“Almeno credo” di Ligabue: te la ricordi questa?

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Almeno credo” di Ligabue
La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 1999 con “Almeno credo” di Ligabue.
Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.
Ti sblocco un ricordo: “Almeno credo” di Ligabue
Con “Almeno credo”, pubblicato nel 2000 come terzo singolo dell’album “Miss Mondo”, Ligabue firma una delle sue dichiarazioni d’intenti più limpide e personali. La canzone si costruisce interamente sulla ripetizione del verbo credere, trasformato in un elenco di convinzioni intime, fragili eppure ostinate, che disegnano una sorta di autoritratto morale e poetico del cantautore.
Il testo si muove tra certezze e dubbi, tra fede e quotidianità, mettendo sullo stesso piano un dio e un bar, l’amore e la paura, la speranza e la consapevolezza dei propri limiti. È proprio questa commistione di sacro e profano a rendere il brano autentico: Ligabue non offre un manifesto filosofico, ma un insieme di convinzioni terrene, concrete, a volte persino contraddittorie, che rispecchiano la vita reale di chi si misura con le proprie fragilità.
“Almeno credo” resta uno dei pezzi simbolo del Liga, capace di parlare di valori, speranze e disillusioni senza mai scivolare nella retorica, ma anzi rivendicando il diritto di credere in qualcosa, fosse anche solo nell’amore, nella musica o nell’odore di una persona amata. Un inno alla resistenza personale, che ancora oggi mantiene intatta la sua forza.
Il testo di “Almeno credo” di Ligabue
Credo che ci voglia un dio ed anche un bar
credo che stanotte ti verrò a trovare
per dirci tutto quello che dobbiamo dire
o almeno credo
credo proprio che non sia già tutto qui
e certi giorni invece credo sia così
credo al tuo odore e al modo in cui mi fai sentire
a questo credo
Qua nessuno c’ha il libretto d’istruzioni
credo che ognuno si faccia il giro come viene, a suo modo
qua non c’è mai stato
solo un mondo solo
credo a quel tale
che dice in giro
che l’amore porta amore credo
se ti serve, chiamami scemo
ma io almeno credo
se ti basta chiamami scemo
che io almeno
Credo nel rumore di chi sa tacere
che quando smetti di sperare inizi un po’ a morire
credo al tuo amore e a quello che mi tira fuori
o almeno credo
credo che ci sia qualcosa chiuso a chiave
e che ogni verità può fare bene o fare male
credo che adesso mi devi far sentir le mani
che a quelle credo
Qua nessuno c’ha il libretto d’istruzioni
credo che ognuno si faccia il giro come viene, a suo modo
qua non c’è mai stato
solo un mondo solo
credo a quel tale
che dice in giro
che l’amore porta amore credo
se ti serve, chiamami scemo
ma io almeno credo
se ti basta chiamami scemo
che io almeno…