“Bottiglie vuote”, i Pinguini Tattici Nucleari e Max Pezzali scrivono la storia – RECENSIONE

Analisi del nuovo singolo dei Pinguini Tattici Nucleari con Max Pezzali, intitolato “Bottiglie vuote”, fuori dallo scorso 11 aprile. La nostra recensione del pezzo
C’è qualcosa di più di una collaborazione riuscita dietro “Bottiglie vuote”, il nuovo singolo dei Pinguini Tattici Nucleari in collaborazione con Max Pezzali, fuori dallo scorso 11 aprile. C’è un passaggio di testimone senza retorica, un abbraccio generazionale, un ponte tra chi ha raccontato l’adolescenza degli anni ’90 e chi la sta raccontando oggi.
Il brano, originariamente contenuto nell’album “Hello World” in versione solista, si rinnova nella sua forma più corale e affettiva grazie alla voce di Pezzali, che sembra cucita su misura per il mood malinconico-pop della band bergamasca. Non è solo un featuring, bensì una fotografia affettuosa e condivisa di quello che siamo stati e continuiamo ad essere quando esprimiamo i nostri sogni e decidiamo di riporne alcuni in bottiglie vuote.
Pinguini + Pezzali: un crossover generazionale che funziona
L’incontro tra Riccardo Zanotti e Max Pezzali funziona perché non forza nulla: il loro stile è già naturalmente affine, il modo di raccontare la provincia, i ricordi, le illusioni e le disillusioni… tutto questo ha sempre avuto un codice simile, fatto di dettagli quotidiani e universali. Da una parte, gli 883 del nuovo millennio, come spesso vengono definiti i Pinguini. Dall’altra, il simbolo pop di una generazione che con gli 883 ci è cresciuta davvero. Insieme, riescono ad abbattere i confini tra passato e presente, tra Gen Y e Gen Z, in un linguaggio comune che suona autentico e rassicurante.
Il testo di “Bottiglie vuote” è uno storytelling delicato e potente, con i versi che parlano dritti al cuore e che raccontano la nostalgia di un’estate che non vuole finire, le cicatrici d’amore, le seconde possibilità, i sogni dimenticati, quelli che magari qualcuno, prima o poi, troverà arrotolati in una bottiglia. Max Pezzali si inserisce con naturalezza a questa narrazione, non come ospite ma come co-protagonista. Non interpreta solo un ruolo, ma sembra prendere per mano le parole di Riccardo e portarle nel suo bar della periferia pavese, dove sono nati molti dei capolavori che non serve neanche citare. Il tutto, però, senza alcun effetto revival.
Senza parlare a tutti i costi di eredità, mi limiterei a sottolineare una certa sintonia, una marcata affinità, tra ciò che Pezzali rappresenta e ha rappresentato con la nuova musica dei Pinguini Tattici Nucleari. L’augurio è che “Bottiglie vuote” possa rappresentare solo l’inizio di una serie di collaborazioni tra loro e, perché no, magari un joint album? Crepi l’avarizia!
Pinguini Tattici Nucleari + Max Pezzali – “Bottiglie vuote” | Testo
C’è una storia sepolta dentro questo mare
Come una siringa da non calpestare
Un’estate che scappa e non ritorna più
Tu per cosa sei nata? Per saper volare?
Però quando ti tuffi sei spettacolare
In questo cielo dipinto di nero Anish Kapoor
Hai letto la mia lettera, era piena di postille
Sono un figlio di Troia però pure di Achille
Conosci le mie debolezze, ma tu non vuoi dirle
A me che ne ho mille, millе, mille
Vorrei portarti al mare allе quattro di notte
Quando tutti dormono tranne le onde
Stare a guardare gli aerei che vanno a New York
Ti hanno legata al mondo per le caviglie
Ma nascondi i sogni nelle bottiglie vuote
Che cuore, e speri che le troverò
Sul tavolino dell’Algida la vita sfuma
Si ritorna bambini a chiedere la spuma
E a fumare una cannuccia
Come fosse una Lucky Strike (eh no, eh no)
La cenere non si mischia con la sabbia
C’è chi cresce per noia, chi perché si cambia
In fondo tutti hanno una storia
Da non raccontare mai
Hai pianto troppe lacrime per questo tuo imbecille
Ma proverò a rimettertele dentro le pupille
Sei come il mare: unica, io come le conchiglie
Sai ce ne sono mille, mille, mille
Vorrei portarti al mare alle quattro di notte
Quando tutti dormono tranne le onde
Stare a guardare gli aerei che vanno a New York
Ti hanno legata al mondo per le caviglie
Ma nascondi i sogni nelle bottiglie vuote
Che cuore, e speri che le troverò
Ti darò un nome nuovo in ogni lingua
Potrò chiamarti da turista, pure se ti so a memoria
Noi figli della luna, noi grandi aspettative
Noi scappati di casa, noi nudi nel cortile
Noi lettere d’amore chiuse in una bottiglia
Noi sconosciuti ieri, ma oggi già famiglia
Vorrei portarti al mare alle quattro di notte
Quando tutti dormono tranne le onde
Stare a guardare gli aerei che vanno a New York
Ti hanno legata al mondo per le caviglie
Ma nascondi i sogni nelle bottiglie vuote
Che cuore, e speri che le troverò