“Barche di carta”, Tellynonpiangere naviga tra fragilità e déjà-vu sonori – RECENSIONE

Tellynonpiangere

Analisi del nuovo singolo di Tellynonpiangere, intitolato “Barche di carta”, l’inedito presentato nel corso della quinta punta di X Factor 2025, in onda giovedì 20 novembre

Barche di carta”, il nuovo inedito di Tellynonpiangere presentato a X Factor 2025 nella squadra di Francesco Gabbani, è una canzone che colpisce subito per la scrittura: sensibile, intima, mai banale. Nel panorama del talent, dove spesso i testi cercano scorciatoie emotive, Giorgio Campagnoli sceglie invece la via più difficile: raccontare l’ansia, la fragilità e quella sensazione di affogare “ovunque”, dentro e fuori, senza retorica né pietismo.

L’immagine delle “Barche di carta“, fragili e destinate a bagnarsi e crollare alla prima onda, è potente: sintetizza la condizione del protagonista, ma anche quella di un’intera generazione che si sente esposta, precaria, tremante. Eppure, nel caos, c’è un appiglio: le persone che restano, che diventano ossigeno e casa. È una canzone sulle crepe condivise, sulla magia di scoprirsi meno soli nel proprio tremare.

Musicalmente il brano è costruito su coordinate indie-pop ormai familiissime: voce rotta, atmosfera notturna, arrangiamento essenziale, crescendo emotivo calibrato. Funziona, senza dubbio. Ma qui sorge il limite più evidente: lo stile ricorda troppo quello di Tananai e Gazzelle. Non per imitazione sterile, Tellynonpiangere ha una propria sincerità, e si sente, ma per una somiglianza timbrica e melodica che rischia di appiattire l’identità del progetto. Alcune scelte armoniche e l’interpretazione quasi sussurrata portano inevitabilmente a un déjà-vu sonoro.

Il risultato? Un brano bello, emotivo, scritto bene… ma che potrebbe confondersi tra quelli di un immaginario già esistente. E questo è un peccato, perché Telly ha talento, e la profondità del testo lo dimostra: “siamo ciò che ci manca” è una linea capace di restare impressa, di aprire mondi interiori in tre parole. La sua sensibilità c’è, ed è forte. Ora serve che trovi un modo più netto, più personale, più “suo” di metterla in musica.

Nel contesto di X Factor, “Barche di carta” resta comunque un passaggio importante: tocca l’emotività del pubblico e conferma Tellynonpiangere come uno dei narratori più delicati e consapevoli della scena emergente. Il prossimo passo, necessario, sarà distinguersi davvero. Perché le barche di carta possono pure galleggiare, ma alla lunga se assorbono troppa acqua affondano.

Scritto da Nico Donvito
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