In radio il nuovo estratto da “Nel caos di stanze stupefacenti”, dal 23 febbraio
E’ in rotazione radiofonica da venerdì 23 febbraio “1996 La stagione del rumore”, quarto singolo estratto dall’album “Nel caos di cose stupefacenti” della cantautrice Levante, uscito lo scorso 7 aprile per Carosello Records.
Il singolo, un uptempo scritto dalla stessa cantautrice con Dario Faini, viene presentato così: «È un brano a cui tengo tantissimo. Forse se fossimo rimasti in silenzio… e se solo fossimo riusciti ad ascoltarlo un possibile silenzio. A comprenderlo. O forse no. Forse, nella stagione del rumore, se fossimo riusciti ad abbassare il volume… no, forse nemmeno. Certo è che se fossimo stati in due… ma c’ero solo io tra me e te».
L’artista siciliana, dopo l’esperienza televisiva come giudice durante l’ultima edizione di X Factor e come autrice (ha pubblicato da poco il suo primo romanzo dal titolo “Se non ti vedo non esisti” per Rizzoli), è pronta a ripartire con un nuovo tour nei più importati teatri italiani, con uno spettacolo che prevede nuovi e inediti arrangiamenti cuciti su tutte le canzoni che hanno segnato la sua carriera (sotto tutte le date e il testo del nuovo singolo).
Le date:
24 febbraio Spoleto, Teatro Nuovo
26 febbraio Firenze, Teatro Verdi
27 e 28 febbraio Bologna, Teatro Il Celebrazioni
4 e 5 marzo Milano, Teatro Dal Verme
6 marzo Genova, Politeama Genovese
8 marzo Roma, Auditorium Parco della Musica
10 marzo Senigallia, Teatro La Fenice
12 marzo Napoli, Teatro Augusteo
17 marzo Lugano, Palazzo dei Congressi
19 marzo Torino, Teatro Colosseo
22 marzo Palermo, Teatro Biondo
23 marzo Catania, Teatro Metropolitan
24 marzo Rende (Cs), Teatro Garden
28 marzo Parma, Teatro Regio
30 marzo Padova, Gran Teatro Geox
TESTO:
E noi senza risposte
Le domande
Un sogno che era grande
È diventato grandine
Caduti al suolo come quella rondine
In questo cuore c’è disordine
Invece c’era tanto spazio tra me e te
Ed io credevo fossi a tanto da me
Invece c’ero solo io tra me e te
L’autunno ci porterà tra le promesse d’inverno
Stringiti a me se avrai freddo
Nella stagione del rumore
Evitare le parole sarebbe stato utile
Invece di scagliarci come un fulmine
Su di me, su di te
Sudo te da ogni centimetro di pelle
Ma sono lacrime
Malinconia di cose belle
Da che eravamo wow siamo diventati caos
Non è passato molto dal desiderare un ciao
L’autunno ci porterà tra le promesse d’inverno
Stringiti a me se avrai freddo
E invece c’era tanto spazio tra me e te
Ed io credevo fossi a tanto da me
Invece c’ero solo io tra me e te
L’autunno ci porterà tra le promesse d’inverno
Stringiti a me se avrai freddo
Giuseppe Currado
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