giovedì 21 Novembre 2024

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“Bloody Vinyl 3” è il riassunto del rap datato 2020 – RECENSIONE

Recensione del nuovo album d’inediti realizzato dai produttori Slait, Low Kidd, Tha Supreme e Young Miles

Continua la saga di Bloody Vinyl, arrivato nel 2020 al suo terzo capitolo pubblicato lo scorso 2 ottobre da Artista Records e Italy Sony Music, un lavoro nato dalle mani del DJ italiano Slait in collaborazione con i colleghi Low Kidd, Tha Supreme e Young Miles, con all’interno ben 25 artisti appartenenti alla scena hip hop italiana.

Machete Bloody Vinyl 3

BV3 è un miscuglio eterogeneo di stili ed influenze, un lungo viaggio musicale in cui di fatto si può trovare il riassunto di ciò che, nel bene e nel male, rappresenta oggi il rap in Italia a 360°. Interpreti diversi servono a narrare storie differenti e così i tanti artisti coinvolti contribuiscono a portare quella diversità che giustamente era lecito attendersi da un lavoro del genere. Molto più mixtape che album, questo lavoro mostra continuità con il passato ma anche un punto di incontro netto con il futuro: trap, rap, sound ballabili e hit dal ritornello super orecchiabile come la conclamata Altalene interpretata da Mara Sattaei e Coez.

Come detto c’è tanto spazio per la novità, dal punto di vista del suond come da quello del linguaggio, grazie ad artisti come Taxi B e Rosa Chemical ad esempio, esempi diversi ma perfetti per capire l’evoluzione del linguaggio hip hop nel 2020. Ci sono le conferme che arrivano dai “soliti noti” come Lazza, Madame, Capo Plaza, Dani Faiv e Massimo Pericolo, generazione affamata e pronta a prendersi tutto, e poi c’è anche spazio per l’esperienza di gente come Nitro, Fabri Fibra, Salmo, Guè Pequeno e Jack The Smoker, sempre pronta ad approcciarsi con qualsiasi tipo di beat.

Bloody Vinyl 3

Il fatto che questo lavoro abbia “vinto”, volando in classifica, è la dimostrazione di quanto il digitale al giorno d’oggi sia l’elemento cruciale per determinare il successo (o l’insuccesso) di un progetto. Trainato dall’eco del singolo Altalene infatti, questo lavoro ha saputo racimolare numeri importanti proprio grazie alla sua capacità di rapportarsi ad un target specifico, moderando con sapienza musica e mood differenti. In questo senso fondamentale il ruolo dei quattro produttori coinvolti, capaci come abili burattinai di coordinare un alto numero di artisti appartenenti a mondi diversi senza snaturarli ma apparendo comunque convincenti.

Per tutti questi motivi possiamo considerare BV3 un buon compromesso da mainstream e sperimentazione, un progetto che nasce da un’idea precisa e che si sviluppa poi, grazie ai suoi interpreti, su binari completamente differenti nelle varie tracce.

Migliori tracce | Altalene / Weekend

Voto complessivo | 7.5/10

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