Amici 24, le pagelle della sesta puntata del serale (26 aprile)

Amici 24 pagelle sesta puntata

Nuovo atto del serale per Amici 24, seguiamo in diretta le esibizioni con le nostre pagelle in continuo aggiornamento della sesta puntata del popolare talent show di Canale 5

Questa sera, sabato 26 aprile, dal Teatro 8 degli studi Titanus Elios in Roma, prosegue la fase serale di Amici 24, celeberrimo programma ideato e condotto da Maria De Filippi. Di seguito le nostre pagelle della sesta puntata in onda, come sempre, in prima serata su Canale 5.

Tra sfide singole e performance corali, analizziamo insieme le esibizioni degli allievi di questa ventiquattresima edizione del talent show, concentrandoci naturalmente sulla musica. Ecco i nostri giudizi sui cantanti che, durante questo appuntamento, hanno proposto sia cover che i propri brani inediti.

Amici 24, le pagelle della sesta puntata del serale

Antonia – “Bridge over Troubled Water”: La serata si apre con questa bella interpretazione dell’indimenticabile pezzo di Simon & Garfunkel. Antonia alza l’asticella del suo percorso, ma anche di questa stessa serata, con un voto e un paragone che saranno difficili da eguagliare e/o superare. Voto 8.5

Trigno – “Facciamo finta”: Trigno si confronta con un bel pezzo di Niccolò Fabi, e già sulla carta la sfida è piuttosto complicata. L’esibizione conferma che si tratta di un’assegnazione azzardata, a tratti scellerata. Trigno ce la mette tutta, ma non può andare oltre la sufficienza. Voto 6

Nicolò – “Ordinary”: Nicolò parte alla grande, èperfettamente nelle sue corde questo pezzo di Alex Warren. Scelta più che azzeccata. Voto 8

Trigno – “Father and son”: Cat Stevens non è un’artista facile da coverizzare, ma Trigno ha nelle sue corde questo pezzo. Una delle sue migliori prove dall’entrata nella scuola ad oggi. Voto 7.5

Nicolò – “Eco”: Non una prova facile per Nicolò, visto che Joan Thiele e questo pezzo sono un po’ un tutt’uno, ma se la cava senza infamia e senza lode. Voto 6.5

Jacopo Sol – “Purple Rain”: Poco da dire, tanto da applaudire. Voto 8

Trigno – “Nessuno vuole essere Robin”: Cantare Cremonini alla Vasco, boh. Strofe un po’ storpiate, diciamo che è giusto personalizzare, ma qui francamente c’ho visto poca personalità e tanto scimmiottamento. Voto 5.

Antonia + Jacopo Sol – “Unstoppable”: Quando a inizio serata dicevo che Antonia non poteva superarsi dopo “Bridge over Troubled Water”, sbagliavo. Insieme a Jacopo realizzano una prova che farebbe intimidire persino professionisti più navigati. Chapeax. Voto 9

Antonia – “Romantica”: Bello il flow che Antonia sfodera per questo pezzo che le restituisce una consapevolezza nuova, un’identità che comincia a farsi chiara. “Romantica” è tutto fuorché una canzone d’amore classica. Funziona e traccia una buona base per le future produzioni inedite della cantante. Voto 7

Jacopo Sol – “Di tutti”: Una ballata contemporanea per Jacopo, dove le parole e la voce a reggono il peso emotivo. E di peso, qui, ce n’è tanto: quello dell’assenza, del rimpianto, della gelosia che non ha più un diritto d’autore. Funziona. Voto 7

Trigno – “A un passo da me”: Proseguono le prove sugli inediti dei ragazzi. Trigno canta la sua ballad, ma “Maledetta Milano” non si batte. Voto 6

Antonia – “Dove ti trovi tu”: Non il miglior inedito di Antonia, ma lei impreziosisce comunque tutto ciò che tocca. Voto 6.5

Trigno – “Wake Me Up When September Ends”: Partita bene l’esecuzione, ma un po’ piatta sul finale. Poco pathos, occasione sprecata. Peccato perché il pezzo, sulla carta, era nelle sue corde. Voto 5

Jacopo Sol – “Fuorilegge”: Poteva sembrare un’impresa impossibile, invece Jacopo realizza una gran prova. Ottima l’intuizione delle barre e altrettanto ottima la penna. Voto 8

Trigno – “Dedicato”: A volte la voce rauca non basta, per un pezzo come questo ci vuole un po’ di cazzimma, intesa dal punto di vista vocale, la stessa che non può essere sostituita dall’atteggiamento. Per dire, non basta dare un calcio all’asta e buttarla giù per trasmettere personalità al proprio pezzo. Voto 5.5

Antonia – “Esseri umani”: Rifare un pezzo di Mengoni non è un gioco da ragazzi per nessuno, ma Antonia ha talento da vendere, e lo dimostra in ogni sua performance. Voto 8

Trigno – “Like A Rolling Stone”: Francamente non capisco come si possa affidare un monumento di Bob Dylan a un ragazzo di appena 23 anni. Lo si mette in difficoltà, ci sono delle prove possibili. E questa lo è di brutto. Voto 5

Nicolò – “Sex on fire”: Ecco questo è l’esempio di pezzi che Trigno avrebbe potuto fare bene senza essere accusato di vilipendio a qualcosa di intoccabile. Una canzone dei Kings of Leon, rock band che invece non sta perfettamente nelle corde di Nicolò. La differenza è lui, anziché essere messo in difficoltà, riesce a portarsela tranquillamente a casa. Voto 6.5

Trigno – “Che coss’è l’amor”: Osare ogni tanto fa bene, e devo ammettere che Trigno ce la mette tutta e merita di arrivare in finale anche solo per l’impegno con cui sta affrontando queste assegnazioni improbabili. Comunque, meglio sul parlato che sul cantato. Voto 6

Trigno – “100 sigarette”: Sugli inediti Trigno se la cava decisamente meglio che con le cover, quindi si merita a prescindere il voto per lui più alto della serata, anche solo per come sta affrontando queste continue sfide. Voto 8

Scritto da Nico Donvito
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