giovedì, Marzo 28, 2024

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Amici Speciali: partenza con i lustrini e le caramelle – Pagelle della prima puntata

Tutti i voti alle esibizioni dei cantanti in gara

In uno show fedele alla propria tradizionalità ma anche fortemente rivisto ed attualizzato è andata in onda la prima delle quattro puntate di Amici Speciali che indirizza l’arte a favore dell’emergenza attuale del nostro Paese. Maria de Filippi e soci hanno messo su uno spettacolo godibile dall’inizio alla fine in cui tutti gli elementi sono coinvolti e protagonisti: la giuria (tra le più televisive di sempre), il mondo delle radio (con l’auspicio che imparino ad amare anche gli artisti ex-talent), i siparietti comici, i ragazzi scesi in gara non solo per cantare e ballare ma anche per lanciare qualche battuta o semplicemente parlare e mandare un messaggio positivo. Nota di merito a Giuliano Peparini che (finalmente) è riuscito a superarsi inserendo componenti sceniche importanti e straordinarie non solo per l’universo della danza ma anche nella rappresentazione dei brani cantati: un piacere per gli occhi che è durato per tutta la serata regalando esibizioni da togliere il fiato.

Ecco le nostre pagelle:

  • THE KOLORS – Come Together (The Beatles). Stash è una garanzia e, forse, mai come nel corso di questa serata lo scopriamo in modo palese e plateale. Ironico, spigliato, sempre con la battuta pronta riuscendo abilmente a riempire la scena e a far da spalla per qualche battuta comica della De Filippi che se la gode ad interpellarlo ogni volta che può. Quando, poi, sale sul palco con i suoi due fidi compagni spacca davvero e convince con una performance all’altezza. Suono potente e preciso, voce sempre dentro al brano ed energia che si percepisce anche in uno studio vuoto. VOTO: 8
  •  MICHELE BRAVI – Il diario degli errori. Il nuovo Michele Bravi è qualcosa che non ha nulla a che vedere con quello che è stato fino a qualche anno fa. Lo si percepisce dal suo viso, dal suo sguardo e soprattutto dalla sua voce che si rivela flebile, tremante ed insicura quando il dolore la lacera sotto i colpi della memoria. E’, però, un dolore che il cantautore umbro pare essere riuscito ad indirizzare positivamente e in quest’esibizione la cosa è evidente. Una gran canzone che viene rivestita di profondità. Toccante. VOTO: 8
  • GAIA – Mas que nada (Sergio Mendes). L’ultima vincitrice dello show sceglie il portoghese per riprendere la gara da dove l’aveva interrotta praticamente solo poche settimane. In questo grande classico delle hit da classifica che hanno fatto la storia Gaia ci mette la sua voce sottile che ben si sposa alle atmosfere del pezzo pur senza puntare ai fuochi d’artificio che, probabilmente, deve ancora sviluppare sul piano della sicurezza e della potenza rispetto ai talenti più esperti che la circondano. VOTO: 6.5
  • ALBERTO URSO – Your song (Elthon John). Un grande classico della tradizione del bel canto internazionale anche se interpretato da una voce pop come quella di Elthon John. Il tenorino siciliano, in realtà, ha già avuto modo di testarsi con questa canzone che ha anche inciso in occasione del suo ultimo album d’inediti. Ci inserisce qua e là qualche acuto che metta in mostra la sua vocalità potente ma è nelle fasi delicate e sussurrate che si esprime al meglio dando sfogo alla sua delicatezza vocale. VOTO: 7
  • THE KOLORS – In the air tonight (Phil Collins). Un’esibizione che mostra ancora una volta tutta l’abilità sonora e musicale di questo gruppo che con coraggio si mette a riarrangiare un manifesto della musica internazionale e lo fa da Dio. Fa piacere, dopo tanti anni, ritrovare Stash e soci alle prese con reinterpretazioni di questo genere e con il rifacimento così riuscito di pezzi che, nel bene e nel male, tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo sentito. Fuoriclasse. VOTO: 9
  • GIORDANA ANGI – I’ll never love again (Lady Gaga). Giordana si confronta con un brano che ha già fatto la storia del cinema e della musica internazionale anche se rimanendo all’ombra di un manifesto come ‘Shallow’. Il tema è quello dell’amore che se ne va e porta via con sè per sempre ogni possibilità di tornare ad amare e vivere davvero. Rispetto alla versione celestiale di Gaga, Giordana ci mette il suo timbro più terreno, concreto, graffiato e straziante. Ne esce una versione che incanta e rapisce anche grazie alla scenografia e all’aggiunta di una strofa in italiano. Profonda. VOTO: 8.5
  • IRAMA – La ragazza con il cuore di latta. Uno dei maggiori successi della sua produzione finora viene riproposto qui da un riccioluto Irama che ha sempre una potenza scenica fuori dal comune ed una capacità narrativa coniugabile al sapore pop con facilità e funzionalità senza perdere, comunque, di ricercatezza. Bel pezzo, esibizione un po’ scolastica o, almeno, non così nuova. VOTO: 7
