venerdì 22 Novembre 2024

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Canzone per te: dentro il testo di “Falco a metà” di Gianluca Grignani

Entriamo dentro il testo di una canzone per comprenderne il significato

Nuovo appuntamento con Canzone per te, la rubrica che ogni mese ti porta alla scoperta di una canzone diversa, cercando di capire il significato e il messaggio che vuole trasmettere attraverso la sua musica e le sue parole. La canzone protagonista di questo mese è Falco a metà di Gianluca Grignani; si tratta del singolo facente parte dell’album Destinazione Paradiso, pubblicato nel febbraio 1995. Falco a metà è un vero e proprio inno alla libertà, all’indipendenza e al libero pensiero; per l’artista milanese questi elementi sono irrinunciabili e insostituibili.

«Sono seduto su un grattacielo, vedo gli aerei passare. Poi guardo giù. Voglio saltare, voglio imparare a volare»: sono queste le parole con cui si apre il brano. L’artista immagina di essere seduto su un grattacielo e di osservare il mondo da un punto di vista differente e non omologato. Cambiare la prospettiva e il modo di vedere le cose, infatti, è necessario per elaborare un proprio pensiero e per respirare “aria libera e pura”.

Egli, immaginandosi un falco, vorrebbe saltare giù da questo grattacielo, proprio per provare l’emozione di volare e cavalcare il vento. Ovviamente ciò non è possibile, ed è in questo momento che entra in gioco l’immaginazione, che permette al narratore di spiccare idealmente il volo, proprio come un falco, indipendente e libero da pregiudizi e maldicenze: «e allora volo via, siamo in viaggio io e la mente mia. Guardami, ho già spiccato il volo ed ora sono proprio sopra a casa tua».

Il ritornello è dolce e avvolgente e profuma di libertà. Il falco, infatti, rappresenta proprio la libertà e l’indipendenza nelle loro forme più alte ed elevate. Egli è svincolato da ogni catena, è indifferente da ciò che accade attorno a lui e sorvola i boschi e le città con scioltezza e decisione: «il falco va, senza catene. Fugge gli sguardi, sa che conviene. E indifferente sorvola già tutte le accuse, boschi e città».

Il narratore è affascinato da questa immagine; anche lui è uno spirito libero e indipendente ma, purtroppo, quando si rimane a terra non è così semplice sorvolare le accuse, i giudizi e le critiche. Per questo motivo l’artista definisce sé stesso un “falco a metà”: «io che sono falco, falco a metà».

Ma è proprio a questo punto del brano che avviene la svolta. Il protagonista, infatti, è tornato sul grattacielo, ma con una consapevolezza sul mondo che lo circonda totalmente diversa. Se, in precedenza, il suo desiderio era quello di tuffarsi e di imparare a volare, il suo atteggiamento è ora più maturo e consapevole. Egli, infatti, non lascia più solamente spazio all’immaginazione e ai desideri, ma osserva attentamente gli uomini che vede sotto di lui, cercando di coglierne le particolarità e i dettagli: «Son di nuovo sul grattacielo ed ho imparato a volare. Se guardo giù, quello che vedo ora è la gente passare».

La libertà di pensiero e dello spirito e l’indipendenza sono i pilastri della personalità del protagonista e, soprattutto, sono gli elementi di cui egli non può fare a meno. Per questo la sua visione del mondo e delle cose è come quella del falco: indipendente, superiore e libera da ogni vincolo o catena: «E chissà se questo è il segreto per vivere con me. Seduto su un grattacielo devo stare, in alto come un falco per non farmi catturare».

In definitiva Falco a metà, oltre ad essere uno dei brani di maggior successo della discografia di Gianluca Grignani, è un vero e proprio inno alla libertà e all’indipendenza, sotto ogni forma. Anche se il testo è perfettamente calato sull’artista, il messaggio trasmesso è chiaro e preciso: vita e libertà vanno di pari passo e coesistono. In mancanza di una, l’altra non può esistere.