giovedì 5 Dicembre 2024

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Achelloos: “Canto le lotte continue per il coronamento di un sogno” – INTERVISTA

A tu per tu con il giovane rapper siciliano, in uscita dallo scorso 10 luglio con il singolo “Bravo

Tempo di nuova musica per Achille Luca Ioppolo, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Achelloos, artista classe 2001 al suo ritorno discografico con il singolo “Bravo”. Approfondiamo la sua conoscenza.

Ciao Achille, benvenuto. Partiamo dal tuo nuovo singolo intitolato “Bravo“, cosa racconta?

«”Bravo” racconta una storia d’amore e di lotte continue per il coronamento del sogno e per uscire dalla così detta “strada”».

Quali pensieri e quali stati d’animo ti hanno accompagnato durante la composizione di questo pezzo?

«”Bravo” è stato un brano uscito dal nulla in pochissimo tempo, molto spontaneo in fondo ho solo parlato di me, di ciò che mi è successo, ciò che stava succedendo in quel preciso periodo e ipotizzando ciò che potrà succedere in futuro».

A livello musicale, come siete arrivati a questo tipo di sound?

«Mi piace essere sincero al 100% quindi vi spiego un po’. Appena sono arrivato in studio ho detto solo due parole: “G voglio una base leggera e fresca poi fai tu” con queste pochissime parole e uscita una bozza della base e poi mentre scrivevo abbiamo arricchito insieme con suoni inerenti a ciò che avevo scritto».

Dal punto di vista narrativo, cosa aggiungono le immagini del videoclip diretto da Mattia Pantè?

«Per la prima volta ho voluto evitare di fare un videoclip raccontando la storia in quanto ho voluto far risaltare di più il brano».

https://www.youtube.com/watch?v=U2UnCdoGIIs

Facciamo un salto indietro nel tempo, c’è stato un momento preciso in cui hai capito che tu e la musica eravate fatti l’uno per l’altra?

«Sì, avevo perso le speranze, vedevo sempre mia mamma piangere per i danni che combinavo in giro, era l’unico modo per sfogarmi, fin quando non ho capito che i testi che scrivevo dovevo trasformali in qualcosa di più e che non erano fatti per restare solo testi scritti sopra fogli di carta».

Quali ascolti hanno influenzato e accompagnato il tuo percorso?

«Sinceramente nessuno, odio copiare, farmi influenzare. Siamo tutti diversi, ognuno ha una sua personalità e un suo stile unico è differente da tutti gli altri basta solo cercarlo ed io sto correndo per trovarlo».

Rispetto al lancio del tuo singolo d’esordio “Non ritorno più”, quanto pensi di essere cresciuto negli ultimi due anni?

«Credo di essere cresciuto davvero tanto più che altro credo di essere più cosciente e grazie a tutte le persone che mi seguono sto trovando la forza per raccontare tutto di me e questa è la cosa più bella per chi inizia a fare musica per sfogarsi e per gridare al mondo intero la sua storia».

Hai un feat. dei sogni? Un artista con cui ti piacerebbe collaborare?

«Amo molti artisti ma i feat. dei miei sogni sono due: Gigi D’Alessio e Achille Lauro».

Quali sono i tuoi prossimi progetti in cantiere? Cosa puoi anticiparci a riguardo?

«Ci sono molteplici progetti in cantiere, quello che posso dire che cambieranno davvero molte cose, sarò me stesso al 100% e con la prossima uscita saprete tutto di me».

Per concludere, a chi si rivolge oggi la tua musica e a chi ti piacerebbe arrivare in futuro?

«La mia musica si rivolge ai ragazzi che hanno sofferto e che cercano di sfogare la  propria rabbia facendo danni proprio come facevo io e gli voglio far capire di lasciare tutto e pensare a rincorrere il proprio sogno».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.