Disponibile dallo scorso 4 settembre il nuovo singolo della cantante savonese, che anticipa l’album “Nuda“
Il viaggio di Annalisa passa da “Tsunami”, inedito firmato a sei mani con Davide Simonetta e Alessandro Raina, un brano in linea con le sue ultime produzioni e con il percorso di evoluzione stilistica intrapreso da qualche tempo. Il risultato è una ballad che mette in risalto le qualità vocali della sua interprete, le intenzioni e i colori della sua voce, risultando quasi come un degno sequel de “Il mondo prima di te“, brano con cui si è aggiudicata la medaglia di bronzo a Sanremo 2018.
La cantautrice savonese aggiunge una nuova pagina al suo diario, lo fa con coerenza e determinazione, elementi che vengono spesso confusi e tacciati di prevedibilità. Avere una propria identità, cercare di costruire una base solida su cui potersi esprimere non è affatto qualcosa di scontato, anche se negli ultimi anni siamo abituati a vedere artisti annaspare, proporre tutto e il contrario di tutto, un po’ come se fossero quei famosi personaggi in cerca d’autore decantati da Pirandello.
Annalisa è tra i pochi ad avere bene a mente la propria stella polare, che porta avanti il proprio discorso, sperimentando, cercando nuove soluzioni a metà tra il classico e il contemporaneo. Questo, signori, bisogna riconoscerglielo, a prescindere dai gusti. Il risultato è uno “Tsunami” rassicurante, che non travolte e non sconvolge, ma conferma le aspettative e non rappresenta alcuna discontinuità, bensì un antipasto ideale di quello che sarà “Nuda“, l’album in uscita il prossimo 18 settembre.
Spesso per anticipare un disco vengono scelti brani che non hanno nulla a che vedere né con quello stesso lavoro né con quella che poi è la storia di un artista, puntando su qualcosa che sia radiofonico e che sfrutti l’effetto-sorpresa. Una scelta che, magari, premia a breve termine ma che può spiazzare e depistare il pubblico. Annalisa ha scelto ancora una volta di essere se stessa, per ulteriori sperimentazioni ci sarà spazio sicuramente nel disco, quello che serviva probabilmente adesso era un bel biglietto da visita.
In tal senso, “Tsunami“ è un documento che sottolinea la sua vera identità, che ne denota una certa riconoscibilità. In un’epoca confusa come questa, non è facile realizzare un pezzo che rappresenti il manifesto ideale della propria cifra stilistica, nonché l’espressione musicale della propria persona. Una canzone che arriva perché risulta sincera sin dal primissimo ascolto, essenziale come un battito d’ali e inarrestabile come un maremoto.
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Tsunami | Videoclip
Tsunami | Testo
Dimmi chi ha inventato quella storia
che è meglio andare piano
meglio aspettare
quando qualche cosa ti spaventa
meglio non rischiare
prossima stazione
per ogni volta che aspetto
non dico quello che penso
un po’ di me va perso
Non ci voglio stare sulla sabbia
voglio essere un’onda
e diventare schiuma
E se un’estate ci cambia davvero
se sono meglio o peggio ora
non so se siamo noi il bianco in un cielo nero
hanno detto che spioverà
Che cosa mangerеmo stasera
tra un messaggio che non ti ho scritto
e lе tue frasi a metà
sono scritte sulla mia schiena
a cancellarle basta solo un’onda
e poi diventano schiuma
per tutte le volte che ti vorrei raggiungere
da un battito d’ali tsunami
strappo un’altra pagina
cerco la mia Africa
se non mi richiami domani
tsunami
Io con il tuo sguardo voglio farci a botte
tornare con i graffi e le mani sporche
sei nelle frasi che sbaglio
nelle partite che perdo
in tutto questo tempo
Non ci voglio stare sulla sabbia
voglio fare l’onda
e dopo fare la schiuma
E se un’estate ci cambia davvero
se sono meglio o peggio ora
non so se siamo noi il bianco in un cielo nero
hanno detto che spioverà
Che cosa mangeremo stasera
tra un messaggio che non ti ho scritto
e le tue frasi a metà
sono scritte sulla mia schiena
a cancellarle basta solo un’onda
e poi diventano schiuma
per tutte le volte che ti vorrei raggiungere
da un battito d’ali tsunami
strappo un’altra pagina
cerco la mia Africa
Ci possiamo andare domani
da un battito d’ali
tsunami
Che cosa mangeremo stasera
tra un messaggio che non ti ho scritto
e le tue frasi a metà
le ho finite sulla mia schiena
a cancellarle basta solo un’onda
e poi diventano schiuma
per tutte le volte che ti vorrei raggiungere
da un battito d’ali tsunami
strappo un’altra pagina
cerco la mia Africa
tanto ci vediamo domani
tsunami, tu mi ami
Nico Donvito
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