Entriamo dentro il testo di una canzone per comprenderne il significato
John Madden, uno degli allenatori più amati della storia della NFL (la lega di football americano, per intenderci), sosteneva che l’attacco facesse vendere i biglietti, ma che la difesa facesse vincere le partite. Mi piace pensare, o quantomeno illudermi, che anche nella musica valga lo stesso paradigma. In fondo tutti i più grandi artisti, nella loro sconfinata discografia, vantano il famoso “singolo di punta”, il centravanti della situazione. È quel brano che ha superato indenne lo scorrere del tempo e, anzi, il tempo stesso lo ha reso ancora più seducente. In poche parole è quella melodia che tutti attendono con ansia e trepidazione al concerto del loro beniamino.
Un esempio? Più bella cosa di Eros Ramazzotti. Sono passati 26 anni dall’uscita di questo brano ma, nonostante ciò, sono abbastanza convinto che Ramazzotti non possa scendere dal palcoscenico senza essersi esibito sulle note di “com’è cominciata io non saprei la storia infinita con te”. Eppure in questo appuntamento di Canzone per te non mi vorrei soffermare su questo brano. Vorrei piuttosto che ci concentrassimo su un altro grande classico della discografia di Eros. Un brano che, secondo la filosofia di John Madden, in un’ipotetica squadra, dovrebbe essere catalogato tra i difensori piuttosto che tra gli attaccanti. Un brano che forse non desta una grande voglia di scatenarsi e sgolarsi, ma che tocca le corde dell’anima. Sto parlando di Se bastasse una canzone.
Sì, perché mentre Più bella cosa o Un’emozione per sempre sono i classici brani utilizzabili in qualsiasi situazione, Se bastasse una canzone è invece un pezzo più intimo e riflessivo. È un brano che richiede più tempo e attenzione per essere gustato e compreso al meglio. Un po’ come quei piatti “ricercati” che impari ad apprezzare solo dopo diverse volte che li hai provati.
Dedicato a tutti quelli che sono allo sbando
Se bastasse una canzone è una dedica. Proprio come quelle che sino a qualche tempo fa si facevano in radio, quando si richiedeva al disc jockey di mettere un determinato disco per dedicarlo alla propria dolce metà. “Dedicato a tutti quelli che sono allo sbando”. Non suonerebbe neanche male. Perché i protagonisti di questo brano sono proprio le persone che soffrono e quelle che sognano un mondo migliore. Che, tra l’altro, i sognatori sono spesso le persone più sole. Non sarà una canzone a determinare il destino di queste persone. Ma sarà una canzone a farli sentire più uniti e, forse, meno soli.
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