Nel nuovo album d’inediti la rocker scopre tanti nuovi colori della musica ma forse non li mette a fuoco a dovere
Tra le collaborazioni autorali, invece, spiccano quelle inedite con Davide Petrella e Fortunato Zampaglione. Il primo firma con la stessa Nannini il singolo d’apertura del progetto, Fenomenale, che costituisce, forse, una delle cose più brutte dell’album dal punto di vista del testo dove immagini banali, e spesso insensate, sovrabbondano (“un gelato all’amarena, quello che ieri dalla mia schiena hai soffiato via” o “la mia lingua taglia il cielo, per le tue gambe aeroplani“) e in cui la Nannini si presta alla produzione impersonale di Canova che confeziona un’altra delle sue hit elettroniche perfette per le radio ma del tutto incapace di creare un’identità univoca se non fosse per l’ultra noto timbro vocale. Il secondo, invece, firma, con Nannini e la storica Isabella Sanatcroce, la title track dell’album (Amore gigante) che, contrariamente, costituisce l’episodio più felice tra i brani della nuova era sonora contenuta nella prima parte di questo album. Non ci fosse stata l’elettronica gli archi avrebbero sovrabbondato in un bell’inciso arioso che porta alla fantomatica dichiarazione che dice che “l’amore non ha sesso”.
L’apertura dell’album è riservata a Cinema, firmata sempre da Petrella, che presenta la Gianna nazionale immersa decisamente in un mondo ultra pop (“è proprio come sembra“). Diametralmente opposte sono le ultime due collaborazioni aurorali del disco: Come mai, ballata tutta orchestrale e fin troppo poco “giannesca” a firma di Nannini, Tagliapietra, Guidetti, Santacroce e Francesco Bianconi dei Baustelle, e L’ultimo latin lover, che pur in senso pop torna a scapigliare la cantautrice senese con le firme di Nannini, Guidetti, Annalisa, Santacroce e Bianconi.
Più tradizionale, almeno dal punto di vista della scrittura, è la parte centrale dell’album dove Gianna ha concentrato i brani scritti insieme allo storico Pacifico che le regalò il suo più grande successo, “Sei nell’anima“. Le atmosfere quasi western della tutta “chitarrosa” Pensami fanno da preludio alla corale Piccoli particolari dove la dinamica vocale rimane controllata venendo, però, supportata da continue doppie voci in contrapposizione. Gli archi più tipici delle ultime produzioni di Gianna tornano, insieme ad un sincronico utilizzo dei campioni sintetici, in tracce come Quasi quasi rimango e Filo filo accompagnando una bella crescita melodica che in Tutta mia si fa più ritmica per raccontare le colpe di un amore. Rispetto al racconto dell’amore a due che accomuna pressoché ogni brano dell’album in Non è vero Gianna canta “come è bello star da soli” prima di lanciarsi in un programmatico “come è bello stare in pace, non si nasce per morire“.
“Amore gigante” lasciava ad intendere il racconto di un amore immenso impegnato a destreggiarsi tra gli archi che negli ultimi anni hanno costruito il marchio di fabbrica della Gianna nazionale. E, invece, nulla di tutto questo emerge per favorire lo sviluppo di un disco appiattito nelle sonorità e nelle intenzioni troppo pallidamente rock per un’artista che rocker ama ancora definirsi. Gianna non è più rock e lo dimostra abbandonando ogni minima parvenza di collegamento al passato: non c’è alcun rischio nella sua nuova proposta, solo una misera riproposizione di brani che siamo soliti ascoltare di questi tempi cantati, questa volta, da una voce che riconoscibile lo rimane malgrado, anche in questa circostanza, abbia notevolmente eliminato ogni rischio.
Miglior traccia: Amore gigante
Voto complessivo: 6.2/10
Video-recensione:
Ilario Luisetto
Ultimi post di Ilario Luisetto (vedi tutti)
- Promossi e bocciati nelle vendite a febbraio 2021: Mace infermabile, Gazzelle non spicca - Febbraio 28, 2021
- ReChart, settimana 8 del 2021: “La canzone nostra” è il maggior successo per le classifiche - Febbraio 28, 2021
- Sanremo 2021, la scheda de Lo Stato Sociale: tutte le curiosità da sapere - Febbraio 28, 2021
- “E vissero feriti e contenti” è il nuovo album d’inediti di Ghemon - Febbraio 28, 2021
- Sanremo 2021, la scheda di Gio Evan: tutte le curiosità da sapere - Febbraio 28, 2021
[…] fronzoli, con immediatezza emotiva e schiettezza interiore. Arriva a due anni di distanza da “Amore gigante“, dopo un periodo di silenzio e di ricerca, che è servito per ritrovare quella purezza che […]
[…] i riscontri commerciali del suo ultimo album d’inediti, ‘Amore gigante’ (di cui qui la nostra recensione), malgrado il tentativo di dimostrarsi affine alle esigenze commerciali della contemporaneità […]