Arisa vince il Nastro d’Argento con “Canta ancora”

Tempo di soddisfazioni per Arisa che si è aggiudicata il prestigioso Nastro d’Argento per la colonna sonora del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”
Arisa si aggiudica il Nastro d’Argento 2025 per la Migliore Canzone Originale con “Canta ancora“, brano da lei scritto e interpretato, con le musiche di Giuseppe Barbera, colonna sonora del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa” di Margherita Ferri.
Il prestigioso riconoscimento, assegnato dai giornalisti cinematografici italiani nell’ambito della 79esima edizione dei Nastri d’Argento, premia una composizione intensa e profonda, capace di accompagnare e potenziare con delicatezza il racconto cinematografico.
Pubblicata lo scorso 11 ottobre, “Canta ancora” è una canzone che affronta con sensibilità il tema del bullismo e rende omaggio al coraggio delle madri, esplorando l’amore incondizionato, il senso di protezione e il legame indissolubile tra genitori e figli.
Il brano accompagna la storia vera di Andrea Spezzacatena, adolescente che si è tolto la vita a soli quindici anni, al centro del film uscito il 7 novembre 2024: una narrazione toccante a cui Arisa dona voce e anima.
Arisa la parole a proposito di “Canta ancora” e del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”
«Andrea è stato vittima di bullismo, di quella realtà che non dovrebbe mai esistere e che lo ha portato ad una sofferenza talmente profonda da non riuscire più a vivere. Sconvolge pensare che il mondo non sia stato in grado di accogliere la sua diversità con amore e rispetto ma il dolore più grande è quello che ha dovuto affrontare sua madre che ha visto suo figlio spegnersi e che ogni giorno si trova a vivere questo vuoto – racconta Arisa – quando canto queste parole penso a lei a tutte le madri che portano sulle spalle il peso del mondo per i propri figli e che farebbero qualsiasi cosa per proteggerli ma che in certi momenti si trovano impotenti di fronte all’odio e all’ignoranza. La loro bellezza e la loro forza anche nel dolore più atroce non svanisce mai. Una madre non smette mai di amare e di proteggere anche quando non può riabbracciare il proprio figlio. Con questa canzone voglio rendere omaggio al coraggio delle madri, come quella di Andrea, e ricordare a tutti che ogni vita merita rispetto e amore, nessuno deve sentirsi solo e giudicato per chi è. Le ferite del bullismo possono essere devastanti e il dolore di una madre che perde un figlio è tale che nessuna parola può lenirle. Spero che questa canzone possa essere una carezza per questi cuori infranti, un modo per dire “canta ancora” nonostante tutto, la voce conta e il tuo amore vive per sempre».