“Adrenalina” di Giuni Russo e Rettore: te la ricordi questa?

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Adrenalina” di Giuni Russo e Rettore
La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 1987 con “Adrenalina” di Giuni Russo e Rettore.
Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.
Ti sblocco un ricordo: “Adrenalina” di Giuni Russo e Rettore
Pubblicato nel 1987, “Adrenalina” segna l’incontro esplosivo tra due delle personalità più eccentriche e anticonvenzionali della musica italiana: Giuni Russo e Donatella Rettore. Un duetto inedito, nato quasi per caso, quando Giuni pensò di coinvolgere Rettore in studio, riconoscendo in lei l’artista perfetta per dare corpo e voce a un brano fuori dagli schemi, ironico e trasgressivo.
Il testo è un vortice di immagini surreali e provocatorie, che mescolano vita quotidiana, tensioni sociali e desiderio carnale in un unico flusso di energia. Dalla confusione mattutina ai riferimenti agli “intrighi all’orientale” e allo “scoppio nucleare”, fino alle allusioni sessuali, tutto viene sublimato in una parola-chiave che diventa mantra: adrenalina. Non si tratta di droga né di artificio, ma di una spinta vitale, naturale e incontenibile, capace di trasformare ansie, desideri e repressioni in pura forza liberatoria.
“Adrenalina” è, in fondo, un inno all’energia vitale e al desiderio di vivere senza freni. Allegro, provocatorio e sopra le righe, il brano riesce a sintetizzare due universi artistici diversi ma affini, creando un pezzo che resta ancora oggi una delle collaborazioni più originali e sorprendenti della musica italiana degli anni ‘80.
Il testo di “Adrenalina” di Giuni Russo e Rettore
Mi sveglio la mattina, mi fa da propulsore
Ti voglio, non ti voglio, se ti voglio non lo so
Si chiama adrenalina, aumenta la tensione
Mi sale la pressione per la troppa confusione
Intrighi all’orientale, lo scoppio nucleare
Lo sfratto della casa ormai ce l’ho
I vasocostrittori mi fan da reattori
Il mio sistema è stanco di un erotismo in bianco
Adrenalina, adrenalina
Adrenalina, adrenalina
Adrenalina, adrenalina
È come un ciclone che si mette in funzione!
Adrenalina, adrenalina
La voglia di gridare e lasciatemi sfogare!
L’adrenalina pura non mi manca mai
Prendine, se vuoi
Non mi manca mai, se vuoi
Si chiama adrenalina, non è la cocaina
Prodotto naturale anche concesso dallo stato
Si chiama adrenalina, non è una droga pura
È un ciclo riduttore stimolante di tensione
Il sesso lungo i viali, il sesso nei locali
Il sesso a colazione forse no
I vasocostrittori mi fan da reattori
Il mio sistema è stanco di un erotismo in bianco
Adrenalina, adrenalina
Adrenalina, adrenalina
Adrenalina, adrenalina
È come un ciclone che si mette in funzione!
Adrenalina adrenalina
La voglia di gridare e lasciatemi sfogare!
Adrenalina pura non mi manca mai
Prendine, se vuoi
Non mi manca mai, se vuoi
Baciami, baciami, baciami
Non dir di no o m’innervosirò
Baciami, baciami, baciami
Non dir di no o m’innervosirò