Le parole di Amadeus nel corso della presentazione stampa dei palinsesti 2024/2025 del Nove e del gruppo Warner Bros Discovery
Domenica 22 settembre la stagione televisiva del Nove si apre dando il benvenuto ad Amadeus con una serata evento che lo vedrà protagonista nell’access prime time, dalle ore 20.30 con “Chissà chi è”, il game show prodotto da Endemol Shine Italy basato sul format americano di grande successo Identity, e a seguire in prima serata con l’attesissimo “Suzuki Music Party”, lo show musicale prodotto da Banijay Italia in collaborazione con FriendsTV, che infiammerà l’Allianz Cloud di Milano.
Durante la presentazione di oggi, lunedì 16 settembre, svoltasi presso l’aula magna del’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il conduttore ha ufficialmente dato il via alla sua nuova avventura televisiva. Queste le sue prime parole: «Abbiamo deciso di partire di domenica che è un giorno importante sul Nove, perché abitualmente c’è Fabio Fazio. Essendo un giorno di festa, mi piace l’idea di partire di domenica, mentre sarebbe stato troppo scontato farlo di lunedì Ho due grandi amori in televisione: i game e la musica. Ho deciso di fare una serata televisivamente difficilissima perché abitualmente nessun programma consente di cantare canzoni inedite».
E a proposito del “Suzuki Music Party”, ha poi approfondito: «Ho esteso l’invito ai cantanti attuali, chiedendo loro di presentare in tv le canzoni previste per l’autunno. Arriviamo da un’estate ricchissima di musica e molti artisti non hanno neanche un brano nuovo, alcuni dei cantanti coinvolti sono entrati in studio qualche giorno fa per essere pronti per questo appuntamento. Qualcuno ha scritto che sarà “il piccolo Sanremo di Amadeus”, io lo considero un grandissimo show, senza gara e senza classifica».
Poi, come era prevedibile, molte delle domande si sono concentrate sul suo addio alla Rai. Senza troppi giri di parole, Amadeus ha spiegato: «Ho impiegato due mesi prima di dire sì a Discovery. Sono attratto della cosiddette “sfide impossibili”, perché non credo che esistano. Amo le sfide appassionanti come questa, che affronterò con il mio gruppo di lavoro. Non posso negare che all’ultima registrazione di Affari tuoi non ci fosse nessun dirigente o rappresentante Rai. Mi è dispiaciuto, considerato che non avevo ancora firmato nessun contratto. Economicamente la Rai ha fatto di tutto per trattenermi, offrendomi la stessa cifra del contratto che poi ho accettato. Di conseguenza, la scelta è stata dettata da altri fatto, a causa di qualcosa che è venuto a mancare. Resto innamorato della Rai: penso che sia stato uno scambia paritario tra noi negli anni. La Rai è un’azienda pubblica, ma noi alla fine siamo dei professionisti che lavorano dove si sta bene».
Ha le idee chiare Amadeus, che ci tiene in ultima battuta a precisare: «Ho passato venticinque anni in Rai. Alla mia età ci sono delle decisioni che si prendono in base alle sensazioni. La mia scelta può sembrare una follia: il tempo ci dirò se lo è o meno. In Rai erano cambiate delle persone e non avevo più punti di riferimento. Qui ho trovato persone umanamente fantastiche. Porto sul Nove il mio modo di fare televisione, spero nel tempo di poter contribuire ad aumentare i dati d’ascolto del canale e dell’intero gruppo».
Nico Donvito
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