Torniamo a parlare di giovani realtà interessanti della nostra scena underground. Loro sono gli Anomala Vitis, gruppo di 4 elementi nato nel 2007 che ha attraversato i confini stilistici della musica passando dal hard rock al pop-rock più tradizionale e che a breve lancerà un album di inediti anticipato dal loro nuovo singolo Per non cadere. Ecco cosa ci hanno raccontato riguardo ai loro progetti, al loro modo di vivere al musica e al loro percorso artistico e personale:
Partiamo dal vostro ultimo singolo, “Per non cadere”: come raccontereste questo brano?
<<E’ un brano che parla di emozioni e sensazione comuni a tutti: la paura del tempo che passa e la rassegnazione davanti ai vari che ci impone la vita (qui trovate il videoclip del brano). A noi è sempre piaciuto immaginarlo come un quadro astratto al quale ognuno può dare una propria interpretazione; l’unico filo conduttore del singolo ma anche di tutto l’album che stiamo completando è la consapevolezza che solo noi possiamo gli autori del nostro destino>>.
Passando, invece, al nome del vostro gruppo (“Anomala Vitis”) qual è il messaggio che sta dietro a questa scelta?
<<L’Anomala Vitis non è altro che uno scarafaggio verde smeraldo che attacca la vite. Ho voluto scegliere personalmente questo nome perché sono un grande fan dei The Beatles: negli anni ’60 su alcuni giornali italiani venne tradotto erroneamente il nome “Beatles” con “scarafaggi” per cui ho voluto trovare un ponte tra il gruppo che stavamo formando e la mia passione per il The Beatles>>.
Nel testo del brano un verso recita “sei al mondo per vivere”: è palese quindi il messaggio a combattere contro le difficoltà che volete lanciare. Quali sono secondo voi le difficoltà più grandi nella vita di tutti i giorni e quali, invece, le vostre difficoltà come musicisti?
<<Come musicisti la difficoltà maggiore che si trova è la chiusura mentale generale: fare il musicista non è mai visto come un lavoro ma come un hobby. Basarci una vita è divenuto sempre più difficile: anche il fare serate nei piccoli locali è divenuto quasi un favore del gestore del locale invece che il contrario.
Nella vita di tutti i giorni gli ostacoli più grandi ora come ora sono quelli di trovare un lavoro e cercare di arrivare a fine mese. Per i giovani è sempre più difficile perché il nostro Paese non offre tanti sbocchi: alcuni miei coetanei hanno dovuto espatriare perché l’Italia non ha grandi prospettive. Speriamo che vada sempre meglio>>.
Qual è il vostro passato artistico? Dove nascete come gruppo e qual è l’evoluzione che c’è stata nel vostro percorso che vi ha portati a “Per non cadere”?
<<La band ufficialmente si forma nel 2007 con i componenti attuali anche se i nostri percorsi singoli erano partiti molto prima. Abbiamo iniziato facendo uno stile musicale molto più duro partendo dall’hard rock passando per il punk ed il grounge fino a che siamo arrivati a scrivere brani nostri ai quali abbiamo aggiunto caratteristiche sonore diverse arrivando al pop-rock che mettiamo in campo attualmente>>.
Sempre nel testo di questo vostro ultimo singolo dite “Non ci sono regole, ognuno ha il suo stile, lo inventa da sé”: qual è il vostro stile nella musica? Come la vivete?
<<La musica la viviamo al 100% cercando di esprimere un messaggio che racchiuda il nostro pensiero: cerchiamo di mettere nelle canzoni che racchiudano noi stessi e quello che crediamo. Noi tendiamo soprattutto ad essere rock nella veste live, il pop lo abbiamo aggiunto strada facendo per essere più fruibili al pubblico>>.
Ultima citazione che ho annotato dal testo del vostro singolo è quella che dice “Quell’amore che fai sarà l’amore che avrai”: ecco, pur avendo un arrangiamento che strizza l’occhio al rock italiano, ma direi soprattutto estero, parlate anche di amore, parola ormai abusatissima nel pop nostrano. Che cos’è l’amore secondo voi?
<<Nella musica soprattutto con l’accrescersi della popolarità della musica pop l’amore è inteso solamente tra due amanti mentre invece nel nostro pezzo la parola amore indica un sentimento generale e non soltanto per un’altra persona. Noi lo abbiamo inteso come amore per la musica che ci viene restituito dal pubblico quando ci ascolta ma la bellezza del pop e di questo pezzo è che ognuno lo può interpretare come vuole>>.
Quali sono i vostri prossimi progetti?
<<Siamo alla fine della costruzione dell’album che sarà composto da 10 brani che ripercorrono la nostra storia e che parleranno di emozioni. Stiamo pianificando la pubblicazione e la promozione dell’album in qualche serata che presto comunicheremo sui social>>.
Se avessi a disposizione un solo brano di tutta la vostra discografia per farvi conoscere da un ascoltatore che non ha mai ascoltato nessun tuo brano quale sceglieresti?
<<In questo momento sceglierei “Per non cadere” perché ha all’interno tutto il nostro percorso partendo dalla nostra vena rock fino ad arrivare al pop e all’elettronica che abbiamo aggiunto con gli anni>>.
Scegliendo, invece, LA canzone della musica italiana e LA canzone della musica estera nella quale senti più te stesso, la tua vita o il tuo modo di intendere la musica?
<<Questa è un po’ più difficile… Abbiamo 4 personalità musicali molto diversi però se dovessi rispondere personalmente sceglierei una canzone dei The Beatles sicuramente per la musica estera mentre per quanto riguarda l’Italia andrei su De Andrè>>.
Ilario Luisetto
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