Disponibile da venerdì 10 gennaio il nuovo singolo di Amedeo Minghi, intitolato “I colori dell’est”, nuovo estratto dal disco “Anima sbiadita”
Tempo di nuova musica per Amedeo Minghi, che ha pubblicato il singolo “I colori dell’est”, in radio dallo scorso 10 gennaio. Tratto dal recente album di inediti “Anima sbiadita” prodotto da La Sanbiagio Produzioni, su etichetta Nar International e distribuzione Warner Music Italy,
“Quando ho scritto I colori dell’est, ho cercato di raccontare la profonda nostalgia che si prova nel ricordare una relazione significativa – afferma Amedeo Minghi – Ho voluto esplorare la bellezza dell’amore e la tristezza che porta con sé la sua perdita. Sentivo l’urgenza di esprimere come, anche nell’intensità dell’amore, ci possa essere una sorta di sofferenza, di vulnerabilità. Era fondamentale per me sottolineare che la vita scorre inesorabilmente, portando con sé cambiamenti che non possiamo fermare, nemmeno quando ci sentiamo impotenti senza la persona amata al nostro fianco. Ho scelto di evocare un’atmosfera poetica tramite simboli naturali come i colori dell’est e il profumo del grano – prosegue l’autore – ambientando la storia negli anni settanta e inserendo le mie esperienze personali in un contesto collettivo più ampio, con figure di riferimento come quella di Enrico Berlinguer del quale oggi sentiamo tanto la mancanza. Ogni parola della canzone vuole riflettere ricordi di momenti di gioia e dolcezza.”
Il videoclip racconta le tracce emotive di un ricordo dell’artista in bianco e nero ma vivace nella melodia il cui ritornello dà vigore e nuova luce alle diapositive di queste emozioni rimaste indelebili nel cuore. “Probabilmente non ricordo gli occhi, ma è vivo il tepore e la giovinezza di un amore che mi ha lasciato dentro una struggente nostalgia” sottolinea Amedeo Minghi. “In questo lavoro dell’artista romano – afferma il regista Michele Vitiello – si fa sempre più strada l’esigenza di raccontare la verità. Un realismo che prende anche le sembianze di questa storia, tratteggiata in punta di matita, delicata eppure dirompente.”