martedì, Marzo 19, 2024

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Brunori Sas canta il suo “Cip!” di riflessione sul mondo – RECENSIONE

Recensione del nuovo album d’inediti del cantautore

Scrivere canzoni non è un mestiere facile. Scriverne di nuove, poi, lo è ancor meno perchè si corre sempre più il rischio di risultare ripetitivi e poco originali verso sè stessi e verso gli altri. Quando, però , queste canzoni incontrano il valore della verità ecco che il loro valore s’innalza e si rende evidente a chiunque. E’ quello che in qualche modo è successo con Cip!, il nuovo album d’inediti di Brunori Sas pubblicato il 10 gennaio 2020 dopo essere approdato nella major discografica del gruppo Universal Music.

Un disco sincero che racconta di vita in tutte le sue differenti manifestazioni a partire, ovviamente, dall’amore che è quello che prepotentemente emerge da due veri e propri gioiellini come Al di là dell’amore e Per due che come noi, i due singoli di lancio del progetto che, ciascuno a proprio modo, affrontano il tema del sentimento: il primo si concentra su di un amore da indirizzare verso un’umanità in pericolo ed in preda dello svanire del ‘confine tra il bene ed il male’ (si citano tempi che ‘portano spavento e dolore’ o ‘chi viene da mare’ rispetto ai quali c’è chi ‘fanno finta di non sapere che si tratta di uomini, di donne e di uomini’), il secondo, invece, affronta la relazione a due dopo anni e anni d’amore in cui si ha ancora la forza di “stringersi la mano” e dirsi “andiamo”.

C’è, ovviamente, anche il richiamo alla società di oggi trovando il più alto manifesto nell’iniziale Il mondo si divide che riflette sul concetto di come per l’uomo sia da sempre vitale la catalogazione delle cose non tenendo conto delle varietà. Al rapporto con gli altri, con il Pianeta e con il sè stesso più intrigante è dedicata Fuori dal mondo che raccoglie tutta quella complessità del doversi trovare insindacabilmente a dover fare i conti con “l’altro da sè” filosofico. Su questa scia nazional-popolare dell’arrangiamento “bandistico” si collocano anche le diverse Bello appare il mondo, dedicato a chi consuma la propria vita nel porsi in antitesi a tutto e tutti, e Capita così, che invece si dedica, con un’ingannevole leggerezza musicale, al delicato tema dell’invecchiamento e della morte, da sempre mistero difficile da accettare per l’uomo.

C’è spazio, poi, per la famiglia in Mio fratello Alessandro ricordando la bellezza dell’esistente in un verso davvero intenso: “gli uomini smettono di essere buoni solo quando si sentono soli, quando perdono di vista la luce che sta in tutte le cose: nella pioggia e nel sole, nella terra e nel fiore e persino nel filo che unisce lo sguardo dell’uomo che uccide e dell’uomo che muore”. Un vero e proprio esempio della scrittura per antonomasia del cantautore calabrese che da sempre si è rivelato capace di raccontare la bellezza senza dimenticare la sua vena malinconica e, contemporaneamente, il senso della fine insieme a quella misera speranza che, in fondo al tunnel, può rivelarsi capace di salvare il tutto. A questo senso di bellezza si ricollega Anche senza di noi che si concentra proprio sul senso complessivo dell’esistente che si manifesta anche nel significato ultimo e più profondo dell’assenza.

Concludono il viaggio delle undici tracce in tracklist La canzone che hai scritto tu, che affronta il valore che la musica e le canzoni a volte assumono nel corso di una vita, Benedetto sei tu, che con cinismo racconta la sfera religiosa che invita a guardare al senso ultimo della vita piuttosto che al contenuto dogmatico di una fede piuttosto che di un’altra, e la finale Quelli che arriveranno, che sceglie di dedicarsi a chi arriverà a vivere la vita domani conservando gli echi migliori della ‘Anna e Marco’ di Lucio Dalla.

Questo Cip! è, all’interno della discografia di Brunori Sas, un disco che ribadisce quanto fin qui fatto e mostrato mettendo in primo piano, come sempre, le parole, il messaggio, i testi che non per forza si semplificano per andare incontro alle necessità nazionalpopolari ma, piuttosto, invitano a fare un passo verso la complessità delle cose che non sempre si possono catalogare e suddividere in categorie. Brunori scrive di vita in tutti i suoi frangenti lo fa con la sua positività fatalista intersecata dai quadri non promettenti dello stato della realtà e con la sua malinconia velata nei racconti del bello che ci circonda. Il suo è un cantautorato tradizionale che ci regala emozioni, che pare aver fermato il tempo sul nostro passato musicale e che non fa che sorprenderci nell’uso così attento e viscerale della parola, del suo senso ultimo, del suo innegabile potere ed è, forse, per questo che la necessità della hit svanisce di fronte all’obbligo di parlare dell’oggi e dell’uomo.

Migliori tracce | Per due che come noi / Al di là dell’amore / Capita così

Voto complessivo | 8.2/10

Tracklist |

  1. Il mondo si divide
    [Brunori Sas]
  2. Capita così 
    [Brunori Sas – Brunori Sas, Antonio Di Martino]
  3. Mio fratello Alessandro 
    [Brunori Sas]
  4. Anche senza di noi
    [Brunori Sas]
  5. La canzone che hai scritto tu
    [Brunori Sas]
  6. Al di là dell’amore
    [Brunori Sas – Brunori Sas, Antonio Di Martino]
  7. Bello appare il mondo
    [Brunori Sas]
  8. Benedetto sei tu
    [Brunori Sas]
  9. Per due che come noi 
    [Brunori Sas]
  10. Fuori dal mondo
    [Brunori Sas]
  11. Quelli che arriveranno
    [Brunori Sas]

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.