Recensione dell’artista in scena al Teatro Romano di Verona
E’ andato in scena nella splendida cornice del Teatro Romano di Verona nella serata del 28 agosto 2018 la speciale tappa del tour live Voce sorgente, il nuovo spettacolo dal vivo di Anna Oxa che così, nel corso di quest’estate, è tornata ad esibirsi in giro per l’Italia a distanza di ormai tre anni dalla sua ultima turnée.
Due ore di concerto hanno incantato il numeroso pubblico che è accorso ad ascoltare la voce di Anna facendo segnare un clamoroso successo ed un tutto esaurito sfiorato. Con l’artista, che quest’anno festeggia i 40 di carriera da quando nel 1978 debuttò giovanissima sul palco di Sanremo con l’intramontabile Un’emozione da poco, 6 musicisti di prim’ordine che sono riusciti a confezionare una perfetta alchimia musicale attorno alla preziosa gemma vocale della Oxa. Chitarra, basso, batteria e ritmica, violoncello, tastiere e un’illuminante sezione di fiati hanno arricchito uno show che, fin dall’apertura, ha voluto mettere il proprio focus nella dimensione del suono.
“Voce sorgente è un atto d’amore che si tramuta in suono e anche in parole. Parole che si concedono, fluttuano libere. La voce è come l’artista: va, libera, cerca i suoi spazi senza seguire percorsi precostituiti. Il canto deve arrivare per ciò che è, non per ciò che ci si immagina debba essere” ha sentenziato la Oxa nel suo unico intervento parlato durante uno spettacolo ricco di momenti, suoni e canzoni. La scelta che sottostà all’ideazione di questo nuovo spettacolo è quella d’ispirarsi al fluire dell’acqua (fantastica a tal proposito la collocazione della serata agli argini dell’Adige che partecipa al canto con il suo scorrere di sottofondo in tutta la serata). Un fluire che si fa irripetibile per così com’è. Anna ed il suo canto vogliono essere esattamente così: istantanei, unici ed irripetibili.
Immancabili i grandi classici dell’artista da Ti lascerò all’immensa e commovente Quando nasce un amore raccontata sottovoce fino all’esplosione finale. Spazio anche alle altre gemme sanremesi come Storie, Donna con te e Un’emozione da poco con un ipnotico accenno di E’ tutto un attimo. Arricchiscono, poi, la scaletta una vasta gamma di brani più o meno noti come l’ultima Haiku, Tutti i brividi del mondo la bissata Pagliaccio azzurro e la fossaniana Tutto l’amore intorno con cui si è aperta la serata.
Ancor più che il canto e la vocalità (sempre strepitosa e, se possibile, sempre più sorprendentemente in forma) è il suono e la ricerca di un’armonica resa musicale a dominare l’intera serata. Ai brani fanno capo e coda sempre lunghe introduzioni e conclusioni tutte musicali in cui la Oxa s’inserisce qualche volta con vocalizzi e ricercatezze che, come se ce ne fosse ancora bisogno, testimoniano la capacità tecnica assolutamente unica ed inarrivabile dell’ultima vera diva della nostra canzone, l’unica che ancora non si è ancora adagiata sul proprio passato che, sempre prontamente, è pronta a rivivere e far rinascere in una forma nuova e sorprendente.
“Anna non si lascia” come con lungimiranza cantava nel 1996 ma anzi si manifesta con ritrovata potenza ed unicità pronta a colpire nuovamente un pubblico che con pazienza la attende ad ogni sua nuova sfida lanciata prima di tutto verso se stessa, verso i propri confini da scavalcare in favore della conoscenza. Anna Oxa, signori, è tornata e vale la pena riabbracciarla, riscoprirla, riamarla lasciandosi cullare dallo scorrere e dal fluire dell’acqua sorgente.
Ilario Luisetto
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