  • RANDOM – Chiasso. E’ stato il suo grande successo, quello che tutti più o meno abbiamo canticchiato spulciando nelle classifiche del web. La scrittura è interessante e personale e riesce nell’impresa di portare della contemporaneità anche ad Amici che ha sempre faticato ad affermarsi sul piano della novità. Vocalmente impreciso più di ogni altro ma il brano è valido. VOTO: 6
  • GIORDANA ANGI – La vita/This is my life (Shirley Bassey / Elio Gandolfi). Giordana ripesca dalla storia del Festival di Sanremo questa canzone poco ricordata ma assolutamente meritevole di essere riproposta anche oggi che tutti, chi più chi meno, ci troviamo a fare i conti con la preziosità della vita. Una scelta attualissima e di grande impatto emotivo sentendola cantare con questa intensità. VOTO: 7.5
  • IRAMA – Radioactive (Imagine Dragons). Scelta coraggiosa per Irama che ripesca uno dei capolavori della band americana. La cosa che, però, impreziosisce l’esibizione è l’aggiunta della strofa in italiano che ci riporta ai tempi in cui Irama partecipava ad ‘Amici’ e ogni volta si rendeva capace di rivedere a proprio modo i brani che era chiamato a rivedere. Un’esplosione di energia e di potenza che esplode proprio nella barra rap che nobilita la resa di un pezzo che si sarebbe rivelato difficile per chiunque, tanto più per una voce non così magistrale. VOTO: 8.5
  • THE KOLORS – Non è vero. Il pezzo è un gran bell’inedito della band napoletana che sicuramente questa nuova esposizione mediatica aiuterà a spiccare il volo nelle classifiche e nella rotazione radiofoncia. Rispettate le origini musicali di Stash e soci che da qualche tempo non sentivamo così autentici e fedeli a sè stessi. Rispettato, però, anche il gusto del mercato e l’esigenza di freschezza che il mondo delle radio richiedono. Farà strada. Dal vivo rende ancora di più. VOTO: 8
  • IRAMA – Mediterranea. Il nuovo tormentone estivo by Irama è servito per il terzo anno consecutivo perchè non è difficile immaginare che anche in quest’occasione il pezzo funzionerà alla grandissima in rotazione radiofonica e nello streaming delle piattaforme che non aspettano altro che questo ritmo latino per lanciarsi a capofitto in un’estate del tutto particolare ma che rimane comunque un’estate. Le doppie voci durano per tutto il pezzo mentre il sound condisce alla perfezione il tutto. Non originale ma estremamente funzionale. VOTO: 7.5
  • GIORDANA ANGI – Amami adesso. Momento non tra i più felici per la cantautrice italo-francese che passa un’intera serata a sconsolarsi probabilmente tra i tuoi pensieri. Il tutto si riflette anche e soprattutto su quest’esibizione che la vede un po’ frenata nel donarsi a livello empatico ad una canzone che, invece, avrebbe bisogno di tutta la sua energia. Malgrado questo il pezzo c’è e funziona alla grandissima rappresentando una nuova frontiera per la sua musica. VOTO: 7.5
  • ALBERTO URSO – Quando quando quando. Dal vivo funziona molto di più di quanto non faccia nella versione incisa fondamentalmente perchè l’impatto visivo aiuta il pezzo a decollare e a trascinare. Ottima la produzione di Gabry Ponte se non fosse che, poi, ad un certo punto sbuca il ricordo che il brano esisteva già ed era una delle colonne portanti del nostro bel canto all’italiana che non meritava di essere trasformato in un balletto da colonia estiva. Sbagliata l’idea di scegliere questo brano per trasformarlo in questo modo. Lui, comunque, canta bene e si muove a proprio agio. VOTO: 5
  • MICHELE BRAVI – La vita breve dei coriandoli. Brano delicatissimo e teatrale per un interprete che è riuscito, in questo caso, a buttare su carta anche tutti i suoi pensieri e la sua vita. Anche in questo caso l’intervento scenico di Giuliano Peparini restituisce alla canzone un’immagine perfetta e tremendamente struggente. Emozionante. Il mix della canzone e del quadro costruito attorno rende il tutto estremamente sovradimensionale. Immenso. VOTO: 9.5
  • GAIA – Chega. Il tormentone dell’ultima stagione torna sul palco che l’ha creato e lanciato. Impossibile non far finta di canticchiare e lanciarsi su di un ballo disperato su delle note che sicuramente terranno compagnia ancora per un bel po’. Contemporanea ed attuale ma insieme anche particolare e ricercata in una direzione musicale tutta sua. Una realtà da consolidare ma già ben a fuoco. VOTO: 8.5
  • RANDOM – Pianeti (Ultimo). L’esibizione, purtroppo, più brutta del lotto chiude la serata. Stravolgere Ultimo è un qualcosa che non si consiglia a nessuno proprio perchè vive della propria semplicità e “banalità” musicale che, tentare di arricchire aggiungendo sovrastrutture, non porta che ad una saturazione inefficace e fuori luogo soprattutto se fatta con scarsi mezzi tecnici a livello vocale. Cercherei altre direzioni per le cover. VOTO: 3
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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.