Brunori Sas, la recensione di “L’albero delle noci”

Sanremo 2025 Scheda Brunori Sas

Tra i protagonisti di Sanremo 2025 ci sarà anche Brunori Sas: ecco la nostra recensione di “L’albero delle noci”, brano che segna la sua prima partecipazione in gara al Festival

Debutta a Sanremo Brunori Sas, lo fa con un pezzo che si intitola “L’albero delle noci”, scritto e composto da lui stesso (insieme a Kekko dei Modà sono gli unici a firmare in solitaria un pezzo in concorso al Festival quest’anno).

Dopo aver anticipato il nostro giudizio con le consuete pagelle realizzate dopo l’ascolto in anteprima riservato alla stampa, approfondiamo il senso e il suono della canzone.

Brunori Sas, la recensione di “L’albero delle noci”

Con “L’albero delle noci“, Brunori Sas fa il suo tanto atteso debutto a Sanremo, portando con sé una canzone che, più di ogni altra, rappresenta una riflessione profonda e personale sulla vita, sul cambiamento e sulla rinascita. La canzone, pur rimanendo fedele alla sua identità musicale, si arricchisce di nuove sfumature e di una maturità che emerge in modo naturale. 

Il titolo, evocativo e ricco di immagini, ci porta subito in un mondo di simboli e di metafore: l’albero delle noci è un’immagine che rimanda alla crescita, alla natura, al tempo che passa e ai cicli della vita, temi che sono da sempre al centro della musica di Brunori, ma che qui trovano una nuova forza, quasi come se la canzone fosse una riflessione sul passaggio da una fase all’altra dell’esistenza.

“L’albero delle noci” è una dedica mai esplicita a sua figlia, un pensiero che attraversa diversi passaggi della canzone. La nascita di un figlio non è intesa solo come un evento biologico, bensì come un momento che segna un nuovo inizio, una possibilità di rivedere il mondo con occhi diversi, più pieni di speranza, di curiosità, ma anche di incertezze. È in questa dualità, tra l’iniziale turbamento e la rivelazione del potenziale di questo nuovo cammino, che si sviluppa il brano.

Brunori Sas mantiene la sua cifra stilistica, quella capacità di mescolare il pop, il folk e la tradizione cantautorale italiana con grande raffinatezza. La mano esperta di Riccardo Sinigaglia alla produzione fa la differenza, donando al brano una sonorità elegante, ma non sfarzosa, che lascia ampio spazio alla voce di Dario, la quale, come sempre, è il fulcro emotivo del pezzo. La scelta degli strumenti, così come la loro disposizione, crea un’armonia perfetta, che accompagna ogni parola senza mai sopraffarla, lasciando che il testo respiri e che l’ascoltatore possa assaporarlo con calma, senza fretta

Questo e molto altro ancora è e sarà “L’albero delle noci“, una canzone che arriva dritta al cuore, senza artifici. E, nonostante le sfide di un palco così importante come quello di Sanremo, questa potrebbe essere la canzone che lo consacra definitivamente come uno dei padri del cantautorato italiano contemporaneo.

Scritto da Nico Donvito
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