Entriamo dentro il testo di una canzone per comprenderne il significato
Nuovo appuntamento con Canzone per te, la rubrica che ogni mese ti porta alla scoperta di una canzone diversa, cercando di capire il significato e il messaggio che vuole trasmettere attraverso la sua musica e le sue parole.
La canzone protagonista di questo mese è 8 marzo di Tecla; con questo brano, pubblicato nel dicembre 2019, l’artista varesina ha partecipato alla 70esima edizione del Festival di Sanremo nella categoria “Nuove proposte”, classificandosi seconda. 8 marzo, come dichiarato dalla stessa artista, è un brano che parla di tutte le donne e, in particolare, della loro forza nell’affrontare le sfide e i momenti più difficili; si tratta di una canzone che esalta la libertà, la forza e l’indipendenza delle donne.
«In fin dei conti la vita è come un viaggio, comincia con un pianto dopo l’atterraggio. Facciamo giri immensi ed ogni coincidenza che perdiamo è un nuovo punto di partenza»: sono queste le parole con cui si apre il brano. Già dall’incipit è possibile cogliere in maniera chiara ed evidente la consapevolezza e la maturità dell’artista che, nonostante la giovane età, si dimostra adatta ad interpretare un brano di tale portata.
La vita è considerata come un viaggio e una continua scoperta; questo percorso è caratterizzato da “giri immensi” e le occasioni perse non sono sempre dei fallimenti, bensì dei punti di partenza per raggiungere grandi obiettivi e realizzare nuovi sogni. Il viaggio della vita, però, non dura in eterno. Tutti gli esseri umani sono solo di passaggio, un po’ come le rondini che annunciano la primavera e come l’otto marzo, ossia la giornata universalmente riconosciuta come la “Festa della donna”.
Ma l’otto marzo ha un significato ed un’importanza che vanno ben oltre il semplice fiore e il semplice augurio; si tratta infatti di una giornata tesa a ricordare da un lato le conquiste sociali, politiche ed economiche conseguite dalle donne e, dall’altro, i continui soprusi e le diverse violenze e discriminazioni che le donne sono ancora costrette a subire in tutto il Mondo: «in fin dei conti noi siamo di passaggio, come le rondini, come l’otto marzo. E non basta ricordare di una festa con un fiore se qualcuno lo calpesta.»
Essere giovani non significa automaticamente essere immaturi, ingenui e incapaci di affrontare un tema di tale portata. Tecla, infatti, si è dimostrata perfettamente in grado di cantare questo brano in maniera consapevole e autorevole: «e nelle vene gli anticorpi alla paura, i silenzi che ci fanno da armatura. È resilienza. Io so la differenza tra uno schiaffo e una carezza». Spesso i silenzi risultano essere delle vere e proprie armature nei confronti della paura; sono infatti innumerevoli le donne che, quotidianamente, a causa delle violenze subite (sia fisiche che psicologiche) sono costrette a convivere con un perenne ed opprimente stato di paura.
La forza e il coraggio sono però dei requisiti fondamentali per affrontare una vita spesso complicata e difficile. L’unico modo per acquisire sempre maggiore consapevolezza e fiducia in sé stessi è vivere questa vita rendendosi conto che, in ogni caso, anche dal dolore è possibile trarre una lezione e un insegnamento: «siamo petali di vita che hanno fatto un giorno la rivoluzione. Respiriamo su un pianeta senza aria perché il buio non ha un nome. Hai capito che comunque dal dolore si può trarre una lezione. Ci vuole forza e coraggio, lo sto imparando vivendo ogni giorno questa vita.»
Il coraggio e la fiducia in sé stessi, inoltre, sono fondamentali per raggiungere una maggiore consapevolezza e, soprattutto, per non credere a tutti i costi che la dipendenza e la sottomissione nei confronti di un uomo possano essere scambiate per amore. Amore e violenza sono due sentimenti completamente opposti e che non possono convivere tra di loro: «abbiamo dato troppo e poco ci è concesso. Certe lacrime non chiedono permesso. E nello specchio, negando l’evidenza, chiamarlo amore quando è solo dipendenza».
Bisogna avere profondo rispetto per tutte le donne vittime di violenza e soprusi alle quali è stato negato il sacrosanto diritto alla vita. Nonostante non sempre gli uomini siano esseri umani, le donne hanno sempre dimostrato di avere una grande forza e, soprattutto, la capacità di rialzarsi anche dopo che il mondo è crollato su di loro: «se ci crolla il mondo addosso come sempre ci rialziamo, nonostante a volte “Uomo” non vuol dire “essere Umano”. Per tutto il sangue che è stato versato».
In definitiva, 8 marzo, oltre ad essere un vero e proprio manifesto contro la violenza sulle donne, pone anche l’accento sulla forza, il coraggio e l’indipendenza di queste. Il percorso per eliminare totalmente gli episodi di violenza sulle donne e per raggiungere la parità sostanziale tra i sessi è ancora lungo e difficile, ma la musica ha il dovere di affrontare questo tema. E Tecla ne è un esempio.
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