giovedì, Aprile 25, 2024

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“Canzone”, il garbato omaggio di Antonello Venditti e Francesco De Gregori – RECENSIONE

I due artisti romani insieme nella rivisitazione del celebre capolavoro del cantautore bolognese Lucio Dalla

Hanno cominciato insieme e ora sono tornati a proporsi in duo Antonello Venditti e Francesco De Gregori, a ben 48 anni di distanza dal loro debutto in coppia con l’album “Theorius Campus”. In attesa dell’evento unico che si terrà il prossimo 17 luglio 2021 allo Stadio Olimpico di Roma, nel cuore della loro amata città, i due cantautori hanno unito le loro forze e le loro voci reinterpretando “Canzone”, uno dei brani di maggior successo di Lucio Dalla, datato 1996, composto a quattro mani con Samuele Bersani.

Il risultato è una versione che rende giustizia all’originale, il che di questi tempi è sempre più raro, fedele sia per quanto riguarda il sound che l’interpretazione, sentita e rispettosa. La moda di stravolgere completamente un brano riproposto, forse per paura di un confronto troppo diretto con l’interprete originale, non tocca né Venditti né De Gregori, due artisti che non hanno davvero nulla da dimostrare, che hanno scelto di omaggiare e di maneggiare con i guanti una delle canzoni più belle della musica italiana.

Una scelta sicuramente coraggiosa per due cantautori, abituati solitamente ad essere coverizzati e non a coverizzare altri colleghi. Antonello Venditti e Francesco De Gregori rendono onore al pezzo e non fanno rimpiangere la memoria di Dalla, con semplicità, nonostante le loro rispettive personali timbriche vocali non prevaricano, bensì accompagnano delicatamente il brano. Un garbo che di sicuro sarà gradito lassù dallo stesso Lucio, da sempre estimatore della bellezza, della purezza e della vera essenza musicale.

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Canzone | Audio

Canzone | Testo

Non so aspettarti più di tanto
ogni minuto mi dà
l’istinto di cucire il tempo
e di portarti di qua
ho un materasso di parole
scritte apposta per te
e ti direi spegni la luce
che il cielo c’è

Stare lontano da lei
non si vive
stare senza di lei
mi uccide

Testa dura, testa di rapa
vorrei amarti anche qua
nel cesso di una discoteca
o sopra al tavolo di un bar
o stare nudi in mezzo a un campo
a sentirsi addosso il vento
io non chiedo più di tanto
anche se muoio son contento

Stare lontano da lei
non si vive
stare senza di lei
mi uccide

Canzone cercala se puoi
dille che non mi perda mai
va per le strade tra la gente
diglielo veramente

Io i miei occhi dai tuoi occhi
non li staccherei mai
e adesso anzi io me li mangio
tanto tu non lo sai
occhi di mare senza scogli
il mare sbatte su di me
che ho sempre fatto solo sbagli
ma uno sbaglio che cos’è?

Stare lontano da lei
non si vive
stare senza di lei
mi uccide

Canzone cercala se puoi
dille che non mi lasci mai
va per le strade tra la gente
diglielo dolcemente

E come lacrime la pioggia
mi ricorda la sua faccia
io la vedo in ogni goccia
che mi cade sulla giacca

Stare lontano da lei
non si vive
stare senza di lei
mi uccide

Canzone trovala se puoi
dille che l’amo e se lo vuoi
va per le strade tra la gente
diglielo veramente
non può restare indifferente
e se rimani indifferente non è lei

Stare lontano da lei
non si vive
stare senza di lei
mi uccide

Stare lontano da lei
non si vive
stare senza di lei
mi uccide

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Nico Donvito

Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.