martedì 3 Dicembre 2024

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Canzone per te: dentro il testo di “Off-Line” di Paola Turci

Entriamo dentro il testo di una canzone per comprenderne il significato

Nuovo appuntamento con Canzone per te, la rubrica che ogni mese ti porta alla scoperta di una canzone, con l’obiettivo di comprenderne il significato e il messaggio che vuole trasmettere. La canzone protagonista di questo mese è Off-Line di Paola Turci. Off-Line è un momento di riflessione che un uomo fa su sé stesso.

 Off-line

«È così che ti ritrovi a camminare. Le tue ali barattate per due suole, sui palazzi la pubblicità del mare. Che male»: sono queste le parole con cui si apre il brano. Sin dall’incipit si comprende facilmente il dolore e il rammarico provati dal protagonista. Egli cammina, prosegue lungo il suo percorso ma, quelle che una volta erano ali per volare e sognare, ora sono delle suole vecchie e rotte, che rendono il passo lento e pesante.

Gli errori commessi in passato, le occasioni non sfruttate e i rimpianti pesano come macigni sulla schiena e risultano difficili da sorreggere e sopportare.

Cravatta o collare?

Anche il desiderio di libertà sembra ormai essere sbiadito, dato che quest’uomo dipende da più padroni di un cane. Ed è forse per questa eccessiva sudditanza che il nodo alla cravatta sembra diventare sempre più stretto e soffocante, proprio come un collare: «e così non ti ricordi dove andavi, hai prestato le tue guance a qualcun altro ed hai certo più padroni tu che un cane. Cravatta o collare?»

Quest’uomo è solo. Non ha nessuno con cui condividere sogni ed emozioni. Il letto è sempre in ordine, le lenzuola profumate e stirate, ma l’unica compagna di vita sembra essere proprio la solitudine: «come stai, come stai, come fanno i bambini a saltare sul letto, tu che un letto soltanto lo disfi e lo fai. E lo sai e lo sai non si diverte mai l’elefante del circo, così resti da parte felice e ricordi chi sei».

Cambiamenti

Quando si cresce è facile perdere la spontaneità, l’innocenza e la purezza tipiche della tenera età; gli impegni lavorativi, le preoccupazioni e le responsabilità diventano sempre più grandi, rischiando così di soffocare il bambino che risiede in ognuno di noi. Poi, però, capita di commuoversi per le cose più semplici, come i papaveri che costeggiano il tracciato dell’Autostrada dei Fiori: «hai dimenticato il gioco del muretto, dottore. Come il tiro della prima sigaretta, l′incertezza nel toccare altri capelli. Pollicino ti ha lasciato molti sassi, ma tu li hai persi» e «mentre guardi i papaveri lungo l’A6 e li trovi stupendi, poi ti accorgi che chi sta piangendo non è il tuo avatar».

Una notte accesa

Per il protagonista questa è una notte di tristezza e malinconia. Ma non solo. Questa è anche la notte in cui ha avuto modo di riflettere sul suo passato e sul suo presente. Di fare i conti con sé stesso, di rimettere in ordine le idee.

Quest’uomo sa che dovrà ancora affrontare innumerevoli uragani e tempeste, ma ora è più consapevole e tranquillo. Egli ha imparato ad accettare il dolore e a convivere con esso, sapendo che quel dolore, prima o poi, si può trasformare in felicità: «in questa notte accesa ho il cuore capovolto. Lo sento mentre grida e mi sembra tutto giusto. Aspetto l′uragano senza aspettarmi niente. Sentirmi è il mio regalo, il mio capolavoro» e «non importa più nemmeno dove andavo, ero in coda per ricevere un sorriso. Ma benedico gli occhi che non mi aspettavo e ringrazio il dolore di averti vicino».

Off-line | Testo

È così che ti ritrovi a camminare
Le tue ali barattate per due suole
Sui palazzi la pubblicità del mare
Che male
E così non ti ricordi dove andavi
Hai prestato le tue guance a qualcun altro
Ed hai certo più padroni tu che un cane
Cravatta o collare?

Come stai, come stai, come fanno i bambini a saltare sul letto
Tu che un letto soltanto lo disfi e lo fai
E lo sai, e lo sai non si diverte mai
L’elefante del circo
Così resti da parte felice e ricordi chi sei

Off-line, off-line, off-line
Off-line, off-line, off-line

È così che ti è sembrato di capire
Rispondevi meglio in terza elementare
Hai dimenticato il gioco del muretto
Dottore?
Come il tiro della prima sigaretta
L’incertezza nel toccare altri capelli
Pollicino ti ha lasciato molti sassi
Ma tu li hai persi

Come va, come va, trovi ancora dei muscoli sotto la giacca
O ti senti la tua carta d’identità?
Mentre guardi i papaveri lungo l’A6
E li trovi stupendi
Poi ti accorgi che chi sta piangendo non è il tuo papà, no

Off-line, off-line, off-line
Off-line, off-line, off-line

In questa notte accesa
Ho il cuore capovolto
Lo sento mentre grida e mi sembra tutto giusto
Aspetto l’uragano
Senza aspettarmi niente
Sentirmi il mio regalo, il mio capolavoro
È così che in qualche modo ci si trova
Come fosse il giorno dopo carnevale
E ho capito che quel segno della croce è il punto in cui chiedevo di virare
Non importa più nemmeno dove andavo
Ero in coda per ricevere un sorriso
Ma benedico gli occhi che non mi aspettavo e ringrazio il dolore di averti vicino

Off-line, off-line, off-line
Off-line, off-line, off-line
Off-line, off-line, off-line
Off-line, off-line, off-line