diodato che, sicuramente, funzionerà anche sulle note di ‘Fai rumore’, del pop di nuova generazione targato Riki che con ‘Lo sappiamo entrambi’ pare poter annunciare un ritorno al pop più melodico rispetto alle sue ultime sperimentazioni, e della sorpresa di Paolo Jannacci che stupirà con ‘Voglio parlarti adesso’.
Ilario Luisetto
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