Bresh, la recensione de “La tana del granchio”

Sanremo 2025 Scheda Bresh

Tra i protagonisti di Sanremo 2025 ci sarà anche Bresh: ecco la nostra recensione de “La tana del granchio”, brano che segna la sua prima partecipazione in gara al Festival

Debutta a Sanremo Bresh, lo fa con un pezzo che si intitola “La tana del granchio”, scritto e composto con Luca di Biasi, Giorgio De Lauri (Jiz) e Luca Ghiazzi.

Dopo aver anticipato il nostro giudizio con le consuete pagelle realizzate dopo l’ascolto in anteprima riservato alla stampa, approfondiamo il senso e il suono della canzone.

Bresh, la recensione de “La tana del granchio”

Bresh fa il suo tanto atteso debutto al Festival di Sanremo, portando con sé un mondo di immagini ricche e evocative che affondano le radici nella concretezza della vita quotidiana. “La tana del granchio”, il cui titolo stesso suscita immediata curiosità, è un intreccio di parole fatto di riflessioni interne ed esterne, sincere quanto liberatorie.

La sua scrittura non è solo tecnica, ma anche altamente simbolica, come quando afferma: “sono una madre che si sgola, una testa che gira ancora, una chitarra che non suona, una borsa piena di buchi…. Queste metafore, così semplici ma potenti, costruiscono una sorta di mappa emotiva e psicologica che accompagna l’ascoltatore attraverso le riflessioni del protagonista, che sembra lottare contro se stesso e il mondo che lo circonda. Il gioco di parole è continuo, ma senza mai diventare troppo astruso o auto-referenziale.

Bresh, quindi, esplora il rapporto con se stesso, con gli altri e con l’emotività, cercando di dare forma a un desiderio di libertà che, allo stesso tempo, rappresenta sia una conquista che una perdita. Questa combinazione di elementi, rende “La tana del granchio” un pezzo che si distingue per la sua complessità. C’è tanta roba, forse troppa per arrivare già a un primo ascolto. La sua scrittura fresca e potente, lascia spazio alla profondità che si svela poco a poco. Basteranno tre esibizioni per lasciare una segno sul palco dell’Ariston?

Scritto da Nico Donvito
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