Entriamo dentro il testo di una canzone
Nuovo appuntamento con “Canzone per te”, la rubrica che ogni settimana ti porta alla scoperta di una canzone diversa, cercando di capire il significato e il messaggio che vuole trasmettere attraverso la sua musica e le sue parole. La canzone protagonista di questa settimana è “L’italiano” di Toto Cutugno. Si tratta del singolo facente parte dell’omonimo album, pubblicato nel febbraio 1983.
Con questo brano l’artista toscano partecipò alla 33esima edizione del Festival di Sanremo, condotta da Andrea Giordana, Anna Pettinelli, Emanuela Falcetti e Isabel Russinova, classificandosi in quinta posizione.
Inizialmente la canzone era stata scritta da Toto Cutugno per il collega e amico Adriano Celentano, che però rifiutò di cantarla, affermando che non aveva bisogno di dire di essere un italiano vero, dato che la gente già lo sapeva. “L’italiano” rappresenta un autentico manifesto del Bel Paese. Toto Cutugno racconta lo stereotipo dell’italiano “vero”, mostrandone le caratteristiche e peculiarità.
“Lasciatemi cantare con la chitarra in mano, lasciatemi cantare. Sono un italiano”: sono queste le parole con cui si apre il testo e che rappresentano anche parte del ritornello. L’artista risulta essere orgoglioso e fiero di essere italiano, nonostante gli innumerevoli difetti e le problematiche tipiche di questo Paese. “Buongiorno Italia, gli spaghetti al dente e un partigiano come Presidente. Con l’autoradio sempre nella mano destra e un canarino sopra la finestra”: in questa strofa e in quelle successive si respira la vera italianità.
L’autore racconta alcune delle caratteristiche più diffuse degli italiani, ma pone in risalto anche la singolarità di questo popolo. Il “partigiano come Presidente” è un riferimento a Sandro Pertini, che ricoprì la carica di Presidente della Repubblica dal 1978 al 1985, rappresentando un vero e proprio modello e punto di riferimento per tutti gli italiani e risultando uno dei presidenti più amati di sempre.
Interessante è anche il riferimento all’autoradio “sempre nella mano destra”, che sottolinea l’abitudine di diversi italiani di guidare con la mano sinistra e di cambiare continuamente le frequenze della radio con quella destra.
“Buongiorno Italia con i tuoi artisti, con troppa America sui manifesti. Con le canzoni con amore, con il cuore, con più donne sempre meno suore”: il riferimento agli Stati Uniti d’America è chiaro ed evidente. Nel 1983, infatti, l’influenza del modello americano risultava essere sempre più forte e notevole anche su un Paese tradizionalista e legato alle proprie abitudini come l’Italia. Nonostante tutto, però, le canzoni d’amore e le tipiche ballate non vengono scalfite dal passare del tempo.
Il testo poi continua sullo stesso binario: “buongiorno Italia che non si spaventa e con la crema da barba alla menta, con un vestito gessato sul blu e la moviola la domenica in TV”. Ancora una volta Toto Cutugno è attento nel selezionare e indicare le peculiarità e le abitudini tipiche degli italiani. In particolare, la “moviola la domenica in TV” risulta essere un vero e proprio classico del Bel Paese. Basti pensare che la maggior parte delle trasmissioni storiche ancora in onda sia sui canali televisivi che su quelli radiofonici sono proprio quelle a sfondo sportivo (alcuni esempi sono “La domenica sportiva”, “90° minuto” e “Tutto il calcio minuto per minuto”, in onda rispettivamente dal 1953, 1970 e 1959).
Ovviamente, quando si parla di “italianità”, non possono mancare i riferimenti al caffè, rigorosamente ristretto, e alla FIAT 600, l’automobile prodotta a partire dal 1955 che rappresentò il simbolo del boom economico italiano: “buongiorno Italia col caffè ristretto, le calze nuove nel primo cassetto. Con la bandiera in tintoria e una 600 giù di carrozzeria”.
All’interno del ritornello l’orgoglio e la fierezza di essere italiani emergono fortemente sia per mezzo delle parole che tramite l’interpretazione dell’artista toscano: “lasciatemi cantare con la chitarra in mano, lasciatemi cantare una canzone piano piano. Lasciatemi cantare, perché ne sono fiero. Sono un italiano, un italiano vero”.
In definitiva, “L’italiano” risulta essere uno dei manifesti della musica italiana e, più in generale, dell’essere italiani. L’importanza e il valore che questo brano ha assunto nel corso degli anni lo hanno portato ad essere posto sullo stesso livello di altre “pietre miliari” della discografia nostrana come “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno, “Azzurro” di Adriano Celentano, “Gloria” di Umberto Tozzi e “Caruso” di Lucio Dalla. Inoltre, le innumerevoli cover incise nel corso degli anni testimoniano, in maniera ancora più chiara ed evidente, il successo e il rilievo di questo brano.
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