venerdì, Marzo 29, 2024

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“Al di là dell’amore”, il ritorno di Brunori Sas e delle canzoni da difendere – RECENSIONE

Il ritorno del cantautore calabrese che rompe il silenzio e ci propone la sua nuova ispirata musica

Dopo aver ascoltato l’ultimo singolo di Niccolò Fabi, ci ritroviamo al cospetto di un’altra canzone che merita di essere protetta, salvata, difesa con le unghie e con i denti, ascolto dopo ascolto. Quando le parole faticano a farsi spazio in un momento storico saturo di superficialità, è lì che arriva Dario Brunori, in arte Brunori Sas, una delle migliori penne dell’attuale scena cantautorale italiana, il cui vocabolario è sempre privo di demagogia retorica e banalità. A tre anni di distanza dall’uscita del suo ultimo album A casa tutto bene, il cantautore cosentino torna in scena con “Al di là dell’amore”, disponibile su tutte le piattaforme digitali da giovedì 19 e in rotazione radiofonica da venerdì 20 settembre, singolo che anticipa l’uscita del suo quinto progetto discografico, la cui pubblicazione è attesa per i prossimi mesi per Island Records. Sin dalle prime note, l’inedito suona come un pezzo universale sia nei contenuti che nelle intenzioni, a metà tra l’onestà intellettuale e quella emozionale.

Etica e poetica confluiscono in un’unica direzione, nell’epica e sempre attuale riflessione sociale che ci spinge singolarmente a distinguere ciò che pensiamo sia il “bene” e ciò che identifichiamo come il “male”. Sul sound si nota un certo rinnovamento rispetto alle sue produzioni passate, ma senza scalfire l’intensità delle liriche, bensì rafforzando il significato di ogni singolo verso mediante nuovi espedienti ritmici ed un ancor più netto utilizzo di doppie voci.

A suo modo un’evoluzione, pur non snaturando un’identità che pareva aver già raggiunto l’apice della propria levatura artistica, da questo punto di vista è un pezzo che stupisce perché dimostra che c’è ancora tanto da fare nella musica. E’ vero quando si afferma che è già stato detto tutto, per questo diventa fondamentale la comunicazione, il modo attraverso il quale vengono esposti i contenuti, vale a dire il tappeto sonoro, il linguaggio e l’interpretazione.

Questo e molto altro ancora è “Al di là dell’amore”, la rappresentazione di tutto quello che, forse, non siamo in grado di dire ma che in cuor nostro continuiamo a provare in quest’epoca di proibizionismo sentimentale. “E mentre il mio cuore trabocca d’amore lungo le spiagge c’è un sogno che muore” canta Brunori Sas, riferendosi al processo di disumanizzazione e a tutti coloro che “fanno finta di non vedere e fanno finta di non sapere che si tratta di uomini, di donne e di uomini”.

Il riferimento è palese, senza troppi giri di parole ed alcuna ostentazione ideologica, l’artista affronta in maniera velata il tema dell’immigrazione, con la delicatezza e il profondo rispetto che meritano determinate questioni. L’invito è quello di guardare le cose da una prospettiva differente, armandoci di un po’ più di saggezza, scrivendo a matita sul nostro vocabolario nuovi terminologie, per tornare a fraternizzare con la nostra coscienza, difendendo pensieri e valori al di là di tutto, amore compreso.

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Al di là dell’amore | Audio

Al di là dell’amore | Testo

Questi parlano come mangiano
e infatti mangiano molto male
sono convinti che basti un tutorial
per costruire un’astronave
e fanno finta di non vedere
e fanno finta di non sapere
che si tratta di uomini
di donne e di uomini

E mentre il mio cuore trabocca d’amore
lungo le spiagge c’è un sogno che muore
come una notte golosa di sole
che ruba alla terra profumo e calore
il soffio del vento che un tempo
portava il polline al fiore
ora porta spavento
spavento e dolore

Ma vedrai che andrà bene
andrà tutto bene
tu devi solo metterti a camminare
raggiungere la cima di montagne nuove
e vedrai che andrà bene
andrà tutto bene
tu devi solo smettere di gridare
e raccontare il mondo con parole nuove
supplicando chi viene dal mare
di tracciare di nuovo il confine
fra il bene ed il male
tra il bene ed il male

Ma questi vogliono solo urlare
alzare le casse e fare rumore
fuori dal torto e dalla ragione
un branco di cani senza padrone
e fanno finta di non vedere
e fanno finta di non sapere
che si parla di uomini qui
di donne e di uomini

E mentre il mio cuore trabocca d’amore
all’orizzonte c’è un sole che muore
stretto tra il cielo e la linea del mare
rosso di rabbia non vuole annegare
al soffio del vento che un tempo
portava il polline al fiore
ora porta spavento
spavento e dolore

Ma vedrai che andrà bene
andrà tutto bene
tu devi solo metterti a camminare
raggiungere la cima di montagne nuove
e vedrai che andrà bene
andrà tutto bene
tu devi solo smettere di gridare
e raccontare il mondo con parole nuove
supplicando chi viene dal mare
di tracciare di nuovo il confine
fra il bene ed il male
se c’è ancora davvero un confine
fra il bene ed il male

Difendimi al di là dell’amore, dell’amore
difendimi al di là dell’amore
al di là dell’amore

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Nico Donvito

Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
Nico Donvito
Nico Donvito
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