sabato 23 Novembre 2024

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Beatrice V: “Dentro di me c’è una folla di anime musicali” – INTERVISTA

A tu per tu con la giovane artista siciliana, disponibile negli store digitali con il singolo “Coco Pops

Tempo di nuova musica per Beatrice Visconti, conosciuta semplicemente come Beatrice V, cantautrice di vent’anni che ricordiamo per aver partecipato alle fase finali di Sanremo Giovani a dicembre 2015 e che ritroviamo matura e consapevole nel singolo “Coco Pops”, scritto con Giuseppe Colonnelli e Francesca Sarasso, prodotto per Warner Music Italy da Giulio Nenna e Andrea DB Debernardi.

Ciao Beatrice, benvenuta. Partiamo dal tuo nuovo singolo “Coco Pops”, che sapore ha per te?

«Ha il sapore di uno scherzo fatto sul serio. Un testo nato malinconico si è trasformato in qualcosa di più colorato e divertente. Vengo da un percorso musicale costellato da canzoni tristi e pianoforti scordati, per me coco pops rappresenta la Beatrice che non sta più in disparte ad una festa sperando che finisca, ma la parte di me che sale su un trattore per ballare tutta la notte».

Un brano firmato insieme a Giuseppe Colonnelli e Francesca Sarasso, prodotto da Giulio Nenna e Andrea DB Debernardi, come ti sei trovata a lavorare con loro?

«È stato bellissimo! E per la verità non me l’aspettavo perché sono abituata a scrivere da sola. Ma quando scrivi in gruppo e ascolti le idee degli altri il tuo panorama mentale si allarga, pensi ad opzioni ed immagini a cui non avresti mai pensato da sola. Come in ogni ambito della vita serve un gruppo di persone pronte a darti una mano, a credere in te e spronarti a superare i tuoi schemi mentali e musicali».

Dal punto di vista musicale, pensi di aver trovato la veste sonora che ti rappresenta maggiormente?

«Beh, in realtà dentro di me c’è una folla di anime musicali. Questa canzone dà voce ad una di loro. Mi definisco una persona eclettica, e questo potrebbe indurre chi mi ascolta nelle mie varie vesti a pensare che non ho una precisa identità musicale. E tutto sommato è un po’ vero. Mi piacciono troppe cose per scegliere di fare una cosa sola per tanto tempo, l’evoluzione per me è vitale. Fare quello che ti pare quando ti pare e perché ti va».

Cosa aggiungono le immagini del videoclip diretto da Uolli?

«Uolli ha aggiunto una dimensione un po’ surreale che esprime bene il senso della canzone. L’obiettivo era fare un video totalmente diverso da quello che di solito faresti per un pezzo che evoca sonorità come quelle di “Coco Pops”. Al posto dei ballerini abbiamo messo levrieri che ballano con me e al posto della villa a Mykonos abbiamo scelto un paesino polacco tutto dipinto con fiori e colori pastello».

Che ruolo ha per te la musica nella vita di tutti i giorni?

«Totalizzante. A volte mi spavento della mia incapacità di farne a meno, se non ascolto scrivo e se non scrivo canto! Anche da sola, soprattutto da sola. Canto nel mio bagno come fossi a San Siro».

Quali ascolti hanno accompagnato e influenzato la tua crescita?

«Il primo ricordo musicale che ho è di David Bowie e Bjork, poi via via sono diventata onnivora. Spazio in ogni genere, nella mia playlist passo dai System Of A Down a Britney Spears».

Nel 2015 sei arrivata tra i finalisti di Sanremo Giovani con la canzone “Paulette”, cosa ti ha lasciato quell’esperienza?

«Avevo sedici anni ed è successo tutto in fretta, quando sono tornata a casa ho capito che il mio sogno era tornare su un palco per cantare».

Con quale spirito ti riaffacci al mercato e come valuti l’attuale settore discografico?

«Lo spirito non può essere che quello di avventura, il mercato discografico con i social è diventato un mare aperto senza confini, ma rimane sempre viva la lotta tra conformismo e innovazione: ciascun artista credo ne porti il peso in quel che fa».

Quali sono i tuoi prossimi progetti in cantiere e/o sogni nel cassetto?

«Il mio sogno è vivere di e per la musica, e il cassetto è pieno. Poi progetti in questo momento nella mia testa ne ho così tanti che non so a cosa dare spazio prima. Ogni giorno sorprendo pure me stessa per la quantità di cose che mi piacerebbe fare».

Per concludere, dove e a chi desideri arrivare con la tua musica?

«A tutti, ovviamente! Se dall’altra parte dello schermo c’è qualcuno che ascolta questa canzone e inizia a muovere il piede a ritmo, o si riconosce in una frase, o la ascolta in macchina per andare ad un festa il sogno già è bello che realizzato».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.