sabato 23 Novembre 2024

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Ale Anguissola: “Il mio rapporto con la musica? Nutriente” – INTERVISTA

A tu per tu con il cantautore cremonese, in uscita con il singolo intitolato “Penso che ti penso

E’ disponibile in radio e sulle piattaforme digitali a partire dallo scorso 12 giugno “Penso che ti penso”, il nuovo singolo di Ale Anguissola, prodotto da Gigi De Rienzo e impreziosito dalla voce della cantante brasiliana Ana Flora. In occasione di questa nuova uscita, abbiamo incontrato per voi il cantautore di Cremona, per approfondire la conoscenza della sua visione di vita e di musica.

Ciao Alessandro, benvenuto. Partiamo dal tuo nuovo singolo “Penso che ti penso”, cosa racconta?

«“Penso che ti penso” racconta di una relazione, di un forte sentimento tra due persone. Il brano nasce a Napoli, da un’intuizione improvvisa, mi ricordo che ero in albergo. È nata quasi come una preghiera, è nata da un’immagine e poi, al pianoforte, ha preso vita fino ad assumere un’immagine più strutturata, quella che oggi potete sentire».

Chi ha collaborato con te alla realizzazione di questo pezzo? Come ti sei trovato a lavorare con questo team?

«Ho avuto la fortuna di poter contare sulla collaborazione di artisti straordinari e musicisti fantastici: Gigi De Rienzo su tutti, che ha sempre creduto nella mia musica e Ana Flora, la collaborazione con lei è stata quasi naturale…ci conoscevamo da tempo; le atmosfere che avevo in mente per questo brano, che richiamano la musica brasiliana, si sposavano perfettamente con la sua calda voce; e infine tutti i musicisti che hanno suonato…dei grandissimi professionisti, con tutti mi sono trovato molto bene!».

Cosa aggiunge al pezzo la partecipazione di Ana Flora?

«La partecipazione di Ana Flora è un cameo, un diamante che porta nel brano tutto il suo amore per la musica, in un’esplosione di gioia!».

Un brano che esce in un’estate che non sarà di certo uguale alle altre. Tu, personalmente, come te la immagini?

«Un’estate diversa… veniamo da un periodo decisamente impegnativo…mi immagino un’estate come quando ero ragazzo io… con pochi concerti… e tanta musica in radio… oggi abbiamo anche tutte le varie piattaforme web».

A livello narrativo, cosa avete voluto trasmettere attraverso le immagini del videoclip diretto da Alex Belli?

«La mia collaborazione con Alex Belli è nata un po’ per caso (anche se nulla è mai davvero per caso!). L’ho conosciuto e apprezzato molto il suo lavoro, così l’ho voluto come regista del mio video e la partecipazione di Delia è venuta di conseguenza…. si sposava perfettamente con il tipo di donna che volevo rappresentare con questo mio brano. Le immagini raccontano di un amore a distanza ma legato da un forte sentimento».

Come descriveresti il tuo rapporto con la musica?

«Lo definirei un rapporto nutriente!».

Quali artisti hanno influenzato e accompagnato il tuo percorso?

«La musica è nella mia vita fin da quando ero bambino. Ho sempre ascoltato tutti i generi, sono un onnivoro della musica! Tra gli artisti che più sono stati significativi per me sicuramente c’è Pino Daniele, per me è un artista geniale. Adoro Steve Wonder, Sting, i Bee Gees, Jobim, Dalla…tutti hanno aggiunto qualcosa al mio percorso!».

Per concludere, a chi si rivolge oggi la tua musica e a chi ti piacerebbe arrivare in futuro?

«La mia musica si rivolge a chi sa ascoltare i testi e sa emozionarsi! Mi piacerebbe raggiungere anche i giovani!».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.