Raccontiamo l’amore con una canzone
C’è un gioco che faccio durante i giorni che precedono e seguono Halloween ed è quello di cercare di votare quale sia la maschera più terrificante. Tralasciando chi si è mascherato da bolletta della luce o del gas oppure chi si dipinge di arancione come se fosse un autovelox, direi che forse il costume che mi farebbe più paura sarebbe quello da doppia spunta blu. O ancora peggio, la doppia spunta blu dopo un messaggio d’amore. Ma Halloween è anche la festa dei fantasmi e voi sapete quanti ce ne sono? Un esercito di maghi del ghosting pronti a farci soffrire. Peccato però che non funziona come le altre maschere, quelle che impacchetti e rimetti nell’armadio, questi maghi non lavorano solo in queste notti, ma entrano nella tua testa tutti i giorni, il guaio più grande accade quando entrano nel tuo cuore.
Le persone entrano nelle nostre vite in punta di piedi, iniziamo a conoscere e magari ci innamoriamo pure, poi, sul più bello, alcune di queste spariscono senza alcun motivo. E tu rimani lì ferma alla finestra ascoltando canzoni tristi a farti mille domande per capire cosa hai sbagliato, se hai letto male qualcosa, chiedendoti se ti sei sognata tutto o se era solo un altro copione di un film visto e rivisto mille volte. Allora prendi carta e penna e inizi a scrivere una lunga lista di pro e di contro, di pregi e difetti, di cose in comune e di differenze, focalizzandoti su tutto ciò che è sbagliato per trovare una risposta, una ragione a tutta questa sofferenza.
Immagino che Tananai abbia fatto più o meno così quando ha scritto “Abissale”, il suo nuovo singolo dal sapore agrodolce e pieno di malinconia, singolo del quale vi parlerò oggi.
Parlerò di un uomo ucciso
non da una coltellata bensì da un sorriso
dovrebbero studiarlo bene nei licei
discuterlo tra gli scienziati
io che sono indeciso
lei che metti se non ha mai letto un libro
dovrebbero proteggerla come i musei
come si fa tra innamorati
L’amore è un sentimento forte e potente, che ci travolge e incasina in modo totale le nostre vite quando arriva e anche quando, purtroppo, se ne va. Può non andarsene mai del tutto, ma il mondo continua a girare e la vita ci obbliga ad andare avanti. Così non ci resta che arrendersi e cercare di placare il dolore di un amore non più corrisposto, sottolineando tutte quelle differenze delle quali prima non ci accorgevamo. Differenze, distanze, divergenze, sottolineandole con l’evidenziatore con la paura che un giorno ce le scorderemo e torneremo a soffrire.
Io c’ho provato amore ad essere speciale
almeno un po’ per te
ma non sono speciale
vorrei fossi speciale
almeno tu per me
Ci sono situazioni nella vita quotidiana di ognuno di noi che si ingarbugliano e non riusciamo più a sciogliere e l’amore in questi garbugli soffoca perché non riesce a respirare. Alla fine ci si arrende all’evidenza. Pensavamo di essere davvero speciali per quella persona e invece non lo siamo, siamo solo un numero da chiamare quando gli altri dieci prima del nostro non rispondono o una spalla che si cerca per tutte quelle cose che gli altri non hanno voglia di fare.
Ma noi al telefono rispondiamo sempre, aspettiamo svegli fino a notte fonda che lui rientri a dormire, dedichiamo le più belle canzoni e, sì, scendiamo a compromessi con noi stessi pur di essere felici. Eppure no, non siamo speciali. Perché non siamo abbastanza belli, siamo ormai fuori moda, siamo troppo vecchi, non facciamo i Tik Tok, non usiamo quindi filtri di Instagram per poi decidere di postare solo foto della nostra nuova piega.
Parlerò di una ragazza che uccise
un uomo che stava guardando l’alba
gli disse l’alba non si guarda mai da soli
mi siederò con te
che sei un tipo strano come me che guardo sola i tramonti
fammi vedere i tuoi mondi
Noi su Instagram postiamo i tramonti, le albe, i paesaggi, le foto con i brufoli e non mettiamo come didascalia una canzone di Battisti alla foto ad Ibiza in costume. E queste albe e questi tramonti li guardiamo con chi amiamo, perché abbiamo imparato che la felicità è dentro alle cose più piccole e non in una foto ritoccata. Ci sono persone, però, che non ammettono di essere dei tipi strani perché forse essere persone vere è out, persone che amiamo davvero per ciò che sono ma che non appena le lasciamo libere, si vergognano di ammettere che i tramonti sono bellissimi e le albe ti lasciano senza fiato. Una differenza abissale che l’amore prova a colmare ma che si sente ogni volta in cui queste anime si incontrano e si scontrano, come onde sugli scogli.
Ricorderai, ricorderai, ricorderai
che eravamo proprio belli insieme
ricorderai, ricorderai, ricordo anche io
ho sofferto come un cane
cosa ci fai, cosa ci fai, cosa ci fai
di me non vedevi che la differenza tra noi
è una differenza abissale
Ciò che è stato vissuto, però, non è perso per niente. Lo teniamo nel cuore, lo custodiamo come un segreto con la speranza che ci sarà sempre un momento in cui i nostri occhi si incroceranno. Quello sarà il momento in cui entrambi penseremo che eravamo proprio belli insieme e che forse bastavano più coraggio o più fantasia. Quell’attimo in cui anche le più grandi differenze ci sembreranno piccole piccole se rapportate con ciò che abbiamo perso.
La ragione però viene ad aiutarci facendoci ricordare tutte quelle notti che abbiamo passato piangendo o il dolore che abbiamo provato quando qualcuno ci ha detto che non eravamo abbastanza. La ragione ci sveglia con una secchiata d’acqua fredda e il cuore che va sempre dalla sua parte ci prega di non permettere a nessuno di farsi spezzare ancor perché ha appena finito di ricomporsi.
Allora prendiamo ancora il nostro quaderno e ricominciamo a giocare a “Trova le differenze”, comparando la nostra vita con la sua e segnando con una “x” tutto ciò che dovrebbe essere diverso per una storia d’amore, mentendo a noi stessi e fingendo di odiare anche ciò che in realtà abbiamo sempre amato e che continueremo ad amare. Tutto, tranne una cosa: la doppia spunta blu. Quella continuerà a farci male, anche dopo Halloween.
C’è sempre una canzone (d’amore) | Playlist
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