“Brutta storia”, Emma cambia pelle rimanendo fedele a se stessa – RECENSIONE

Emma

Analisi su nuovo singolo di Emma, intitolato “Brutta storia”, disponibile dal 3 ottobre. La cantante inaugura così una nuova fase del suo percorso

C’è un prima e un dopo “Brutta storia” nella carriera di Emma Marrone. Non perché l’artista salentina rivoluzioni completamente sé stessa, ma perché, ancora una volta, trova il coraggio di evolversi, rimanendo in perfetto equilibrio tra la propria identità e la voglia, o forse la necessità, di mostrarsi sotto una nuova luce.

Pubblicato venerdì 3 ottobre per Island Records / Universal Music, il nuovo singolo segna l’inizio di un nuovo capitolo artistico, confermando quanto Emma sia diventata, col tempo, una delle voci più credibili e stratificate del panorama musicale italiano.

Se il precedente progetto discografico “Souvenir“, inaugurato dalla magnetica “Mezzo mondo“, aveva mostrato una Emma comunque diversa dal passato, “Brutta storia” prosegue questo processo evolutivo con una consapevolezza ancora più profonda. A firmare il brano sono la stessa cantante salentina, Paolo AntonacciOlly e Juli, che cura anche la produzione, conferendogli un sound pop contemporaneo dai tratti freschi e cantautorali. Il risultato è un pezzo immediato, ma non banale, capace di scavare nelle pieghe emotive di una fine relazione e farne materia viva, condivisibile.

Il testo colpisce per autenticità e concretezza: Emma non cerca immagini costruite, ma si affida a scene di vita quotidiana, dolcemente disilluse. È una narrazione personale ma universale, in cui in tanti possono riconoscersi: una relazione che si sfilaccia tra le dita, tra l’incapacità di lasciarsi andare del tutto e la speranza di un ritorno.

Emma ribadisce così la sua centralità nel panorama italiano. Non ha bisogno di gridare per imporsi: sa emozionare, trascinare, far sentire la sua verità con voce ferma e occhi lucidi. È una canzone che potrebbe suonare in radio, in macchina, in cuffia durante una notte insonne. È pop, sì, ma con un’anima che si sente fin dalla prima nota. Orecchiabile nella forma, ma non convenzionale negli intenti.

Un’ulteriore prova di maturità per un’artista che ha imparato a camminare in equilibrio tra il passato e il futuro. “Brutta storia” è un pezzo che arriva dritto al cuore, senza sconti, ma con una delicatezza che solo chi ha davvero vissuto può trasmettere.

Emma, “Brutta storia” – TESTO

Fare piani ormai che senso ha
Se alla fine
Che sia un giorno, un mese, un’ora
Che sarà di noi
Va a capire
A me andrebbe bene pure qua tra la porta e le scale
O come un anno fa nel locale caldaie
Dopo una pioggia in motorino
Da Milano a un bosco
Tornassi indietro te lo dico

Che sono qui ma quando torni, quando
(Siamo stati bene, siamo stati male)
Siamo stati solo di passaggio
(Siamo stati insieme, solo un freddo cane)
Quella notte lì dal benzinaio
Sotto casa, sotto sopra, solo e sola

Piango perché io
Senza di te
E tu senza di me
Brutta storia
Quante sigarette
Che ho fumato
Io senza di te
E tu senza di me
Mal di gola
Brutta storia

Fare bene ormai che senso ha
Se mi vuoi tradire
Se comunque non m’importa
Che sia un giorno, un mese, un’ora o un anno fa
Tu me lo devi dire
Me lo devi dire e basta
O rimani o scappa
Che a me andrebbe bene qua
Tra il divano e le piante
Una mano là
E ora tra le tue ansie
Sotto la pioggia in motorino
Non mi hai mai risposto
Quando ci penso

Piango perché io
Senza di te
E tu senza di me
Brutta storia
Quante sigarette
Che ho fumato
Io senza di te
E tu senza di me
Mal di gola
Piango perché io
Senza di te
E tu senza di me
Brutta storia
Quante sigarette
Che ho fumato
Io senza di te
E tu senza di me
Mal di gola
Brutta storia

Non scordi mai
Te le ritrovi addosso
Piangi sempre
Non le conterai
Le tue sigarette
Che ho fumato io senza di te
E tu senza di me
Mal di gola
Brutta storia
Che sono qui ma quando torni, quando

Scritto da Nico Donvito
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