venerdì 22 Novembre 2024

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Antonello Venditti, quarantacinque anni di “Lilly”

Album Amarcord: i dischi più belli da riascoltare

Dopo aver celebrato i vent’anni di Goodbye Novecento e i venticinque anni di Prendilo tu questo frutto amaro, torniamo a parlare di un altro caposaldo della discografia di Antonello Venditti, vale a dire “Lilly”, rilasciato nel settembre del 1975. Si tratta del quarto album in studio del cantautore romano, reduce dai timidi riscontri ottenuti con “L’orso bruno”, “Le cose della vita” e “Quando verrà Natale”.

Il successo arriva con questo nuovo lavoro e verrà consacrato con i successivi “Ullallà”, “Sotto il segno dei pesci” e “Buona domenica”, tasselli che denotano una crescita ma, soprattutto, una certa continuità, elemento che contraddistingue i percorsi dei grandi artisti. “Lilly” si impone in vetta alle classifiche di vendita, sia dei 33 giri che dei 45 giri, confermando la popolarità di Venditti su scala nazionale.

Un disco che alterna brani più cantautorali e introspettivi (quali “L’amore non ha padroni” e “Lo stambecco ferito”) a pezzi più orchestrali (come “Santa Brigida” e “Compagno di scuola”,  in cui racconta per la prima volta i suoi anni liceali), passando per l’ironica “Penna a sfera” e l’iconica “Attila e la stella”.

Sette tracce omogenee e di buon livello, nessuna sovrasta l’altra, forse manca il pezzo da ricordare, uno dei tanti evergreen che invece arriveranno dagli anni ’80 in poi. In quel momento Antonello Venditti era molto legato alla wave dell’epoca, che considerava la forza di un disco nella sua coralità, a prescindere dai singoli, un concetto che emerge con decisione riascoltandolo a distanza di quarantacinque anni.

La crescita artistica del cantautore lanciato dal Folkstudio passa da “Lilly”, un progetto che fotografa un momento storico, sviscerandone e raccontandone ogni dettaglio, molto più di un documentario, con la precisione poetica di un giovane ventiseienne destinato a lasciare un segno tangibile e profondo nella scena cantautorale italiana, alternando canzoni d’amore a brani più impegnati, la leggerezza alla malinconia, l’età adolescenziale ad una piena e consapevole maturità.

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Lilly | Tracklist e stelline

  1. Lilly ★★★★☆
    (Antonello Venditti)
  2. L’amore non ha padroni ★★★★☆
    (Antonello Venditti)
  3. Santa Brigida ★★★★☆
    (Antonello Venditti)
  4. Attila e la stella ★★★★☆
    (Antonello Venditti)
  5. Compagno di scuola ★★★★☆
    (Antonello Venditti)
  6. Lo stambecco ferito ★★★★☆
    (Antonello Venditti)
  7. Penna a sfera ★★★★☆
    (Antonello Venditti)
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.