Carmen Consoli omaggia la sua Sicilia nel disco “Amuri luci”

Carmen Consoli

Tempo di annunci per Carmen Consoli, che sui social ha rivelato l’uscita del suo nuovo album di inediti “Amuri luci”, il primo dei tre progetti che rivelano le sue diverse anime

Tutto pronto per il ritorno di Carmen Consoli che nell’album “Amuri luci” rende omaggio alla sua Sicilia, un progetto disponibile a partire dal prossimo 3 ottobre. Si tratta del primo capitolo di una trilogia, è una dichiarazione d’intenti, un’opera in 3 parti, un viaggio nelle profondità della sua identità artistica.

A qualche anno di distanza dal suo ultimo lavoro in studio, la cantautrice ha annunciato l’uscita del primo dei tre album distinti, ognuno specchio di una delle sue “Tre anime”, che avranno diverse pubblicazioni.

«Contro il comune sentire, continuo a credere e praticare la lentezza», scrive Carmen in un testo condiviso sui suoi canali social, che accompagna l’annuncio e ne svela il senso più profondo. Un progetto in cui il tempo diventa spazio creativo e la molteplicità dell’essere prende forma in tre diverse direzioni musicali e linguistiche.

Il filo conduttore è un riferimento personale: Quinto Ennio, poeta che si definiva “trifonico”, ovvero parlante tre lingue, e quindi portatore di “tre cuori”. «Seguendo Ennio – racconta Carmen – i miei prossimi tre album avranno lingue e intenzioni diverse».

Il 3 ottobre, dunque, sarà la volta di “Amuri luci”, fuori per per Narciso Records con distribuzione ADA, il primo disco in uscita nei prossimi mesi, sarà dedicato alla cultura musicale siciliana, con testi che attingono alla tradizione, alle radici antiche dell’isola e alla sua produzione letteraria. Un lavoro che unisce studio e ispirazione, in cui trovano spazio anche autori come Nina da Messina e Ibn Hamdis, musicati per la prima volta. Un disco in dialetto, ma anche in greco antico, arabo e latino, pensato per accogliere “ospiti speciali” e costruire un ponte tra culture, epoche e voci.

Il secondo album (con release successiva) avrà una natura più rock, viscerale, sperimentale. Una riscoperta delle sue origini sonore più ruvide e libere, condivisa con musicisti come Raffaele e Davide degli Uzeda, compagni di percorso e di scena fin dai primi anni. «Vorrei riaprire quella porta con Raffaele e Davide, e riprendere quelle sperimentazioni rock che ancora mi chiamano a gran voce».

Il terzo lavoro sarà in lingua italiana, o come la definisce lei “la sua lingua di gala”, e rappresenterà la dimensione più narrativa e più cantautorale di Carmen. Un album pensato per raccontare, come sempre ha fatto, storie intime e collettive, emozioni che cercano forma tra parola e melodia.

Scritto da Redazione RM
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